Kendo nelle Marche


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16° AJKHC

Abbiamo atteso senza successo qualche giorno nella speranza di vedere pubblicati nel canale youtube qualche slowmotion degli ippon relativi all’ultimo torneo per 8°dan.

Veniamo quindi al torneo!

La vittoria finale è stata ottenuta da Onda Sensei che per la prima volta raggiunge il podio dopo un intenso percorso che lo ha visto battere il detentore del titolo degli ultimi due anni, Miyazaki Sensei.

1° Koji ONDA
Toshiya ISHIDA
Nobuyuki MIYATO
Yoshihisa ETO

16 8 dan kendo 2018

Kojo Onda Sensei (Kyoshi 8°dan) ha 57 anni, è Vicepresidente della polizia metropolitana di Tokyo ed era un debuttante in questo torneo!

Dopo aver pubblicato la dimostrazione dei Nihon Kendo no Kata pubblichiamo ora le compilation degli ippon relative alle tre fasi del torneo.

Un pensiero davvero speciale va infine a Miyato Sensei che abbiamo avuto l’onore di conoscere allo stage di La Loggia e che nel messaggio finale lasciò alla nazionale ed a tutti i presenti un messaggio che ora suona molto concreto…

“anch’io sto lavorando molto duramente per le mie competizioni nonostante la mia età”

Congratulazioni Miyato Sensei!

 

 


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Lo stage di Miyato Sensei

Dopo molto tempo torniamo con un report di stage sul campo!

L’occasione è delle più ghiotte e nonostante la distanza abbiamo potuto presenziare ad un bellissimo seminario tenuto da una bellissima persona oltre ad un Kendoka molto forte.
Stiamo parlando di Miyato Nobuyuki (Kyoshi 8°dan) venuto in Italia assieme Koyama Sensei nel 2013 e poi invitato varie volte da diversi club italiani per poterne apprezzare pienamente l’efficacia della sua didattica.

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credits – Raffaele Calogero

Assieme A Manuela e Maria Costanza di Rimini, ho intrapreso venerdì sera il lungo viaggio verso il Dynamic Dojo di La Loggia, storico dojo di arti marziali e
sede del Seminario in questione organizzato dallo Shubukan Torino e l’ASD Shisei.

Arriviamo in serata e troviamo una bella tavolata di kendoka impegnati tra pizza e birra.

La gentilissima Laura Imperiale ci accompagna al dojo dove pernotterò assieme ad altri kendoka.

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credits – Raffaele Calogero

La mattina seguente si parte ed il Maestro illustra quello che sarà il tema di tutto il seminario: la mano sinistra.

Come ovvio che sia per chi pratica Kendo da ormai diverso tempo, certi concetti sono ampiamente noti ma sappiamo altrettanto bene che il “come” vengono comunicati può “accendere lampadine” per progredire nello studio di tutti i giorni nei propri dojo.

Andiamo quindi dritti ai punti che sono, almeno per me, stati illuminanti.

La mano sinistra è quella che ha il compito di muovere lo shinai, sia nel caricamento che nella discesa dello shinai verso l’obiettivo.
Il Maestro ha evidenziato quanto sia importante che il fulcro del movimento sia posizionato proprio nella mano sinistra e non a metà tsuka o sotto la tsuba, sulla mano destra.

La mobilità che il polso sinistro deve avere può essere accomunata a quella che occorre per poter palleggiare un pallone da basket.
Se il polso è bloccato il pallone non rimbalza. Se è rilassato possiamo controllarne i movimenti e fare un buon tenouchi.

Un ulteriore punto su cui Miyato sensei ha posto l’accento è stato il modo d’impugnare lo shinai con la mano destra.
Alcuni praticanti credono che la mano destra molto rilassata li porti a non eccedere in forza durante tutte le fasi del colpo,
Ma nel fare tenouchi vi è il rischio di stringere troppo lo shinai irrigidendo tutta la parte destra, sia il polso che il braccio ma soprattutto la spalla.
Quindi, mano destra rilassata ma non in modo esagerato. Con questo approccio ci si deve aspettare anche la correzione relativo alla testa che si sposta all’indietro al momento dell’impatto nel bersaglio.

Altrettanto importante è concentrarsi sul monomi affinché la postura rimanga corretta ed invariata durante tutta l’azione.
Qualunque cosa accada i nostri occhi devono guardare attraverso il monomi.

