Kendo nelle Marche


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IL MIO I° DAN

Oggi pubblichiamo il diario di una giornata molto intensa. Anzi, oseremmo dire mesi…

Da queste parti consideriamo il raggiungimento di un risultato, sia esso un esame superato che una vittoria in un trofeo, come risultato di un gruppo, oltre ovviamente del singolo. Nel kendo si cresce assieme agli altri, mai da soli.

Ma concedeteci di dire che per Filippo, la parte individuale ha una componente particolarmente importante. Solo chi l’ha visto allenarsi negli ultimi mesi, sa quanta dedizione ha avuto alla preparazione di quest’esame.

E’ il primo esaminando da quando ci pratichiamo sotto l’insegna IKENDENSHIN e non possiamo che essere particolarmente felici.

*** *** ***

L’attimo in cui sono entrato in macchina, alle 04:00 di domenica mattina, ho pensato a quando cominciai a praticare Kendo tre anni fa: provai per caso, trascinato da un amico in comune con il mio sempai Alessio, e adesso mi trovavo ad andare a Roma per sostenere l’esame da primo dan. Questione di un attimo e svaniscono i ricordi, giro di chiave e si parte.

Il viaggio dura circa 4 ore e alle 08:10 sono posteggiato in una via del quartiere Trieste a Roma, a poca distanza dal dojo dell’ARK (Accademia Romana Kendo) che ospita la sessione di esami. Considerato l’ampio anticipo (l’inzio delle operazioni di registrazione sarebbe cominciata alla 10:30) mi concedo una colazione in un bar, godendomi lo spettacolo di un mausoleo romano del II sec.d.C. che si ergeva solenne e solitario tra una selva di palazzoni moderni: Roma, come al solito, non ha mancato di stupirmi!

Mi avvio quindi verso il dojo e alle 09:10 entro, rassegnato ad attendere un ora in perfetta solitudine, quando invece alle 09:20 vedo spuntare i visi familiari di Raffaele Venturini e Massimo Cicchetti, amici del dojo di Rimini, che mi comunicano un fuori programma deciso la sera precedente: dalle 09:30 alle 10:30 ci sarebbe stata un’ora di allenamento focalizzata sui kata. L’anticipo che pareva destinato ad un lungo tempo morto si era trasformato in una inaspettata occasione!

Cominciamo quindi l’allenamento sui kata guidati dal M°Rigolio il quale, complice il numero ridotto di praticanti, ha la possibilità di seguire abbastanza agevolmente le varie coppie uchitachi/shitachi; al sottoscritto, non saprei se per simpatia o per disperazione, dedica qualche attenzione in più, correggendomi spesso e insistendo sulla corretta sequenza piedi/braccia nell’esecuzione del terzo kata. L’ora passa veloce ed è già tempo di procedere alla registrazione all’esame e alla consegna dei compiti scritti per poi subito cominciare le due ore di allenamento pre-esame. L’allenamento, sempre condotto dal M°Rigolio è tecnico, ripassa i fondamentali, mostra cose nuove e corregge gesti che parevano ormai acquisiti e consolidati, a perfetta dimostrazione di quanto nel Kendo si possa e si debba costantemente migliorare ogni più piccolo gesto. Ho Apprezzato il modo di condurre del M°Rigolio, sempre calmo, chiaro e comprensibile.

L’allenamento procede e dopo un giro finale di ji-geiko con i vari maestri presenti facciamo una pausa per poi entrare direttamente nel clima pre-esame.

Sono una persona emotiva e  pensavo che avrei temuto il  momento, ma, forse complice la stanchezza della levataccia mattutina, mi sento stranamente calmo e rilassato , faccio battute con i compagni di pratica e ho modo di salutare a nome di tutto il dojo Ikendenshin l’amico Dado Brivio, che mi tranquillizza ulteriormente dandomi alcuni consigli.

Ok, mi hanno dato il numero, numero 110, sono nella penultima pull, si comincia. Guardo scorrere le numerose sessioni di esame per il I kyu e quando l’ultima ha ancora luogo, noi esaminandi per il I dan riceviamo l’ordine di indossare il men. Vedo attraverso il men gane gli esami dei miei compagni ed all’interno del men mi sento completamente solo, percepisco forte il sibilo del mio respiro mentre i kiai che si susseguono mi giungono come suoni ovattati; il men è un ambiente intimo, una stanza dove raccogliere i pensieri, una finestra da dove poi guardare solo avanti; da qui, rilassato, assisto e attendo. “110 preparati!”  Ok, si va.

