Alla 5° edizione dell’Hanami di Pedaso, mi rendo pienamente conto di quanto l’idea della “Contea dei Ciliegi“ di organizzare ed ospitare quest’evento sia stata una scelta veramente coraggiosa.
Il motivo, ahimè, e che non siamo all’altezza di evento simile.
Non siamo abituati ad osservare e ad apprezzare.
Non siamo in grado di cogliere quelle che l’ambasciatore giapponese, presente già dalla scorsa edizione, ha sottolineato essere le meravigliose caratteristiche di ogni stagione.
Per tanti un fiore è un fiore, cosa importa se quel fiore esiste solo per una settimana poi se ne riparla l’anno prossimo. Chi si interessa del ciliegio, della transitorietà? Dopo tutto oggigiorno “zen” è per lo più usato come suffisso per individuare un tipo di oggettistica.
Quindi, per farlo all’italiana è necessario che ci sia da mangiare, da bere, da compare, da fare, insomma tutto purché non si tratti di starsene lì, serenamente, sotto i ciliegi. E dire che “hanami” vuol dire “guardare i fiori”.
Senza biasimo alcuno, l’organizzazione dell’evento ha quindi dovuto far i conti con il suo pubblico ed adattare l’Hanami ad una festa di “cose giapponesi”. Siamo nelle Marche, lontani dalle città dove c’è tutto di tutto, e questa può essere considerata un’impresa titanica… ma ce l’hanno fatta!
Laboratori di furoshiki, taiko, karate, mostra di yukata, ninjutsu, conferenza sul wabi-sabi, koi koi, suminagashi, daito-ryu aikijujutsu, kendo (noi!) erano solo parte del galà di attori che cercavano di rubar la scena al ciliegio. (Ah, i cosplayer! Cosplayer ovunque!)
Se nel 2013 contammo a vista qualche centinaio di persone, oggi i giornali parlano di undicimila presenze per l’edizione del 2017. (Pedaso, il comune che ospita l’evento, non arriva a tremila abitanti).
Quindi, ammettendo ed accettando il compromesso, non si può che parlare di successo!
Affrontando un’affluenza di ospiti sempre maggiore, spunti e lacune sulle quali lavorare ce ne sono e ce ne saranno sempre, ma portare così tante persone all’aria aperta, in quella cornice meravigliosa che sono le colline che sovrastano Pedaso, non può che essere fonte di tanta soddisfazione.
Certo, il ciliegio sarà passato un po’ in sordina, ma mostrare ad una folla di queste dimensioni tutte quelle alternative alla quotidianità è assolutamente degno di nota!
Quest’anno con i ragazzi dell’Uminokenshi di Porto San Giorgio erano presenti Diego e Michela dell’ATM Hagakure di Chiaravalle ed Emanuela e Jacopo dello Shinkensuikan di Rimini (doverosi i ringraziamenti!). Insieme abbiamo goduto della giornata praticando liberamene qua e là nel parco (eh si, anche noi fermi sotto i ciliegi non abbiamo saputo starci!). Gli ospiti dell’hanami potevano scoprire in una radura tra i ciliegi i nostri amici di Rimini che studiavano i jodo no kata o esser disturbati ed incuriositi dai kiai delle singolar tenzoni che si accendevano ogni dieci minuti tra Diego e lo sfidante di turno. Ogni volta che si sfoderava un bokuto, un jo o uno shinai era subito bagno di folla e sempre bisognava ricordare che quella non era una dimostrazione, ci stavamo solo divertendo, la dimostrazione ci sarebbe stata, e ci fu, nel tardo pomeriggio.
La partecipazione ad eventi spesso non dà risultati immediati ma certamente è utile per affondare le radici nel territorio e ci costringe ad attività come: organizzare, trasportare, montare, smontare, pulire, relazionarsi con esterni, etc. Insomma, molto di quanto non è sperimentabile all’interno delle quattro mura del dojo ma che comunque è importante per la nostra formazione e ci insegna a lavorare tra compagni di pratica.
Ringraziando ancora Diego, Michela, Emanuela e Jacopo (condannati ormai ad essere protagonisti futuri dell’evento) e la Contea dei Ciliegi per l’opportunità concessaci, torniamo alla pratica quotidiana con qualcosa in più!
Speriamo che, continuando a praticare e rispettando la visione “Semplice, quindi bello!”, impareremo ad osservare ed ascoltare i Ciliegi.
Hanno avuto tanto da insegnare e, di primavera in primavera, indolenti malgrado la qualità degli astanti, tanto vogliono ancora da dirci.