nel dare il benvenuto ai nostri amici dello Shinken Ravenna, che per la prima volta parteciperanno al nostro evento, v’informiamo che abbiamo sorteggiato l’ordine dei 4 incontri previsti per l’Enbu (dimostrazione) di sabato alle h 12:
1) Cipollaro B. (Ittoryukai Firenze) – Li Causi A. (Okami Kendo Roma)
2) Brivio L. (Ittoryukai Valdelsa) – Boscarol T. (Alser Kendo Milano)
3) Monaco E. (Zenkenyu – Giussano) – Filippi C. (CUS Kendo Verona)
4) Papaccio A. (Koshikan Firenze) – Livolsi M. (Do Academy – Torino)
Questo post tenetelo buono per il primo temporale estivo in cui vi imbatterete. Niente sabbia bollente e bagni ristoratori, niente localini alla moda sulla spiaggia o aperitivi in piazza? Ok quello che vi serve è un divano e una tv (ah dimenticavo…una birra).
E’ da un po’ di tempo che non pubblichiamo qualcosa sugli anime che riguardano il mondo dei samurai, ma stavolta lo facciamo con qualcosa di veramente notevole.
Sword of the Stranger è uno dei migliori anime sul mondo dei samurai che abbia mai visto.
L’espressione è un pochino forte, lo ammetto, ma deriva dallo stupore di trovare una tale bellezza in un film quasi sconosciuto ai più. E’ un po’ come ritrovare tra i souvenir ammassati in cantina una lama koto in perfette condizioni!
102 minuti di altissima qualità. Forma e sostanza coesistono in perfetta armonia (come in una nihonto…appunto).
“Giappone feudale, guerrieri erranti e spiriti immortali” sono presentati con un realismo eccezionale. Molto curati sia i disegni, con colori brillanti e sfondi molto particolareggiati, che l’animazione. La grafica ricorda molto quella delle sublimi stampe Ukiyo–e.
Le scene d’azione sono tra le più belle mai viste (e siamo a due), la cura dei dettagli e l’uso perfetto delle varie visuali convince e conquista.
La trama, piuttosto lineare, ma comunque avvincente, forse rappresenta il punto più fragile del film: una profezia Ming fa di Kotarou, un bambino braccato da guerrieri cinesi e protetto da un misterioso samurai errante, la chiave di un mistero su cui si dipana l’intera storia.
La storia ma mette anche in evidenza le differenze culturali tra due popoli (quello cinese e quello giapponese), tra diverse tecnologie, armi e modi di combattere.