Che dire…iniziamo dalle cose “perse”. Sicuramente tra queste c’è la giornata di sabato dedicata alla gara a squadre. A detta di tutti uno degli eventi migliori degli ultimi anni a livello nazionale ed Europeo e a giudicare dai partecipanti e dal loro valore non faccio nessuna fatica a crederci. D’altronde gente in grado di mettere in difficoltà Mandia & Co. non si trova tutti i giorni.
Il Kodokan conquista il titolo grazie ad un kote supersonico di Fabrizio Mandia nello spareggio.
Altre cose perse sono di certo le ore di sonno che le solite trasferte nordiche ci costringono a tralasciare (e quando si tratta di gare non è sicuramente una buona cosa).
Le cose “prese” superano di molto quelle “perse”. Una grande esperienza, l’incontro con praticanti di diversi paesi europei, maestri o semplici appassionati di questa disciplina fa si che ci si senta parte di un movimento vivo e in crescita. Lo scambio di idee, i suggerimenti di tutti e l’osservazione dei più bravi permette di crescere tanto soprattutto nello spirito e nella consapevolezza di come si debba affrontare la pratica quotidiana.
Poi la gara è, come al solito, una gara con sé stessi. Un momento in cui non possiamo che ringraziare i nostri avversari, sia che si vinca sia che si perda. L’importante è sapere di aver dato tutto e aver imparato qualcosa.
Per quanto riguarda i risultati il Kodokan ha fatto piazza pulita aggiudicandosi il torneo a squadre, individuale dan (Fabrizio mandia) e individuale kyu (Andrea Sottotetti).
Un ringraziamento va a Roberto, senza di lui non avrei partecipato e mi sarei perso veramente una bella cosa. 😉 Grazie.
15 ottobre 2009 alle 4:28 PM
E non ci racconti nulla dei tuoi incontri e quelli di Roby? 🙂
19 ottobre 2009 alle 2:59 PM
Condivido in pieno il post su Alessandria e, anche a nome dei miei dell’Accademia Romana Kendo, posso sottoscrivere che e’ stata un’ottima esperienza sul piano della crescita individuale e del confronto. Abbiamo assistito ad un kendo di ottimo livello ed in particolare io sono rimasta affascinata dalla partecipazione femminile sia per numero che per qualita’di kendo… le tre tedesche, le francesi, le olandesi…sono un po’ di parte, lo so, ma lasciatemi dire che per noi donne che pratichiamo non senza difficolta’ gia’ solo perche’ siamo sempre in minoranza numerica, e’ importante sapere che possiamo competere con i kendoka maschi con eguale vigore e onore…questa e’ la convinzione che ho rafforzato grazie alla mia partecipazione ad Alessandria 2009 e che sicuramente costituisce una spinta in piu’ a proseguire nel mio cammino e nella mia crescita. Non ha senso parlare degli incontri; io ho perso, subito, alla prima poule, contro un’italiana e contro una francese ma ho vinto nella consapevolezza di aver combattuto meglio che nelle gare precedenti a questa, e nell’orgoglio di poter dire “io c’ero”. Grazie a tutti!
19 ottobre 2009 alle 3:28 PM
Nel Kendo le donne vincenti non fanno altro che dimostrare che la forza è assolutamente ininfluente e che quello che conta è ricercare e coltivare uno spirito vigoroso. Quindi grazie a voi donne, tutte, sia nella vita di tutti i giorni che ovviamente nel kendo! 🙂
20 ottobre 2009 alle 4:10 PM
Concordo pienamente!! Le donne hanno mostrato una qualità di kendo che non ha nulla da invidiare a quella maschile!! Shiai significa mettersi alla prova, è solo questo che conta.
28 ottobre 2009 alle 4:09 PM
la mia esperienza?
ormai un incontro,ed un clima familiare sempre accompagnato da nuove conoscenze e realta’ .
ho notato vari ‘stili’ , ‘pensieri’ ma mi ha colpito queta grande armonia che ci accomuna.
il confronto? be ho combattuto contro un giapponese , mi ha trasmesso forte ‘seme’ sentivo proprio quello che lui voleva, pressione al kote’ attacco di men , sentivo ‘forte pressione al kote’ . il secondo non sentivo pressione ma c’era con il corpo non riuscivo a riprendere la giusta distanza, e sulla corta ho subito . il discorso non e’ perdere o vincere, e’ apprendere , e per questo sono molto appagato.