Archivi tag: Tani Katsuhiko
BUTOKUMUKYO 2015
Un bellissimo articolo scritto dal nostro amico Dado.
Quest’anno torna a dirigere per intero il seminario BUTOKUMUKYO a Bedollo (TN) il Maestro 8 dan TANI KATSUHIKO, e di sicuro, nonostante l’ottimo lavoro svolto da altri insegnanti negli anni passati, l’impronta di Tani sensei si fa notare. Il maestro era accompagnato quest’anno da uno staff composto dal Maestro Koyama 8 dan, e dal maestro Watanabe 7 dan. Entrambi molto forti e veramente disponibili ad insegnare e trasmetterci tanto riguardo al kendo e non solo.
Un seminario di cinque giorni bellissimo, semplice ma impegnativo, volto alla ricerca dell’ippon magistrale, senza inutili fronzoli tecnici ne’ tattiche psicologiche complesse. La vera unione con l’altro.
Mentre gli altri anni il numero dei praticanti variava da 50 a 90, con conseguenti limiti (spazio, keiko con i maestri, file lunghissime etc…) quest’anno ci sono stati circa 60 praticanti ogni giorno, e ciò ha permesso una miglior gestione dello spazio e della pratica.
La sessione…
View original post 609 altre parole
Bedollo 2014 – Tani Katsuhiko – Joerg Potrafki
Ricordate il video pubblicato prima del seminario di Bedollo circa il jigeiko tra Tani Katsuhiko e Joerg Potrafki?
Si sono rivisti proprio in occasione del Bu Toku Mu Kyo, ecco a voi il video del jigeiko made in Bedollo 2014! 😉
60° All Japan Tozai Taiko
Proprio ieri ha avuto luogo a uno dei più interessanti tornei di kendo giapponese, All Japan Tozai Taiko appunto.
Una competizione su base geografica la cui formula è illustratata qui.
Le due delegazioni guidate da Ito Harufumi (Kendo 8°dan hanshi) per Murakami Hitoshi (Kendo 8°dan Hanshi) per l’ovest hanno regalato una serie d’incontri davvero interessanti, tutti disponibili come sempre bel canale youtube della Zen Nippon Kendo Renmei.
Nel canale in oggetto sono stati caricate anche le tradizionali compilation d’ippon che trovate qui sotto.
Molti sono i nomi noti che compaiono nel tabellone disponibili qui.
Tra i tantissimi incontri pubblichiamo quello vinto da Tani Sensei, visto da molti di voi a Bedollo, che mette a segno un bellissimo men kaeshi men.
Un ricco album di foto della giornata vi aspetta qui.
I vincitori?! L’ovest per le donne e l’est per gli uomini il contrario! 😉
BU-TOKU-MU-KYO 2014 – Bedollo (TN) 20 – 24 agosto 2014
Ormai sono 4 anni che partecipo a questo seminario e ogni volta porto a casa sempre qualcosa di nuovo, qualcosa in più. Non soltanto mi viene permesso di fare una full immersion di 5 giorni nella pratica con maestri di altissimo livello, ma anche di entrare in quel clima da “gita scolastica” con persone insieme alle quali partecipo a gare e a stage per tutto l’anno o ho un rapporto più stretto perché praticano in dojo vicini al mio.
Rispetto allo scorso anno con i ragazzi di Cremona e Piacenza decidiamo di fare una vera e propria operazione di guerra lampo: arrivare prima di tutti e riempire un’aula della scuola dove si svolge il seminario, onde evitare russatori molesti, elicotteri, sottomarini e cetacei (del perché di queste definizioni chiedete a Sara De Angelis (ARK) e a Luca Barbalace (Zenkenyu) ).
Ci accampiamo con materassini e lettoni gonfiabili e organizziamo quella che sarebbe stata la nostra casa per i seguenti giorni predisponendo anche un piccolo angolo cucina…si, ci siamo anche portati fornellini e armamentario vario, cosa non si fa per risparmiare e lasciarsi i soldi per i giri di grappa all’hotel Pineta e all’Imbarcadero?
Gli allenamenti si sono svolti tutti con un pattern comune di circa due orette e mezzo di pratica.
Suddivisi in questo modo:
- Riscaldamento
- Vasche e/o suburi
- Kihon di tecniche – Men, Kote, Kote-men, Tsuki e Kirikaeshi.
- Pausa
- Jigeiko con motodachi dal quinto dan in su
- Divisione della palestra in due parti: da una parte terzi dan motodachi per i gradi dal secondo dan in giù e dall’altra Jigeiko libero fra praticanti dal quarto dan in su.
- Uchikomi con motodachi (Men grande e piccolo)
Prima degli allenamenti pomeridiani dal giovedì al sabato è stato possibile praticare liberamente kata divisi per gradi, scelta corretta vista la grandissima affluenza di quest’anno.
La grande quantità di tempo a disposizione ha permesso ai maestri giapponesi mostrare minuziosamente l’esecuzione di tutti gli esercizi proposti. Dal movimento dei piedi Okuri-ashi, Suri-ashi, hiraki-ashi e fumikomi-ashi per poi passare allo studio del kamae, di come trovare una posizione che ci consenta di essere rilassati e nello stesso tempo pronti a muoverci per attaccare.
Il maestro Negishi si è prodigato nel disegnare su una lavagnetta la corretta postura della schiena da mantenere, prima del colpo, durante il colpo e dopo il colpo.
