Kendo nelle Marche


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BU TOKU MU KYO

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Dopo avervi presentato assieme alla collaborazione degli amici dell’A.R.K. il seminario del M° Chiba 8°dan Hanshi, siamo onorati di poter aver il prezioso contributo dell’attuale direttore tecnico della nostra federazione, Livio Lancini 7°dan Renshi per raccontare storia ed aneddoti riguardo questo seminario che per i trascorsi che leggerete, è un bellissimo spaccato della storia del Kendo in Italia degli ultimi 15 anni ed oltre…

KNM: Ciao Livio, nell’attesa di poterti riservare un’intervista personale, cogliamo l’occasione per presentare un seminario che ci ha colpito sotto molti aspetti. Svelaci intanto com’è nato, le sue origini e la sua storia.

L.L.: Ciao! innanzitutto desidero ringraziare voi della redazione di Kendo nelle Marche per lo splendido lavoro di ricerca ed informazione che state facendo e per la possibilità che mi date nel raccontare di questo, lasciatemelo dire,  bellissimo evento.

In realtà ci sarebbe molto da dire, cercherò di essere conciso il più possibile:

Nell’estate del 1997 abbiamo il primo esperimento di stage estivo a Trieste, nato dall’esigenza di praticare anche durante l’estate e dal forte legame nato fra il gruppo di Brescia e quello di Trieste nella persona di Jerry Ferlan  (che per anni sarà l’organizzatore referente di tutti gli stage successivi a Trieste).

All’inizio si mettono assieme una decina di kendoka (prevalentemente bresciani e triestini) per praticare durante una settimana di agosto e contemporaneamente vivere assieme esperienze di mare e discussioni sul kendo, il tutto sotto la mia direzione (all’epoca 5° Dan).

Stage Trieste 1997 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Già l’anno successivo altri kendoka si aggregano a questa nuova esperienza che viene diretta da Lorenzo Zago (all’epoca 6° Dan).
Nell’agosto del 1999 il seminario estivo compie un salto di qualità. Lorenzo Zago riesce a portare una maestra giapponese, Miss Yuko Takahashi (6° Dan) dell’università di Aichi.

Miss Y.Takahashi – renshi 6° dan  –  credits: Nami Kendo Dojo Trieste

L’estate successiva l’esperienza si ripete con Miss Takahashi (6° Dan), stavolta il seminario si allarga a diverse città italiane ed ad una delegazione di atleti tedeschi dell’università di Mainz sotto la guida di Frank Jaehne (3° Dan), dando al seminario un nuovo aspetto Internazionale.

Ad agosto 2001 ritorna, dopo 10 anni, Shigenori Mizuta Sensei  kyoshi 8° Dan (che era stato ospite dell’AIK nel dicembre 1991) ed il gruppo dell’ Università di Mainz ritorna sempre più numeroso.

Shigenori Mizuta Sensei – kyoshi 8° dan – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Shigenori Mizuta Sensei – kyoshi 8° dan – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Ad agosto 2002 abbiamo con noi nuovamente Mizuta Sensei

Stage Agosto 2002 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Nell’agosto del 2003, per impegni Mizuta non può intervenire allo stage estivo, e ci introduce un suo amico , Tatsumi Sensei kyoshi 7° Dan.

Jerry Ferlan e Tatsumi sensei – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Nell’agosto del 2004 lo stage fa un notevole salto di qualità con Tani Katsuhiko sensei (all’epoca kyoshi 7° dan, maestro che era già stato in precedenza in Italia su invito dell’AIK – Associazione Italiana Kendo) che viene accompagnato da alcuni istruttori della prefettura di Gunma:

Manabu Obata Sensei Kyoshi 7° Dan

Nobuyoshi Negishi Sensei Renshi 6° Dan

Takeshi Ushioda Sensei Renshi 6° Dan

Quell’anno lo stage ha un notevole riscontro di presenze, quasi 100 iscritti, e lo stage si consolida definitivamente.