Saluto, sonkyo e si parte con kirikaeshi con me come motodachi. Dopo i primi 4 yoko-men il mio primo compagno si fa sopraffare dall’emozione e si blocca; rimaniamo così immobili per un tempo che sembra infinito, poi cerco di spezzare la situazione dicendogli attraverso il men: “cinque indietro” e riesco nell’intento facendogli completare l’esercizio. Dopo ji-geiko cambio di compagno e ora è il mio turno. Valutare la propria prestazione è sempre difficile, ma posso dire che non mi sentivo completamente soddisfatto, tanto che al momento dell’esposizione dei candidati promossi ho esitato alcuni minuti prima di risolvermi ad andare a vedere. Questo è stato il momento più duro: tra me e un foglio appeso alla parete c’erano le ore di allenamento, le parole, i consigli e le facce di chi mi ha sostenuto; c’erano le ore tolte alla famiglia, c’erano tutti i sacrifici e le ore di viaggio. Era tutto lì, ma mi decido e scorro i numeri: 110, 110, 110…c’è! Nessuna emozione, primo pensiero i kata, tanto che non riesco a godermi appieno gli esami per II dan che stanno avendo luogo in quegli istanti.

A differenza degli esami con armatura i kata sono rapidissimi e in rapida sequenza li eseguiamo e li eseguiamo tutti bene visto che alla fine risulteremo tutti promossi!

Non appena terminati gli esami ci comunicano che la palestra deve essere liberata entro un’ora, i tempi quindi si accelerano, le persone corrono qua e là, molti vanno subito a fare la doccia. Io rimango alcuni istanti seduto con il bokken fra le mani e non riesco bene a realizzare che da oggi sono I dan di Kendo: cerco di ricordare quando ho cominciato, perché l’ho fatto, cerco di rammentare tutte le sere passate al dojo e tutte le persone che hanno praticato con me, gli esami kyu, cerco di mettere insieme tre anni di pratica per poter comprendere cosa sono da oggi, ma riesco solo a sorridere, di quei sorrisi stanchi che si fanno dopo un lavoro venuto bene. Shinai a posto, bokken a posto, armatura a posto: domani si ricomincia.

Filippo Tonelli

…ed allora abbiamo festeggiato a dovere! 😉

http://ikendenshin.wordpress.com/2013/10/28/filippo-promosso/

PS:  a distanza di tempo è bello rileggere anche queste due riflessioni scritte anni fa da Alessio e Giulio

https://kendonellemarche.wordpress.com/2009/11/03/lessenza-del-1%C2%B0-dan-di-kendo/

https://kendonellemarche.wordpress.com/2009/11/03/lessenza-del-1%C2%B0-dan-di-kendo-2/


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Koyama

Oggi pubblichiamo un video relativo ad un allenamento della nostra nazionale condotto dal M° Koyama Masahiro

Cogliamo l’occasione per segnalare l’evento organizzato dai nostri amici dello Shudokan Roma proprio con il M°Koyama!

Al momento, anche per via del progetto con le scuole (vedi link qui) che c’impegnerà parecchio e soprattutto nel weekend,  non sappiamo con certezza se potremo parteciparvi, ma siamo ben lieti di promuovere questo  evento ed augurare a tutti buon keiko!

Maggiori informazioni al seguente link

http://www.shudokan.it/news/63-i-seminario-internazione-di-kendo-condotto-dal-m-masashiro-koyama


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Edizione n°5 del Trofeo

Mi sembra ieri, il primo “Trofeo Dell’ Adriatico” così come lo battezzò il nostro amico Salvatore Bellisai, eravamo una trentina di persone, ospiti Stefano Betti e Dorian Pungetti, uno stage tra amici con una piccola gara arbitrata da un singolo arbitro, chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati a una quinta edizione con oltre 100 e lo ripeto, CENTO presenze?

Non voglio tediarvi, con la logistica e i preparativi che hanno impegnato tutti i ragazzi dell’ Associazione Shingen da mesi a questa parte, il nostro grandioso week-end comincia Venerdi sera presso il nostro Dojo di Fano, coi Maestri Stefano Betti e Arialdo Bolognesi, quest’ ultimo per la prima volta nostro ospite, sarà una serata breve ma intensa, siamo in pochi e ci godiamo una breve ma intensa ora di jigeiko, ovviamente il tutto finisce a tavola come nella migliore tradizione di Kendo Nelle Marche, nel frattempo ci raggiungono Boscarol e la sua compagna, una cenetta leggera senza alzare troppo il gomito, ci aspetta una lunga giornata.

