Beatrice è la fotografa che ha collaborato con noi al 6° Trofeo dell’Adriatico. Le sue bellissime foto sono disponibili qui.
Prima del 15 febbraio scorso, Beatrice non aveva mai visto dal vivo il Kendo, e nell’ottica di capire come viene percepita la nostra disciplina, abbiamo chiesto quindi di farci avere una sua impressione su cos’ha colto di questa bellissima arte marziale.
Ecco cosa ci ha scritto…
Ho avuto l’ opportunità di passare una intera giornata a contatto con praticanti di questa disciplina durante il 6° Trofeo dell’Adriatico ed ho cercato d’immortalare con la mia macchina fotografica gli aspetti che più mi hanno colpita. E’ stata una esperienza nuova per me in quanto prima di questa occasione avevo solo poche volte sentito nominare quest’arte marziale più che altro seguendo su facebook Alessio Nicolini, per il resto non ne sapevo assolutamente nulla.Che dire, l’aspetto che colpisce subito è quello per così dire “scenico”. L’armatura indossata dai praticanti ha sicuramente un forte fascino e per chi non ha mai visto da vicino una manifestazione come quella di Gradara o comunque un “combattimento” (di qui in poi mi si perdoni per i termini probabilmente non corretti!!). Si è subito catturati ed invogliati a guardare cosa faranno questi “guerrieri” nascosti dietro questi abiti così particolari. E….che cosa fanno?…Beh, combattono!! La parola potrebbe suggerire un’idea di violenza, oppure far pensare ad un contatto aspro tra i contendenti. Osservando i ragazzi a Gradara per tutto il giorno, questa vaga idea che poteva aver attraversato la mia mente è stata spazzata via. Ed è proprio questo aspetto che mi ha piacevolmente colpito: la disciplina, il rigore, il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario. Un rispetto rigoroso, senza eccezioni. Insomma, la scoperta è stata proprio questa: vedere degli individui affrontarsi con delle spade senza mai incorrere in un contatto violento o forte. Per cercare di rendere più chiaro il mio pensiero, direi che è stato come osservare un elefante passare in un labirinto di bicchieri di cristallo senza romperne neanche uno!! Per me è questo il fascino di questa disciplina: il controllo, il potere della mente. Il corpo ha un controllo perfetto e anche le urla di chi combatte sembrano ordinate e pur rompendo il silenzio che regna durante il “combattimento”, non sono mai urla scomposte….quello che resta impresso alla fine, almeno per me, è il silenzio tra un urlo e l’altro e in alcuni momenti di “raccoglimento” generale. Abituata per tanti anni a frequentare palestre rumorose, vedere tante persone tutte insieme che, al comando, senza bisogno di richiami, sono in grado di tacere e ritirarsi dal mondo in un momento di concentrazione mi ha fatto una certa impressione.Assuefatti e forse rassegnati come siamo, specialmente nel nostro paese, alla confusione, alla routine frenetica, alla mancanza di rispetto, non posso che pensare che diffondere una disciplina come questa sia un bene, specialmente per i ragazzi nelle scuole.Colgo l’ occasione per complimentarmi con tutti i partecipanti alla manifestazione di Gradara per l’ impegno e la passione che hanno mostrato per il Kendo e per l’ ambiente cordiale e rispettoso che hanno creato quel giorno. Auguro a tutti di raggiungere risultati sempre più gratificanti e di essere sempre più numerosi a queste manifestazioni!! Buon Kendo a tutti!!Beatrice Palma
Se v’interessano altre riflessioni come quella riportataci gentilmente da Beatrice andate qui o qui 😉