Stage Agosto 2004 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Successivamente gli inviti al Maestro Tani vengo ripetuti, e lui prende a cuore quest’evento tornando ogni estate accompagnato da altri maestri di sua conoscenza

Stage Agosto 2005 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Nel 2006 il Maestro Tani passa l’esame di 8° dan e torna a Trieste nella sua nuova veste di ottavo dan con la seguente delegazione:

Katsuhiko Tani Sensei Kyoshi 8° Dan

Takashi Aoyagi Sensei 7° Dan

Tomohiro Morita 7° Dan

Mayumi Sorimachi 6° Dan

Aoyagi Sensei, kyoshi 7° dan – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

nell’Agosto 2007 con la seguente delegazione:

Katsuhiko Tani Sensei Kyoshi 8° Dan, Yoshio Kobayashi Sensei 7° Dan e Yohichi Kasahara Sensei 7° Dan

Stage Agosto 2007 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

nell’Agosto 2008 :

Katsuhiko Tani Sensei Kyoshi 8° Dan

Yoshio Kobayashi Sensei Kyoshi 7° Dan

Masaki Negjhishi Sensei Kyoshi 7° Dan

Stage Agosto 2008 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste

Nell’agosto del 2009 abbiamo il grande cambiamento. La Società Ginnastica Triestina (che fino ad allora ospitava l’evento) deve compiere alcune ristrutturazioni, e Jerry Ferlan, con suo grande rammarico, non può più dare la disponibilità ad organizzare questo bellissimo evento.

Di conseguenza siamo costretti ad annullare lo stage che era comunque stato programmato. Il M° Tani  c’informa che per lui non è un problema e si rende disponibile a tornare l’anno successivo nel caso ci si riesca ad organizzare nuovamente.

Devo ammettere che personalmente pensavo questa fosse la fine naturale di un evento che si era ormai ripetuto per più di 12 anni.

Se non che’, la richiesta assillante e l’entusiasmo da parte di alcuni affezionati di organizzare nuovamente questo evento,  in primis Bernardo Cipollaro dell’Ittoryu Kai di Firenze, mi spronano a ripetere l’esperimento.

Bernardo Cipollaro  trova subito una nuova location montana per questo seminario nell’incantevole paese di Bedollo (TN).

Il notevole riscontro di partecipanti (più di 80 persone nel corso dei 5 giorni, anche provenienti da Germania, Olanda, Inghilterra), ci ha incoraggiato a ripetere questo evento nella stessa location anche per l’estate 2011.

KNM: Non c’è che dire, una storia davvero emozionante!!! Da quel che sappiamo, questo seminario ha visto una sempre  crescente collaborazione tra dojo. Vogliamo citarli?

L.L.: Certamente! Oltre al dojo che curo personalmente, il Sei Chu Do di Brescia ed il già citato Ittoryu Kai di Firenze,  il seminario gode della partecipazione all’organizzazione di club amici ormai affezionati al M° Tani come il Kendo Iaido di BergamoKen-Zan-Dojo di Gallarate, AIK Budokan No Futari di Milano ed il Kensei Dojo di Rho.

KNM: Veniamo ora al nome del seminario. Chi ha scelto il nome e cosa significa esattamente?

L.L.: Come dicevamo nel 2010 Il maestro Tani torna in Italia questa volta accompagnato dal M° Kasahara per dirigere il rinato stage estivo,  per la prima volta a Bedollo (TN). Su nostra richiesta decidiamo di dare un nome a questo seminario, ed il maestro Tani lo battezza:

武徳無境 BU TOKU MU KYO

(BUDO E CULTURA SENZA CONFINI)

Il senso preciso che il M° Tani vuole rimarcare  è che nel corso degli anni questo seminario ha visto persone di diverse nazionalità, estrazione sociale ed età, riunirsi in 5 giorni a praticare e studiare Kendô tutti assieme.

credits: L.Lancini

KNM: Chi accompagnerà quest’anno il M°Tani?

L.L.: Quest’anno il M°Tani tornerà accompagnato da due giovani 7° Dan: Negishi e Ushioda. Già venuti nel 2004 e 2005 e che molti kendoka italiani saranno felicissimi di rincontrare.

KNM: Prima di salutarci, hai qualche aneddoto da raccontarci riguardo il M°Tani?