Il mattino successivo arrivo sul posto con un ora è mezzo di anticipo, per svolgere quel che mi competeva con tutta calma, incredibilmente il palazzetto è già gremito di kendoka, fortunatamente c’è già Alessio che ha messo in moto il coordinamento e Roberto operativo alla cassa, ci sono tante cose da fare, ma siamo ben organizzati e si arriva al mokuso senza nessun intoppo.

credits – Laura Mecozzi

credits – Laura Mecozzi

Al centro del kamiza Stefano Betti, che terrà lo stage coaudiuvato da ben 8 prestigiose presenze: Arialdo Bolognesi, Angela Papaccio, Fabio di Chio, Tomaso Boscarol, Bernardo Cipollaro,  Leonardo Brivio, Dorian Pungetti,  Enrico Monaco.

credits – Laura Mecozzi

Data la numerosa partecipazione, veniamo divisi per gradi, di modo che ognuno possa praticare coi giusti motodachi e attentamente seguito dai Maestri per una corretta pratica,

credits – Laura Mecozzi

credits – Laura Mecozzi

l’allenamento è dinamico e propedeutico allo shiai, in attesa del Trofeo del pomeriggio, dopo i canonici 5 minuti di pausa,  Stefano con fischietto alla mano inizia farci scaldare sul serio con rapidi scambi di tecniche al suon del suo fischietto e alla fine quando tutti eravamo pronti per il canonico mawari geiko, arriva la sorpresa a mio avviso più divertente di questo stage mattutino, il “Sekigahara” oserei definirlo un jigeiko epico, dove tutti veniamo disposti in ordine sparso per la palestra, si parte contro il primo motodachi che abbiamo di fronte cercando l’ ippon e al fischio di Stefano, si cambia col prossimo avversario che ci si ritrova di fronte, spasso assicurato! Come tutte le cose belle, si ha la sensazione che duri solo pochi minuti ed è la fine di questa intensa mattinata.

credits – Laura Mecozzi

E quest’ anno per la pausa pranzo una novità, avremo anche un’ottima palestra con un parquet strepitoso, però da un punto di vista logistico pecca del fatto che non ci siano ristoranti a portata di mano, per sfamarsi e riprendere per tempo l’ allenamento, gli anni scorsi siamo sempre arrivati al secondo, così quest’anno abbiamo avuto la brillante idea di organizzare un buffet, rigorosamente compreso nel costo dello stage direttamente sul posto, ricco di prelibatezze e tradizione, per ovvi motivi mancava solo il sangiovese, con l’ aiuto di mogli, fidanzate e genitori abbiamo messo insieme un buffet per oltre 100 persone, purtroppo tutto ha un costo, questo vi spiega il perché quest’ anno non vi abbiamo regalato l’ esclusiva spilletta, vi promettiamo che nella sesta edizione avrete entrambe le cose!

credits – Davide Delise

La scelta si è rivelata vincente, abbiamo tutti pranzato in kendogi e soprattutto in relax, in gogliardia e ottima compagnia.
Nel frattempo la macchina organizzativa era già in moto con la preparazione degli shiai-jo e relativi tavoli della giuria, le squadre quest’ anno sono davvero tante, lo schieramento quasi riempie l’intera lunghezza della palestra.

credits – Laura Mecozzi

Ogni anno che passa il trofeo si fa sempre più emozionante, grazie a nuovi partecipanti e soprattuto alla formula ippon shobu, dove tutto diventa possibile, non è novità di vedere kyu superare incontri contro dan elevati, quindi i risultati non sono sempre prevedibilissimi.

I risultati li trovate a questo link

http://trofeodelladriatico.wordpress.com/2013/02/18/risultati/

Complimenti agi amici di Verona che hanno fatto il pienone!! 😉

credits – Laura Mecozzi

La giornata si conclude col consueto Sayonara Party, quest’ anno siamo al ristorante la Gradarina, siamo tutti molto stanchi, più che la baldoria prevale la voglia di stare seduti e rilassati, facendo conversazione con la gradevole compagnia, personalmente romperò le righe prima del previsto, il mattino dopo bisogna alzarsi presto.

credits – Gianni Gaspa

Allo stage della domenica mattina sono tutti puntuali e più numerosi del previsto, la lezione è tenuta dal Maestro Bolognesi, dopo un buon riscaldamento a cura di Giacomo Pezzo del Cus Verona, veniamo divisi per pratica a coppie, per concludere con un energico jigeiko finale.

credits – Gianni Gaspa

Non che gli altri anni ci sia stato da lamentarsi, ma quest’ anno lo stage è riuscito veramente bene, merito di diversi fattori, in primis dell’ esperienza accumulata in questi 5 anni, all’ ispirazione fornitaci da altri prestigiosi eventi, ma soprattutto grazie a un sinergico impegno da parte della nostra Associazione e dei suoi praticanti.
Concludiamo con un augurio e un saluto al nostro amico Salvatore Bellisai, il quale avrebbe dovuto tenere lo stage di quest’anno, e purtroppo per colpa di qualche acciacco non ha potuto presenziare.

Per il prossimo anno vi garantiamo al momento solo una cosa: sarà meglio del precedente.

