Oggi raccontiamo una storia interessante attraverso una chiacchierata informale con un nostro lettore, Claudio Santagati. Claudio è un kendoka che, guidato dalla passione per il kendo, ha iniziato a cimentarsi nella riparazione dell’attrezzatura che noi tutti usiamo.
KNM: Attraverso il tuo profilo facebook abbiamo visto che oltre ad essere un appassionato di Kendo ti stai cimentando con gli interventi di manutenzione su kote e bogu in generale oltre che a costruire delle tsuba personalizzate.
Da dove nasce questa passione?
C.S.: La passione nasce grazie al kendo, nata perché fin da quando iniziai a praticarlo mi è sempre piaciuta l’idea di costruire, usare ed avere oggetti miei personali come le tsuba; mi sono sempre occupato della manutenzione del mio bogu e delle mie shinai in generale; mi sono interessato alla costruzione delle tsuba da sempre, quindi essendo alla ricerca di materiali con cui sperimentare, ho pensato di impiegare questa mia passione per ripagarmi uno dei tanti viaggi per il kendo, divertirmi a costruire tsuba ed a sperimentarne delle nuove. Per questo devo ringraziare i miei compagni di dojo che sono stati i primi a credere in me comprardole e usandole quotidianamente; da quel momento ho incominciato a costruirne e venderne. Ho iniziato ad occuparmi di altri lavori su do e kote, autonomamente e per mia sfida, comprandole per poter allargare la mia conoscenza sui materiali e la tecnica di costruzione e riparazione e divertirmi.
KNM: hai seguito le indicazioni di qualcuno in particolare o hai sperimentato sulla tua pelle, o meglio sul tuo bogu? 😀
C.S.: la costruzione delle tsuba sono tutta farina del mio sacco; per i do invece, dopo aver eseguito la restaurazione del (do-dai), M.Tada, che lavora in quel settore con la sua azienda la NIPPON BUDO (ottimi bogu e attrezzatura in generale), ha visto il lavoro del restauro che ho fatto, gli è piaciuto, e nonostante io abbia utilizzato materiali diversi dalle tecniche tradizionali, tramite la sua azienda mi ha procurato altri pezzi (mune kazari e kit di montaggio del do). Ho chiesto informazioni anche per i kote e lui mi ha indicato come punto di riferimento Filippi, che è bravissimo nelle riparazioni. Ho iniziato a vedere con lui delle riparazioni proprio al Kangeiko. Grande persona e grande kendoka.
KNM: che attrezzatura occorre per fare manutenzione straordinaria sui bogu?
C.S.: se per manutenzione straordinaria s’intende interventi su bogu che hanno subito danni molto gravi, in quel caso ci vuole un esperto, come il M.Tada. In futuro non escludo che io possa tuffarmi anche in questo tipo di interventi, anzi…
KNM: che consigli ti senti di dare invece ai lettori di KNM per la manutenzione ordinaria del bogu ed in particolare dei kote?
C.S.: ogni volta che si torna da un allenamento non si deve solo lasciare la borsa aperta per far prendere aria al men e kote. E’ sbagliato. Occorre appendere il tutto (ad es. su un attaccapanni con la mollette). Il men invece è opportuno lasciarlo appoggiato e slacciato sopra un tavolo o una poltrona. Ricordatevi di lavare i tenugui :D. E’ buona abitudine usare uno spray antibatterico (va bene anche quello per le scarpe). Si spruzza all’interno del men e dei kote facendo attenzione ad aprire l’intero palmo per lasciare respirare la pelle ed attendere che s’asciughi. Infine è consigliabile passare un panno asciutto all’interno sia del men che dei kote, e si poi ripassa lo spray. Quest’operazione va fatta una volta alla settimana. Alcuni, quando i kote sono completamente asciutti e dopo aver messo lo spray, applicano un pò di crema per le mani per renderla morbida.
In linee generale è importante avere sempre cura della nostra attrezzatura, è una sorta di rispetto per la pratica del Kendo.
KNM: scrutando il tuo profilo abbiamo notato un album di foto riguardo la restaurazione di un do molto vecchio. Raccontaci un po’ la storia di questo DO.
C.S.: Mi è sempre piaciuto questo elemento del bogu, sia per l’estetica che per la forma e la tecnica con come viene costruito. Nel periodo in cui stavo costruendo le tsuba, volevo mettermi ulteriormente alla prova quindi ho deciso di restaurare un do particolarmente datato. Dopo una lunga ricerca un mio compagno di kendo mi propose un do di oltre 40 anni fa facente parte di un set acquistato per 60 mila lire! Ho iniziato la ricerca sul materiale da usare e casualmente un amico che costruisce skimboard, mi ha mostrato il materiale che usa per rivestire quel tipo di tavole. Dopo un po’ di studio ho deciso di usare quel materiale e con un po’ d’aiuto sono riuscito ad ottenere un buon risultato.
Le immagini relative a quella riparazione sono pubblicate al seguente link.
Confesso che la soddisfazione a lavoro terminato è stata grande. Il do è leggero, protegge benissimo e non mostra segni di usare a seguito dei colpi subiti.
KNM: concludiamo questa chiacchierata sul dojo in cui pratichi. Tu sei sardo e la Sardegna è uno dei più bei posti al mondo. Dicci dove possiamo trovare te ed i tuoi compagni di pratica, gli orari e tutto quello che può essere utile per far conoscere il vostro dojo.
C.S.: Si io sono sardo, nato a Cagliari dove tutt’ora vivo. Mi trovate su
Facebook per qualsiasi chiarimento o scambio d’informazioni. Pratico kendo ne dojo Takemusu Zen Ken. Al seguente link trovate tutte le info circa il nostro gruppo.
Siete i benvenuti nell’isola più bella del mondo! 🙂
KNM: ti troveremo a Gradara al prossimo Trofeo dell’Adriatico?
C.S.: Si! Ci sarò per partecipare, e per i più curiosi porterò le mie tsuba appena prodotte. Ho un altro do in cantiere, pronto per essere restaurato…poi vi racconterò personalmente il progetto.
Ci vediamo a Gradara il prossimo 16 e 17 Febbraio 😉