L.L.:  Certamente. Se non erro, la prima volta che conobbi il M° Tani fu nel Novembre del 1995. Al tempo lui era un giovane 7° dan, invitato per lo stage invernale a Manerbio (BS) dell’allora Associazione Italiana Kendo.

Subito fui impressionato dalla qualità del suo keiko, uno stile di kendo potente, dinamico e senza sbavature.

Solo qualche anno dopo seppi dal M° Jikihara (suo compagno d’università presso la Tokyo Dai-gakku, oggi Tsukuba) che il soprannome affibbiatogli al tempo dell’università era giustappunto: 

“Robocop Tani”.

Lo conosco ormai da molti anni, la sua naturale simpatia, semplicità e disponibilità, ne fanno un maestro adatto al Kendô italiano.

Mi pregio della sua amicizia e ormai lo considero un fratello maggiore nel Kendo, che di anno in anno mi consiglia, mi corregge ed indirizza nella mia ricerca del Kendô.

Ritengo che per i kenshi italiani sia una grande opportunità e privilegio  poter accedere all’insegnamento diretto di un maestro che è attualmente considerato uno dei migliori esempi fra i giovani 8° dan giapponesi.

credits: L.Lancini

KNM: Bene, crediamo che ci siano tutti gli elementi per un ottimo seminario all’insegna della pratica, l’amicizia e la serenità. Proviamo a fare un ultimissimo appello agli indecisi 😀

Quali sono secondo te i principali punti di forza di questo stage?

L.L.: Per chi non avesse avuto l’opportunità di assistere al bel risultato della scorsa edizione, posso affermare che i punti di forza di questo stage siano:

  • Palestra con fondo adatto al kendo
  • Possibilità di pernottare gratuitamente con sacco a pelo
  • Clima fresco adatto ad un seminario estivo
  • Location adatta anche per vacanze con la famiglia

Di conseguenza la possibilità di pratica Kendo per 5 giorni con Maestri di alto livello a costi contenuti, e per chi ne ha voglia, coniugare kendo e vacanza con la famiglia, il tutto condito da un’atmosfera di amicizia e naturale empatia che si crea fra i praticanti, a mio avviso rendono questo stage unico in Italia.


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Singapore

Esordiamo questa rubrica chiamata DOJO con un report che viene dall’estero, da Singapore per l’esattezza.

L’ interessante serie d’informazioni che segue è frutto della collaborazione con Raffaele Calogero, un kendoka viaggiatore dello Shubukan diretto da Walter Pomero, che trova sempre il tempo di curare con molta attenzione il suo interessante  Kendomaniac Blog. Non appena abbiamo letto i suoi report, abbiamo pensato bene di proporgli l’iniziativa che avevamo nel cassetto da tempo e lui, con molta cordialità, ha stilato una serie di appunti molto utili per tutti coloro che si troveranno a Singapore per lavoro o per piacere.

Questa è la mia terza volta che mi reco a Singapore.

Come al solito è un viaggio di lavoro a cui sono riuscito ad inserire un paio di serate di keiko presso il Singapore Kendo Dojo.

Sono arrivato sabato 21 maggio e sono rimasto una settimana intera. L’arrivo di sabato è stato strategico per riuscire a compensare il jetlag (+8 ore).

Una combinazione di stanchezza e melatonina mi ha permesso di essere ragionevolmente funzionale il lunedì mattina.

Avevo in programma di fare keiko anche domenica a mezzogiorno ma purtroppo il dojo il 22 maggio era chiuso, peccato!  

Lunedi mattina ero piuttosto nervoso a causa dei miei primari impegni di lavoro. Fortunatamente è andato tutto bene. Questo mi ha permesso di gustare in tranquillità e rilassatezza due specialità di Singapore, il granchio al pepe ed al chili, che hanno rappresentato una parte nella cena con le mie amiche di Singapore.

Mercoledì pomeriggio dopo una lunga giornata di incontri e meeting finalmente è venuto il momento di andare al Singapore Kendo Dojo.