Le foto che abbiamo selezionato per voi sono al seguente link

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10151413743688847.506212.351507113846&type=1&l=1a7b3558ce


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A mente fredda…

Da dove s’inizia per raccontare cos’è successo in un weekend intenso come quello appena passato? Ringraziamo il maestro Hirakawa? O forse prima i partecipanti? Non c’è un ordine, ma preferiamo riportare il nostro pensiero alle origini.

Direi che i primi ringraziamenti devono andare a due persone che in due tempi diversi ci han seguito e spronato. Salvatore Bellisai, che come abbiamo ricordato durante la premiazione di sabato, ha seminato la pianta del Kendo nelle nostre zone e Stefano Betti che ha continuato il lavoro fino a portare il Maestro Hirakawa a Gradara, cosa assolutamente impensabile fino a 6 mesi fa…

credits – Daniel Delapierre

Questa è la premessa. Ma  c’è un prima…

Il weekend precedente Hirakawa Sensei era impegnato ad uno stage a Bologna dagli amici del Seishinkan che a causa della straorinaria nevicata ha tenuto la maggiorparte di noi a casa. Solamente Roberto, determinato come non mai, è riuscito a parteciparvi e dal suo racconto si può considerare notevolmente premiato. Meno di 20 kendoka ed Hirakawa che è abituato a stage da non meno di 100 kendoka. Un lusso quasi irripetibile per uno stage.

E’ proprio in questa situazioni che si può ammirare il Maestro in jigeiko, cosa rara quando invece deve supervisionare “megaseminari” internazionali.

Ogni anno, finito il weekend del Trofeo, siamo soliti fare una sorta di briefing tra coloro che nel nostro dojo curano l’organizzazione dell’evento per capire dove migliorare e scovare criticità. Dobbiamo confessarvi che negli ultimi due mesi abbiamo dovuto fronteggiare parecchi problemi personali e logistici che non ci hanno permesso di vederci come volevamo. Abbiamo lavorato molto attraverso mail, chat, etc. e definito martedì scorso “chiavrebbefattocosa”.

Continue mail di richiesta d’iscrizione giungevano nella nostra casella di posta, molte all’ultimo momento e solo venerdì via skype con Stefano siamo stati in grado di definire in modo abbastanza approssimativo quante pool sarebbero nate con il numero d’iscritti giunti fino alla sera prima. La tensione era molto alta…ma finalmente è arrivato venerdì.

Venerdì 17/02/2012

Arrivato con buon anticipo, vedo già Stefano, Salvatore e Daniel Delepiere nel parcheggio del palazzetto! Entro negli spogliatoi e c’è anche lui, Hirakawa Nobuo, rilassato e sempre con il suo solito sorriso che ti mette subito di buon umore. Iniziamo ad organizzare il palazzetto per le iscrizioni, perchè siamo consapevoli che domani sarà una giornata senza respiro. Sappiamo che alcuni dei partecipanti sono in viaggo e forse riusciranno ad arrivare in tempo per questa sera.

Stiamo per iniziare la lezione e piano piano il palazzetto si popola fino ad avere già da stasera una trentina di ospiti. Personalmente non riesco a godermi a pieno la lezione perchè la testa è già a domani. ma non nascondo che sono molto felice, molto. Siamo già in tanti 😀

Doccia poi cena per rifoccilarci un po’. Ci dividiamo in due gruppi;  chi va a mangiare un boccone nel borgo di Gradara ed altri che invece andranno a mangiarsi una pizza poco distante. Tra questi c’è Hirakawa oltre a Daniel, Fabio Di Chio e Franco Sarra, arrivato con i suoi 3 ragazzi giusto in tempo per cenare con noi ;-).

credits – Peter Tòpic

Chiacchiere, birra e risate caratterizzano la serata, ma dobbiamo andare a riposarci perchè già dalle 8.30 di sabato iniziano i lavori per il Trofeo.

Sabato 18/02/2012

Arrivato prestissimo al palazzetto mi assicuro assieme agli altri che non ci siano problemi, prepariamo i tavoli dei premi ed assieme a Davide e a mia moglie, “volontaria forzata”, iniziamo a fare le iscrizioni.

credits – Marco Sensoli

Uno dopo l’altro rivediamo vecchi amici e ne scopriamo di nuovi che magari conosciamo per nome o solo virtualmente su qualche social network. Bello! Arriva anche Marco Sensoli, amico e fotografo con il quale abbiamo già fatto diverse collaborazioni.