Durante i suburi e il kihon è stato sottolineato il modo corretto di eseguire furikaburi (il movimento della shinai sopra la testa) quindi arrivare con il gomito all’altezza dell’orecchio e fare accelerare la punta fino a colpire il bersaglio con le braccia e i polsi correttamente stesi.
Durante gli esami di passaggio di grado siamo attentissimi a come siamo vestiti, ad aver indossato correttamente hakama, gi e bogu. Dobbiamo esserlo anche nella pratica di tutti i giorni. Il maestro Kasahara ha fatto una piccola lezione su “come-indossare-cosa”: dal gi che deve essere steso sulla schiena al’hakama goshi che deve essere all’altezza corretta sotto agli himo del tare, al do che non deve essere all’allacciato troppo alto tanto da scoprire l’hara-obi del tare. Al monomi del men, che deve essere appunto all’altezza degli occhi, così come l’allacciatura dei men-himo.
Tutto ciò non solo per una questione estetica, ma anche per la nostra sicurezza.
Passiamo quindi agli esercizi su men; men, in okuri-ashi, men con fumikomi sul posto, men con fumikomi passante, sayu men in okuri-ashi ecc.. Tutto con alle spalle gli insegnamenti sul kamae, sul caricamento e l’estensione delle braccia e dei polsi sul colpo visti nei suburi in precedenza.
Stessa cosa per il Men-piccolo e poi per il kote nei giorni successivi.
Altro blocco di esercizi sulla parte “materiale” del seme, vincere PRIMA il centro e POI colpire.
Tutta questa parte del seminario è stata guidata dal maestro Tani in persona: per prendere il centro è sufficiente il diametro della punta dello shinai e poi mantenere la traiettoria ideale per andare a colpire tsuki e da lì men oppure sollevare lo shinai e andare a kote calibrando l’ampiezza del passo in base al bersaglio scelto.
Altre note tecniche che sono state fornite “colpire tsuki con i polsi stesi nella stessa posizione di quando si finisce l’arco durante Joge-buri” e “preferibilmente impattare a 45°sugli yoko-men durante kirikaeshi”
Non mi stancherò di ripeterlo in questo piccolo resoconto, ma una dei pregi di questo seminario è la grande disponibilità di tempo che può essere dedicata, non solo al keiko, ma anche all’ascolto di esperienze e riflessioni portate dagli insegnanti.
La particolarità del kendo di essere una disciplina che può essere praticata attraverso tutte le età ci mette di fronte (come la vita stessa) a momenti di stallo ad esempio una crescita tecnica che ci sembra interrotta, oppure a ostacoli difficili come competizioni che non riusciamo a vincere, esami che non riusciamo a superare.
Tani sensei ci ha parlato della sua esperienza in merito. Qui di seguito cercherò di riportare i punti salienti del discorso:
“Non sono mai stato un praticante da un palmarès invidiabile, al liceo e all’università ho vinto molto raramente delle gare e non sono mai stato il membro più forte della mia squadra, i miei successi nella shiai li ho raggiunti dopo quasi cinquant’anni di pratica vincendo 2 anni fa il campionato degli 8°dan, l’anno successivo sono arrivato in finale, mentre quest’anno sono uscito al primo turno. Quello che posso dirvi è di tenere duro e continuare ad allenarvi al di là dei risultati, concentrandovi sull’andare avanti con continuità impegnandovi con tutto voi stessi, se non mi credete o secondo voi mi sbaglio aspettate di esservi allenati con questo spirito per cinquant’anni e poi potrete darmi torto. Quindi se venite sconfitti o se non riuscite a superare immediatamente un ostacolo, non preoccupatevi, continuate a praticare, tenete duro…”
A tutti i partecipanti è stato poi consegnato un tenugui in ricordo del seminario: Jiki shin kore michi: cuore sincero è la via, questi i kanji impressi sulla stoffa.
Sabato sera arriva velocemente e ci troviamo nella stessa baita dell’anno scorso, prenotata solo per noi, con una grande novità per la serata, abbiamo una piccola competizione musicale.
Alle chitarre Giuseppe Piva e Sara de Angelis accompagnano Kasahara con “my way” in giapponese, Tani con una canzone sulle gesta di Takeda Shingen, per poi passare al gruppo dei tedeschi con una canzone popolare (di cui cerco ancora una versione su you tube, appena la trovo la linko) E due gruppi italiani fra cui un duetto Rigolio-Piva su una canzoni di Nanni Svampa “La Dona Biunda” e il gruppo misto dei fiorentini con “La Lallera” di Marasco.
Potete trovare tutte le performance filmate e documentate sulla pagina dell’evento su Facebook, chiude il tutto Negishi con una sua versione della canzone della “Marcia dei 365 giorni” riguardo a come è bello fare kendo (anche di questa trovate il video sulla stessa pagina delle altre).
Questi 5 giorni sono passati fin troppo velocemente, ma mi hanno dato la carica giusta per iniziare la stagione con il botto e con tante cose da mostrare ai miei ragazzi non appena ricominceremo i corsi.
Ringrazio ancora tutta l’organizzazione per aver reso ancora una volta possibile questo seminario, ringrazio i maestri Tani, Negishi, Kasahara, Shiriichi e a tutti gli alti gradi che si sono fatti in quattro per farci entrare nella zucca come si deve cercare di fare kendo nel miglior modo possibile.
*** *** ***
Il corso di Kendo a Parma riprenderà il 2 Settembre nella palestra di Sorbolo (PR). Da Ottobre torneremo poi nella nostra palestra di Parma.
Tutte le informazioni su parmakendokai.wordpress.com/dojo-info/