A Singapore c’è un solo club di Kendo che pero’ svolge una notevole mole di attività non solo nei due dojo aperti a tutti ma anche al politecnico ed in varie Università, dove gli allenamenti sono specificamente dedicati solo agli studenti.

L’allenamento del mercoledi sera è aperto a tutti e si tiene alla Scuola Giapponese Primaria “Changi Japanese School” che si trova al numero 11 di Upper Changi North Rd, la strada che porta all’aeroporto. Per raggiungere il dojo la cosa migliore è utilizzare un taxi. Il taxi è il mezzo di spostamento più utilizzato dopo la metropolitana a Singapore. I costi sono decisamente ragionevoli, anche grazie al cambio favorevole tra euro e dollaro di Singapore.  Se ci si trova nella zona centrale della città ci sono delle fermate specifiche per prendere il taxi. Al di fuori della zona centrale i taxi si fermano con un cenno della mano. L’altra possibilità è quella di chiamare la centrale taxi e farsi venire a prendere. Il servizio è decisamente efficiente.

Changi Japanese School

L’allenamento che si tiene alla Changi Japanese School avviene in contemporanea sia per i principianti senza armatura che per gli studenti con il bogu. Nelle tre volte che sono stato in questa palestra ho visto sempre un buon numero di partecipanti. Una cosa da non sottovalutare è il fatto che la palestra è climatizzata e questo è molto apprezzabile considerando che a Singapore la temperatura fluttua tra i 28 ed i 33 gradi con un tasso di umidità superiore al 80% !

E’ stato piacevole incontrare nuovamente Perklis un informatico che avevo incontrato al Kendo Club di Cambridge (UK) ) che si è spostato per lavoro a Singapore.

Durante le mie tre visite non ho mai incontrato gli stessi maestri e quest’anno è stato veramente piacevole incontrare Yeo sensei, una persona squisita che mi ha accolto con molto calore e che mi ha ufficialmente presentato come un ospite italiano.

L’allenamento è iniziato come al solito con una breve serie di esercizi di stretching e del suburi di base, dopo di che abbiamo fatto il saluto e indossato il men. A questo punto è iniziato l’allenamento vero e proprio con alcuni giri di kirikaeshi. Successivamente, l’allenamento è stato focalizzato sull’uso di tecniche multiple.

Nel complesso l’allenamento ricordava molto quello che ho fatto durante la visita di Sumi sensei al nostro dojo in Aprile. A seguire abbiamo fatto alcuni giri di kakarigeiko e l’allenamento si è concluso con circa 30 minuti di jigeiko libero. Nelle mie visite ad altri dojo in giro per il mondo vedo di fare del mio meglio nella pratica del kion e del jigeiko ma tengo un profilo piuttosto basso. Tendenzialmente mi metto in fila per i combattimenti con i maestri e vedo di essere il piu’ pulito possibile nelle tecniche. Questa volta il jigeiko è stato veramente particolare. Dato che le code per il jigeiko con gli istruttori erano piuttosto lunghe ed era possibile incrociare lo shinai anche con altre persone ho invitato uno degli studenti che avevo conosciuto l’anno prima. Mentre facevamo jigeiko si è formata una fila di persone che aspettavano di fare jigeiko con me. La cosa mi ha fatto molto piacere anche se ero piuttosto preoccupato di non riuscire a sopravvivere ad un incessante numero di jigeiko consecutivi. Questa è stata la prima volta che ho fatto da motodachi durante il jigeiko ed è stata un’esperienza decisamente interessante. Ho provato a seguire i suggerimenti che Sumi sensei ha dato durante la sua ultima visita in Torino: “incalzare kakaritè con il corpo ma lasciarlo, allo stesso tempo, libero di esprimersi”. Ho fatto del mio meglio e spero che gli studenti siano stati contenti del jigeiko. Devo ammettere che è stato tutto molto piacevole, ma sono stato contento quando ad un certo punto è suonato il gong che indicava la fine dell’allenamento, ero completamente distrutto.