E’ una garanzia 😉

Iscritto dopo iscritto, scopriamo che molti non ci avevano avvisato della loro presenza ed iniziamo a preoccuparci per i tabelloni. Alcuni addirittura verranno solo per la gara. Non nascondiamo che questo ci ha messo abbastanza in difficoltà, tant’è che io e Davide decidiamo di non fare lo stage del mattino e valutare poi se non fare la gara e rimanere con Stefano a modificare tutti i tabelloni. Facciamo la foto di rito nella quale mancano ovviamente coloro che sono arrivati nella tarda mattinata ed oltre.

credits – Marco Sensoli

Nel frattempo Giulio, che a causa di imprevisti dell’ultim’ora, ha dei problemi nel partecipare alla gara, riesce in extremis a fare sia da padrone di casa nel saluto inziale che le veci di Stefano in qualità di traduttore della “multilingua” del M° Hirakawa :D.

credits – Marco Sensoli

S’inizia proprio dalla base sul come impugnare la nostra spada, ed è bello vedere da foto le decine di shinai rivolte verso l’alto…

credits – Marco Sensoli

si fanno esercizi sulle 8 direzioni del taglio della spada tradizionale giapponese ed Hirakawa Sensei usa il bokken per rivedere nel dettaglio alcuni concetti sull’impugnatura e tenouchi.

credits – Marco Sensoli

Lascio Stefano lavorare in pace sulle pool per sbirciare la lezione facendo qualche piccola ripresa, la curiosità di vedere almeno qualche frammento dello stage è troppa…

Continuo ad osservare da fuori lo stage ed è bellissimo. Ridendo e scherzando sono quasi le 12 e scopriamo che le pool degli incontri individuali sono ben 22! Facciamo una botta di conti e dobbiamo arrenderci al fatto che, nonostante gli shiai-jo quest’anno siano 2, per la gara a squadre non possiamo fare anche le pool; andremo direttamente ad eliminazione diretta. Probabilmente il prossimo anno dovremo rivedere la scadenza e rifiutare le iscrizioni dell’ultimo secondo prima della gara. Lo stage termina, Stefano spiega le tempistiche della gara, e portiamo il nostro regalo al Maestro :-).

Una tuta dell’Italia personalizzata con il suo nome.

credits – Marco Sensoli

Dalle quantità di volte che ci ha ringraziato fino a domenica, possiamo dedurre che l’abbiamo apprezzato molto 😀

Posizioniamo il tavolo dei premiazioni ed il Maestro è attirato dal nostro trofeo, il mitico remo realizzato da Giulio. Gli spieghiamo che nel remo, verranno incisi i vincitori a squadre ed individuali. L’osserva, lo studia, sembra apprezzare molto l’idea.

credits – Marco Sensoli

Filippo e Roberto fanno da guida agli ospiti per il pranzo mentre io, Giulio, Marco, Davide e Silvia del Seishinkan di Bologna lavoriamo per la preparazione degli shiai-jo…

credits – Marco Sensoli

Alcuni ritardi accumulati a tavola, ci danno quei minuti importanti per chiudere le pool e posizionare i tabelloni. Con il passare delle edizioni e dopo aver parlato con gli istruttori ed arbitri, capiamo che il nostro Trofeo è una sorta d’iniziazione alle gare per molti praticanti. Qui diversi kendoka s’avvicinano alle gare e questo, da un lato ci fa molto onore, e dall’altro ci responsabilizza. Non è infatti una novità che molti kendoka rimangono un po’ colpiti dall’approccio agonistico dei più esperti e si allontanano credendo che la parte del Kendo relativa alla competizione non sia importante, cosa assolutamente non vera! Se avete apprezzato il clima gioviale presente nel palazzetto, dobbiamo ringraziare voi tutti, ma proprio tutti tutti, dagli arbitri ai praticanti che si danno pacche sulle spalle prima della gara, se le danno di santa ragione, e poi altra pacca sulla spalla a fine incontro, ridendo e scherzando su com’è andata :D. Grazie ancora dal cuore.

Noi da fuori, contiamo quasi 90 presenze e siamo piacevolmente sorpresi!

credits – Marco Sensoli

Siamo consapevoli che molti sono venuti per incontrare il M°Hirakawa in un contesto più intimo dei grandi eventi federali, ma siamo contenti lo stesso visto che altrettanti sono venuti (ahinoi) a trovarci solo per la gara.

Pronti, attenti e via! S’inizia!

credits – Marco Sensoli

credits – Marco Sensoli

Noi di Shingen facciamo da vigili urbani nell’indirizzare i ragazzi nel giusto shiai-jo, spiegargli come entrare e salutare nell’area di gara, mettere il nastro del colore corretto e soprattutto dargli una pacca sulla spalla per rilassarli 😉

credits – Marco Sensoli

Tutti se “le danno e le prendono di santa ragione”, ci sono alcune sorprese, visto che gradi alti escono con kyusha, ed il bello dell’ippon shobu è proprio questo 🙂

credits – Marco Sensoli

La gara scorre bene e raggiungiamo la finale individuale e squadre agevolemente. Queste due finali verranno svolte in un unico shiai-jo, una dopo l’altra. Danilo Lucantoni (Shudokan Roma) e Jacopo Garzonio (CUS Verona) si preparano e danno vita ad un intenso incontro dal quale ha la meglio proprio Jacopo.

