Con questo breve post, vi segnaliamo una puntata molto interessante di una serie trasmessa dal canale satellitare NATIONAL GEOGRAPHIC, La tomba del guerriero appunto.
credits - natgeotv.com
Citando lo stesso NateGeo channel, riportiamo:
“Samurai, marinai maledetti e crociati: tre fantastici siti archeologici e tre leggendarie classi di guerrieri viste come mai prima grazie allo studio delle loro ossa da parte della medicina legale del ventunesimo secolo. La vita e la morte di questi uomini può essere raccontata sulla base di prove sicure che mostrano con immagini affascinanti le lotte che li resero iconici.”
Attenzione, domenica alle h10.10 è la replica, quindi non perdetevela! 😉
Con quest’articolo parliamo di qualcosa di cui pochissimi in Europa riescono a capire la portata, ovvero l’esame per conseguire l’8°dan di Kendo, l’esame degl’esami.
Quello che abbiamo postato è un documentario realizzato da National Geographic che per qualche strano motivo era presente solo con sottotitoli in una lingua orientale (non so bene quale).
Abbiamo scovato nei meandri della rete questa versione dove la traduzione in lingua inglese è sopra le altre quindi più facile da capire.
Visto che concettualmente non siamo in grado di capire in toto la profondità di tale grado, parliamo di numeri, molto più congeniali ai noi occidentali.
L’esame in questione è il più selettivo del Giappone in senso assoluto.
Tra i professionisti del Kendo solo 1 su 5000 è un’8°dan.
Meno dell’1% degl’esaminati avrà l’onore e l’onore d’essere un 8°dan.
Il 90% viene bocciato la prima volta in base ad un esame di 120 secondi su 2 step.
La 1° giuria che svolge un compito fondamentale non è da meno, essa è infatti composta da 8°dan con almeno 15 anni d’esperienza. Occorre convincere almeno 5 membri su 7 nella prima sessione e 10 su 14 nella seconda ed ultima sessione!
Sono numeri che non sono lasciati al caso. Qui il caso non esiste.
Sono persone che praticano Kendo tutti i giorni, da quando andavano all’elementari, ma questo non basta, qui si deve dimostrare molto di più. Noi poveri kendoka normali non lo sappiamo, ma nel video forse capirete di più dall’approccio del simpaticissimo settantottenne (si avete letto bene…) che si propone all’esame per 24 volte di fila, o l’Amore del 48ne Ichida che vince i Campionati Giapponesi per il piccolo figlio malato di cancro.
Andate a vedere com’è andata a finire questa sessione…
“Il risultato non è importante, non ho più niente. Ho dato tutto quello che potevo”.
Dietro a questa semplice frase pronunciata con il sorriso in volto, al termine dell’ultima sessione dell’esame, ma a risultato ancora sconosciuto, il M°Ichida ci ha regalato l’essenza del kendo, quella che serve per fare d’ognuno di noi un uomo costantemente migliore.