Il Maestro tra un esercizio e l’altro ha poi fatto un passaggio sulla respirazione che secondo noi merita di essere riportato.
Come essere umani possiamo inspirare sia dalla bocca che dal naso, ma l’effetto che si ha con l’uno o l’altro modo è differente nella pratica.
Respirare con la bocca permette sì di far entrare più aria nei polmoni, ma aumenta anche il rischio di irrigidimento della parte superiore del corpo (vedi spalle), pertanto è preferibile respirare col naso prima dell’esecuzione del colpo.

Il programma del weekend a La Loggia prevedeva anche l’allenamento della Nazionale Italia che ha avuto luogo in modo specifico nella mattinata di domenica.

Chi come noi non era coinvolto da quella sessione ha potuto apprezzare la lezione di Livio Lancini che ha proseguito il lavoro sui polsi applicandolo al do, in particolar modo sulla costruzione del Men Kaeshi Do.

Gli spunti su cui riflettere sono tanti ed occorreranno anni per vederne i risultati a seguito di tanto sudore ma le parole del Maestro a fine stage devono darci energia per proseguire con impegno sulla Via della Spada.

“Posso insegnarvi la tecnica, ma la crescita nel Kendo dipende solo da voi”.

Inutile dire che ai prossimi Campionati per 8°dan che si terranno tra poco meno di un mese, Miyato Sensei sarà uno tra quelli per cui tiferemo!

Ecco la scheda del Maestro sulla pagina del 16° Torneo per 8°dan dal sito della federazione giapponese.

http://www.kendo.or.jp/competition/senbatsu-8dan/16th/playerlist/7386.html

Qui di seguito il video dello stage tenutosi lo scorso anno:


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Koyama Sensei nella Capitale

Il fatto d’essere impegnati nelle scuole (vedi link), ci limita un po’ nelle possibili uscite dal dojo.

Uno dei seminari al quale avremmo voluto partecipare era proprio quello organizzato dagli amici dello Shudokan Roma con Koyama Sensei che introdummo brevemente al seguente link

kendonellemarche.wordpress.com/2013/10/24/koyama/

Grazie all’amicizia che ci lega con gli amici di Porto San Giorgio siamo in grado di poter raccontare com’è andata a chi come noi non era presente allo stage.

E’ risaputo, almeno per noi, che per le trasferte di Kendo ci si sveglia sempre prima del sole. Così anche questa volta alle 5:30 io, Paolo P. e Paolo V. siamo già in macchina. 

L’andata trascorre piacevolmente individuando “gli obiettivi” personali del seminario e cercando di caricare al massimo Paolo V. visibilmente agitato per il suo esordio in armatura.
Arriviamo quasi in anticipo, preceduti solo da qualche kendoka che veste i colori dello Shudokan, ma in breve il Gym-Seng si riempie ed ogni ingresso è seguito da saluti, da reincontri, da promesse e premesse per immediate collaborazioni. In breve, si crea subito quel clima da evento che chi sta leggendo queste parole conoscerà benissimo, sicuramente più di quanto io possa saper descrivere.

E’ tutto pronto quando il M° Di Chio, da buon padrone di casa, presenta ad almeno 40 kendoka i Maestri Masahiro Koyama (8° dan kyoshi) e Nobuyuki Miyato (8° dan kyoshi), coadiuvati da Kazuyoshi Shoji (6° dan), Shionoya (4° dan) e Mori (3° dan). Poi la parola passa subito al Maestro Koyama che, grazie al lavoro di interprete di Dado (ormai una costante) inizia la direzione del seminario.

Siamo un po’ in ritardo, quindi non ci perdiamo in convenevoli e partiamo rapidi con il riscaldamento ed il suburi. Rapide arrivano anche le prime correzioni, alcune ben note sull’importanza di praticare suburi con la corretta “intensità” e non come blandi esercizi di riscaldamento, altre più di dettaglio sulle varie tecniche.
Dopo il men tsuke si inizia con kirikaeshi e con il kirikaeshi-do, seguito dallo studio dei fondamendali, nidan waza e sandan waza. Ogni waza è introdotto dal M° Koyama e spesso approfondito dal M° Miyato. I kyusha formano un gruppo assestante, seguito da Shoji, il loro programma è lo stesso ma viene svolto con un ritmo e con un’attenzione più consona al loro livello.