Il caso vuole che i due si reincontrino nella finale a squadre tra Shudokan Roma (Traini/Ricciuti E./Lucantoni) e la squadra Ronin1 (Zioutas, Garzonio, Paterlini).

E’ la squadra di Roma ad avere la meglio!

Dopo 4 ore giungiamo alle premiazioni per le quali dobbiamo ringraziare Raffaella :-). Per poter realizzare a mano le bellissime medaglie, la nostra Raffaella ha collaborato con la Linda Pazzaglia (la Bottega artigiana di Linda Pazzaglia (Strada Nazionale 198/a Cappone di Colbordolo cell.3333586610).

Ed ecco allora i risultati finali!

Squadre

1° Classificata – Shudokan Roma(Traini/Ricciuti E./Lucantoni)

2 Classificata – Ronin1 (Zioutas, Garzonio, Paterlini)

3° Classficata – Mugen Como (Gabaglio, Gaspa, Galli)

3° Classficata – Ittoryu Kai Firenze1 (T.Cambi, C.Cambi, Basile)

Individuali

1° Classificato – Garzonio – (CUS Verona)

2 Classificato – Lucantoni – (Shudokan Roma)

3° classficato – Traini – (Shudokan Roma)

3° classficato – Gregor Plevnik  (Shubukan Ljubljana)

Fighting spirit

C.Roure (Ken Shin Kan Valence) e Gregor Plevnik  (Shubukan Ljubljana)

L’assessore Stramigioli con il quale abbiamo collaborato durante questi mesi, oltre a premiare tutti i vincitori, ha consegnato una speciale medaglia al M° Hirakawa realizzata anch’essa da Raffaella assieme a Linda Pazzaglia.

credits – Marco Sensoli

Dopo la foto di gruppo con i premiati e non, corriamo a mettere le gambe sotto al tavolo per il sayonara party.

Il locale è grande e c’è molta gente, musica e cibo. il M°Hirakawa parla a tavola della gara; nonostante il livello non sia stato altissimo è stata molto animata.

Sia lui che gli altri arbitri ridono e scherzano e questo è uno dei premi più belli per noi.

Domenica 19/02/2012

Lo stage di questa mattina è uno dei più formativi mai avuti. il M°Hirakawa ci mostra tutte le tecniche possibili in tutte le direzioni possibili. Una cosa folle! Vedo gli sguardi perplessi tra i praticanti e rido sotto il men, cerco di non trovarmi le mani intrecciate e mi diverto e penso…Quant’è bello il Kendo! 😀

Ma in fondo praticare Kendo è la scusa per stare bene, assieme agli altri, anche fuori dalla palestra, e grazie al nostro Davide (Hachidan di food & beverage) ci dirigiamo verso il porto di Gabicce per farci una bella mangiata di pesce presso il Ristorante la Cambusa. Hirakawa vede il mare ed è felice. Ci divertiamo a suon di battute, massime e aneddoti.

Il tempo è tiranno, soprattutto quando si sta bene, dobbiamo salutarci. Ma è solo un arrivederci alla prossima edizione 😉

Desideriamo fare un ringraziamento particolare a Dany Delapierre (Presidente ABKF) e sua moglie venuti appositamente dal Belgio oltre a tutti gli arbitri in ordine assolutamente casuale: Stefano Betti, Franco Sarra, Fabio Di Chio, Salvatore Bellisai, Tomaso Boscarol, Dorian Pungetti, Bernardo Cipollaro e Leonardo Brivio oltre a Peter Tòpic che non ha praticato ma è comunque venuto a trovarci dalla Slovenia.

Il resto delle foto le trovate nel nostro profilo flickr

Abbiamo molto materiale che forse utilizzeremo per altri post… 😉


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The Day After…

Quante cose che girano per la testa dopo un weekend come quello appena passato!

Si passa dalle emozioni fresche a quelle più datate in modo rapidissimo.

Occorre fare un po’ d’ordine.
Partiamo da quelle più lontane… Eravamo con Salvatore Bellisai e Stefano Betti quando 3 anni fa quasi per scherzo si disse: “Perchè non organizziamo una gara tra amici?”.