La serata è continuata dopo l’allenamento, dato che Yeo sensei mi ha chiesto di aggregarmi a lui ed agli altri studenti per mettere qualcosa sotto i denti e bere un paio di birre. Serata piacevolissima per la conversazione e per l’ottima birra di Singapore.

credits – Kendomaniac Blog

Ho nuovamente incontrato Jafar, la persona alla mia sinistra con la maglia bianca, che è il web manager del sito del dojo, e che è la persona che va contattata per organizzare una visita al dojo (enquiries@singaporekendo.org.sg). Ho anche avuto una piacevole conversazione con una giovane coreana, piuttosto brava nel jigeiko (maglia gialla affianco di Jafar). Ho scoperto parlando con Yeo sensei (seconda persona alla mia destra con la maglia scura e gli occhiali), che aveva combattuto con il mio maestro, Walter Pomero, durante il Kendo World Championship negli USA. Ho poi chiesto a Walter se si ricordava di Yeo e mi ha confermato di si dicendo che era un buon combattente. Yeo sensei è anche un caro amico di Lancini sensei di Brescia.

Ho anche detto a Yeo sensei che descrivo le mie esperienze di kendo in un blog e che, avendo una telecamera nel men, mi sarebbe piaciuto poter riprendere la pratica del giorno dopo. Sono stato molto contento quando ha accettato. Anzi era particolarmente curioso di vedere la mia piccola videocamera.

Prima di tornare in albergo ho confermato che ci saremmo visti il giorno dopo alla scuola elementare giapponese “The Japanese School” in 95 Clementi Rd.

Il keiko del giovedi è aperto solo agli studenti che abbiano almeno il grado di shodan. L’allenamento del giovedi è stato molto impegnativo anche perché la palestra è piccolina e non condizionata. E’ stata veramente dura! Alla fine dell’allenamento ero così sudato che sembrava che avessi immerso il keikoji in acqua. La cosa piacevole è che, avendo avuto il permesso di usare la telecamera, ho potuto fare un riassunto visivo della lezione che è molto più esplicativo di una breve descrizione scritta.

Essenzialmente l’allenamento è stato basato su kirikaeshi e oji-waza.

Dopo siamo passati la jigeiko con I maestri e, a causa del caldo terribile, sono riuscito a farne solo due, poi mi sono dedicato al mitorigeiko.

Non poteva mancare alla conclusione dell’allenamento un bella foto di gruppo!

credits – Kendomaniac Blog

Parlando con Yeo sensei gli ho anche strappato la promessa di cenare insieme e fargli visitare Torino dopo il prossimo 15° WKC che si terranno a Novara il prossimo anno.

A questo punto sono rientrato in albergo e, dopo una doccia ritemprante, mi sono dedicato alla seconda attività principale preferita dai Singaporegni, trovare un bel posto per cenare. A Singapore c’è solo l’imbarazzo della scelta e, dato che ero un po’ stanco, alla fine ho optato per il bistrò del Mariott Hotel sulla via centrale dello shopping di Singapore, dove ho mangiato un tempura di ostriche ed un fantastico satay di pollo e manzo.

Se tutto va bene dovrei tornare a Singapore ad Ottobre per un altro meeting e per un po’ di altro keiko al Singapore Kendo Dojo.

Raffaele Calogero

Avete qualcosa da chiedere a Raffaele? 😉


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Esami da 1° Kyu fino a 2° dan – 05/04/2009

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Un breve racconto o forse meglio dire un breve diario tutto al presente della prima esperienza di un esame federale di Kendo.

Dopo anni più o meno discontinui nella pratica del Kendo, io ed il mio caro compagno d’avventura Giulio, decidiamo di sottoporci all’esame della CIK (Confederazione Italiana Kendo) per conseguire il grado di 1°kyu ma non vogliamo provare a dare l’esame, vogliamo passarlo. Quest’approccio ci spinge a studiare moltissimo attraverso allenamenti spesso in coppia o con altri pochi aficionados, a macinare molti km in giro per l’Italia ed a spendere parecchi soldini. Ma ne siamo contenti!