Il seminario prosegue con lo studio delle tecniche d’anticipo, di tsubazeriai e degli hiki waza. Importante l’osservazione fatta in merito alla tsubazeriai: il Maestro ci ha sottolineato come questa sia importante tanto quanto Issoku Itto No Ma, dal momento che un attacco può nascere parimenti dall’una o dall’altra distanza, che è quindi sbagliato trascurarla o, peggio, riposarsi in Tsubazeriai durante uno shiai. In merito riceviamo anche l’appunto di conoscere poco hiki waza e di far fatica persino a muoverci correttamente all’indietro.

Per ogni waza ci viene proposta prima un’esecuzione lenta per poi aggiungere un po’ rapidità fino a raggiungere il massimo della velocità d’esecuzione che non comprometta la corretta esecuzione della tecnica.

Il consiglio del Maestro è: ogni volta che non siete sicuri o che è evidente che non padroneggiate il movimento, tornate allo slow-motion.

Attraverso esercizi, consigli e tecniche arriviamo rapidi al momento del jigeiko finale. Prima però voglio ricordare due episodi che riguardano Shionoya: dopo aver mostrato la corretta esecuzione di un’esercizio proposto dal Maestro, quest’ultimo ci chiede se avessimo visto bene il movimento della spada.

Onestissimo un kendoka romano che ammette: “No, non abbiamo visto, è troppo veloce!”, non è stata necessaria la traduzione per far capire al Maestro e per farlo scoppiare in una simpatica risata. 😀

E’ stata invece l’intera classe ad esplodere in un applauso spontaneo quando lo stesso Shionoya ha realizzato una serie di men rapidi e potenti attraverso tutta la lunghezza della palestra. Intenzione del Maestro era mostrare come aumentare la velocità d’esecuzione non doveva implicare una perdita in qualità della tecnica.

L’intero allenamento non sarà leggerissimo per il fisico (Christian Filippi commenterà il nostro stato con: “Scene da geriatria”), ma forse per l’interesse suscitato al gruppo o grazie alla serenità trasmessa dai maestri, sempre con il sorriso in viso, il tempo vola fino ad arrivare al tardo pomeriggio.

Non vorrei e non saprei descrivere il Jigeiko finale, visto che sono convinto che ognuno l’abbia vissuto in maniera differente e che le sensazioni e gli insegnamenti ricevuti varino da incontro ad incontro. Personalmente ho ricevuto quanto basta a studiare per un bel po’, sperando di non ricevere le stesse osservazioni l’anno prossimo!

E’ molto cortese il Maestro nel salutarci, riceviamo complimenti per un buon rei-gi e per l’impegno e la serietà dedicata alla pratica.

Il Maestro sottolinea infine come è normale che un programma così vasto, seguito da una classe di livello eterogeneo, non possa essere appreso in toto da tutti, ma è speranzoso di aver seminato bene e sa che se non è successo durante quel giorno, in seguito, ognuno nel proprio dojo avrà modo di riflettere e mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti.

E’ ormai tardi quando salutiamo tutti i vecchi ed i nuovi amici: Verona, Brescia, Bologna, Firenze, Fano, Perugia e Roma sono solo alcune delle città lette negli Zekken; noi, da Porto San Giorgio, abbiamo qualche kilometro da fare ora e ci affrettiamo a partire.

In macchina ricorderemo la giornata, condivideremo l’entusiasmo (e la fortuna) di Paolo V. che ricorderà sempre di aver fatto il suo primo Jigeiko con un 6° dan e tireremo le somme di quanto appreso che, e qui ringrazio lo Shudokan per l’opportunità, è più di quanto ci saremmo aspettati.

Marco Papetti

Kendo Porto San Giorgio

www.facebook.com/AssociazioneKendoPortoSanGiorgio


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59° All Japan Tozai Taiko…Est!

  English version

Le regole e le informazioni generali della competizione in oggetto sono riassunte al seguente link.

https://kendonellemarche.wordpress.com/2011/09/23/57th-all-japan-tozaitaiko/

Dopo la vittoria del Giappone Occidentale dello scorso anno, quest’anno è l’Est a vincere il trofeo!

Uscita perdente con una sola vittoria su cinque incontri femminili, il Giappone Orientale guidato da Ota Tadanori Sensei ha ribaltato il risultato con ben 23 vittorie su 35 a discapito della delegazione a cura di Inoue Shigeaki Sensei!

Qui di seguito le 2 “mega” squadre schierate prima dell’inizio della competizione:

Giappone Orientale

Giappone Occidentale

Ecco il resoconto degli ippon:

Tabellone femminile

Tabellone maschine con:

SENPO (6° e 7° dan)

TAISHO (8°dan)

Nel canale youtube della federazione giapponese sono disponibili tutti i video degli incontri.