Tanti men sono passati…ed eccoci qua, a commentare un evento che dopo 3 edizioni ha ospitato amici, arbitri e praticanti dai seguenti dojo:

Accademia Romana Kendo – Roma
Alser Kendo Club – Milano
Cremona Kendo – Cremona
EKK – Perugia
Hekisuikan – Rimini
Iaikendo Goryukai – Vicenza
Itto Ryu Kai – Firenze
Mugen Kendo Como – Como
Seishinkan – Bologna
Shodan – Reggio Emilia
Shudokan – Roma
Kendo P.S.G. – Porto San Giorgio
ZenKenYu – Giussano

…oltre ovviamente a noi di Shingen!! 🙂

Il lavoro dietro ad un evento del genere è stato minuzioso ed abbiamo cercato di fare gruppo coinvolgendo il più possibile tutti i kendoka del nostro dojo, anche gli ultimi arrivati perchè i punti da seguire erano tanti e sarebbe stato bello poter condividerne i risultati. Questa è forse la cosa che ci ha dato più soddifazione.

Nel preparare l’evento abbiamo cercato di far arrivare lo spirito che ci muove, cosa offrono le nostre zone e la formula di gara che ci caratterizza. Speriamo d’esserci riusciti.

A seguire, abbiamo poi avuto un ottimo supporto nel divulgare questa iniziativa da parte del Comune di Gradara grazie al prezioso lavoro del nostro Roberto Agostini assieme a Filippo Gasperi dell’Ufficio di Segreteria del Comune.  Ecco perchè tra gli spalti c’era gente incuriosita ed estranea al Kendo.  I doverosi ringraziamenti riguardo questo aspetto organizzativo meritano un articolo a sè 😉

Così come nella precedente edizione l’arbitraggio è stato impeccabile.

Ringraziamo quindi di cuore per la disponibilità e la cura che hanno riservato a tutti i partecipanti:

Leonardo Brivio, Tomaso Boscarol,  Stefano Betti,  Dorian Pungetti e Bernardo Cipollaro.

Credits - Andrea Santinelli

Permetteteci di portare alla luce un ulteriore orgoglio… il mitico trofeo, presentato solo quest’anno proprio in occasione delle premiazioni.

Secondo voi, potevamo non sfruttare le capacità di artigiano di bottega del nostro Giulio Gabbianelli dopo aver visto e ricevuto da lui il mitico Tsuki trainin pad??

Assolutamente no! Ed allora la creatività dell’artista è stata liberata ed è nato il vero Trofeo dell’Adriatico che, per posizione geografica e contesto “kendoistico” non poteva non essere che un remo.  Si, c’è chi lo vede come il “bastone” che Miyamoto Musashi usò nel mitico combattimento in spiaggia o chi come suburito (Dado lo ha subito testato 🙂 ).

Resta il fatto che questo bellissimo remo realizzato in casa da Giulio sarà il trofeo dove inseriremo i vincitori di ogni edizione, rendendolo quindi a tutti gli effetti un vero e proprio albo d’oro da esporre ad ogni Trofeo dell’Adriatico del futuro.

Credits - Marco Ghidoni

Ma veniamo al diario…

Io e Davide arriviamo presto e sistemiamo subito il banchetto delle iscrizioni dove Davide consegnerà assieme al programma la spilletta realizzata per l’occasione.

designed by Giulio Gabbianelli

La palestra si affolla sempre di più, la distesa di bogu inizia a infittirsi.

Credits - Andrea Santinelli

Conosciamo nuovi amici e cerchiamo di farli sentire subito a casa. Siamo ai confini della Romagna e l’ospitalità è una delle caratteristiche a cui teniamo maggiormente.

Tra questi anche alcuni dei ragazzi dello Shudokan di Roma che fermati da un guasto all’auto hanno comunque raggiunto il palazzetto per assistere e supportare i compagni; un grazie particolare a loro ;-).

Stefano Betti, che ha curato lo stage mattutino, non ci ha fatto risparmiare sudore…ed è stato bellissimo!

Credits - Andrea Santinelli

Tra gli ospiti abbiamo avuto anche i simpaticissimi bimbi di Leonardo “Dado ” Brivio che hanno dato un tocco speciale alla pratica.

Credits - Andrea Santinelli

Se torna tra qualche anno Taro ci fa neri!! 🙂

Credits - Andrea Santinelli

Guardandomi attorno, avevo quasi la sensazione che si stesse creando con il passare dei minuti quello che poi è effettivamente emerso nel pomeriggio.

Uno spirito combattivo ma profondamente leale tra i praticanti in vista della gara. Decisamente intenso….

Eccoci qua tutti pronti per la foto di rito prima del meritato pranzo…

Credits - Andrea Santinelli

Già il pranzo… Chi conosce Davide Delise sa che eravamo costretti ad assegnargli l’organizzazione del pranzo. E’ un cultore del cibo e non ha deluso le aspettative. Primo in bianco al ragù di pesce sotto il Castello di Gradara.