Sentiamo inoltre anche la responsabilità di portare avanti il nome del nostro Dojo per dare più sostegno ai futuri praticanti.  Dopo stage, gare, lezioni presso altri dojo, arriviamo al fatidico 5 Aprile 2009. In quel giorno si esaminano anche i kendoka per il 2° dan e sia io che Giulio otteniamo un bel risultato prima ancora di partire per Bergamo…. Il nostro caro M° Roberto Cittadini, kendoka di lunga data, ex nazionale che ha preferito la pratica e la shiai agl’esami federali, anch’egli nostro compagno di molte esperienze nel kendo, si aggregherà a noi. Questa notizia ci inorgoglisce, avere al proprio fianco una guida come Roberto, è per noi un onore.

Purtroppo, come già accaduto per i CCII tenutosi a Roma un mese prima, siamo costretti a fare un’alzataccia. La partenza è fissata per le 6.15.

Roberto che ha oltre 1 ora e mezza di strada in più di noi, scopriremo poi che non ha dormito quasi tutta la notte per il timore di non svegliarsi e quindi è stremato. Al casello si presenta con il mazzo di chiavi in mano ed mi metto alla guida.  Con Giulio chiacchieriamo per utto il tragito mentre Roberto cerca di dormire, arriviamo a Bergamo e troviamo tantissimi partecipanti e pochissimo spazio per cambiarci.

Lo stage della mattina diretto dal M° Lancini ci da ulteriori spunti per acquisire maggior sicurezza nei nostri mezzi ed affrontare l’esame del pomeriggio con più serenità. Le 2 ore scorrono rapidamente e si entra subito in clima esame…

Forse presi da un’inaspettata tensione, o forse solo perchè poco organizzati, non pranziamo.

In compenso socializziamo con nuovi kendoka e salutiamo alcune nostre vecchie conoscenze, ma all’improvviso c’è l’assegnazione dei numeri per dare l’esame. I gruppi  sono formati da 4 kendoka che faranno un kirikaeshi da kakarite ed uno da motodachi con 2 rispettivi jigeiko. Il destino vuole che io e Giulio San siamo insieme, io sono il 25 e lui il 27.

Dopo una lunga attesa in seiza arriva il mio momento ed un collaboratore della CIK mi dice: ” Alzati, tocca a te!”.

Sento le gambe durissime, sono freddo, ma sento anche che devo staccare il pensiero per soli 5 minuti.

Parto con un kiai deciso e sento che il kirikaeshi da kakarite è forte, sono contento e fiducioso, il jigeiko verrà da solo… Cenni degl’altri kendoka della mia pool mi rassicurano, torna il relax.  Assisto ora all’esame kirikaeshi di Giulio ed anche lui se la cava bene! Il suo jigeiko sarà invece un pò sotto il suo solito standard, ma comunque molto buono! Attendiamo l’esito di tutti i praticanti e nel tabellone dei promossi ci siamo entrambi!!  E’ l’ora dei kata che eseguiamo con un buon spirito, siamo promossi!!!

Ora la nostra attenzione si sposta su Roberto che è pronto per dare il suo esame. Il suo jigeiko in un primo momento ci sembra troppo d’attesa, ma all’uscita del palazzetto, ad esame finito, verremo puntualmente smentiti dal M°Lancini che, in presenza anche del nostro direttore tecnico M°Bellisai, si congratula con lo stesso Roberto  per la qualità del suo kendo. Siamo stanchi ma euforici.  L’aver assistito anche l’esame di 1° dan di fornisce addirittura altri stimoli!

Il rientro è  andante, ci meritiamo un rientro rilassato e quindi un trancio di pizza in autogrill e 2 sane risate con la cassiera che ci regala acnhe un trancio sono il giusto premio per una giornata molto intensa, soprattutto a livello umano. Abbiamo messo nella nostra valigia un’altra piccola esperienza per proseguire il nostro viaggio…

Ringrazio Roberto Cittadini per le perle di saggezza che coronano ogni esperienza fatta assieme.

Ringrazio Giulio che è un fedele compagno, un ragazzo vero e per il quale provo stima ed affetto.

Ringrazio tutti i praticanti di kendo (e non solo ) del nostro dojo nel quale pratico tutte le settimane.

Ringrazio anche il dojo di Rimini e Cremona che c’aiutano a crescere ogni volta di più.

Ringrazio il kendo…