 

Credits - Marco Ghidoni

Peccato che Stefano Betti e Marco D’Agnolo (infortunato ma iper presente 😉 ) si siano sacrificati per preparare tabelloni, shiai-jo e tutto il necessario per la gara.

La gara prevedeva una prima fase per gli individuali fino alle seminfinali escluse, per poi passare alla parte riservata alle squadre (le foto delle squadre le trovate qui, peccato che qualcuno ha fatto il timido 🙂 ).

Giunti alle semifinali, si riprendevano gli individuali e poi la grande chiusura di nuovo con le squadre.

Vi posso garantire che la tensione presente dentro lo shiai-jo scatenata dall’ippon-shobu è pazzesca. Un minuscolo calo di tensione e si è eliminati. Sigh! Penso sia un ottimo modo per studiare il tame. Non c’è infatti un incontro che non catturi l’attenzione…anche perché un incontro potrebbe durare veramente pochissimo, come in effetti è accaduto in alcuni casi.

Qui di seguito alcune foto scattate da Andrea Santinelli.

Credits - Andrea Santinelli

Credits - Andrea Santinelli

Credits - Andrea Santinelli

Credits - Andrea Santinelli

Credits - Andrea Santinelli

Ed allora ecco i risultati finali del trofeo!!

Individuali

BanchettiAccademia Romana Kendo

GabbianelliAss.Shingen

LapadulaShudokan

3°  PapettiKendo Porto San Giorgio

Squadre

Ass.Shingen 1 – Nicolini/Gabbianelli/Delise

Shudokan 1 – Ripari/Lapadula/Gasbarra

Seishinkan 2 Grasso/Roncati/Maccaferri

Accademia Romana Kendo Viscoli/Vitali/Banchetti

Fighting Spirit

Lapadula – Shudokan

Oltre ai premi curati da noi organizzatori, il Comune di Gradara rappresentato dal Vice sindaco Dott.Caroli e da Filippo Gasperi dell’Ufficio di Segreteria del Comune hanno donato a tutti i premiati una bellissima realizzazione artigianale dell’artista locale Ilario Giardini de “La Bottega dell’artigiano” (info Tel.0541.969620)…

Credits - Marco Ghidoni

ed il DVD ufficiale dell’assedio al castello.

C o m p l i m e n t i ! ! !

Credits - Andrea Santinelli

Credits - Andrea Santinelli

il Remo rimane a casa!!! 🙂

Credits - Marco Ghidoni

Fighting spirit

…ed infine un attestato di ringraziamento per ogni arbitro firmato da tutti i partecipanti alll’evento.

Qui sotto trovate un esempio ancora immaccolato 😉

designed by Giulio Gabbianelli

Nel saluto finale del Dott.Caroli e di Stefano Betti è stato poi ricordato il momento tremendamente difficile che il Giappone sta affrontando a causa del fortissimo maremoto dell’11 Marzo scorso. La profonda emozione di quegli attimi finali del Trofeo hanno reso perfettamente lo spirito che ha mosso il comitato Un aiuto per i nostri fratelli Giapponesi”

Terminate le premiazioni ci siamo ritagliati una mezz’oretta di jigeiko con gli arbitri e gli ultimi temerari della giornata. Yeah!!! 🙂

Salutiamo tutti. Siamo alla fine, anzi no!

La fame e la sete ci assalgono e per istinto di sopravvivenza ci dirigiamo verso Fano dove ci attende la cena. Non troverete foto del sayonara party in quanto il tempo trascorso al ristorante è stato speso ad infamare allevatori di carpe, cultori di sushi (con nastro isolante) e latin lover amanti di bastoncini di merluzzo surgelati… No comment…please! 😀 Fortunatamente l’attenzione è stata poi catturata da un uomo/piranha, il caro Francesco che con il suo ipermetabolismo ha imbarazzato anche il Delise più agguerrito! 🙂

Ci accorgiamo dei primi segni di cedimento dopo che il ristorante è praticamente vuoto e qualche testa crolla sul tavolo dalla stanchezza. E’ ora di tornare a casa perchè domani c’è lo stage mattutino. Salutiamo quindi Dorian e Tomaso per la preziosa presenza sperando di poterli rivedere presto.

Domenica mattina la stanchezza si fa sentire e Stefano ci grazia. Studio dei kata e tecnica con shinai per poi concludere con un jigeiko finale!!! 🙂

La passeggiata con “morsodipiadinaalvolo” programmato per visitare il centro storico di Fano, si è trasformata nell’ennesima strafogata di cibo tradizionale in una rosticceria di pesce veramente cool. Coda di rospo, baccalà, brodetto, sarde, pesce spada, spiedini, porchetta di tonno con patate e la mitica moretta con relativa leggenda raccontata da pescatore locale. Cosa chiedere di più al Kendo?

PS:  to be continued…