Kendo nelle Marche


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Una spada per la pace

 

Pubblichiamo oggi un’intervista fatta da “Il Ducato, Giornale on line dell’Istituto di Formazione al giornalismo di Urbino“.

L’intervista, integrata da alcuni spunti dalla redazione del giornale, è inserita nella rubrica “Donne e Sport” assieme ad una serie di articoli su Sport considerati generalmente “maschili”.

A tal proposito riproponiamo il link dell’articolo “Dell’agonia del kendo femminile italiano” tratta dal blog “Le Donne del Kendo” disponibile al seguente link

https://kendonellemarche.wordpress.com/2010/10/10/dell%E2%80%99agonia-del-kendo-femminile-italiano/

Il Kendo coniuga lotta e meditazione Zen

Una spada per la pace

Raffaella Uguccioni, di Morciola, a prima vista sembra essere una signora di 42 anni come tutte le altre, invece è un’esperta di arti marziali.

Dopo 13 anni di karate, da quattro ha trovato un’attività diversa: più volte alla settimana si copre con un’armatura il torace e le mani, sulla testa mette un casco che ha sul davanti una grata di ferro, imbraccia una “shinai” e pratica l’antica e nobile arte marziale del Kendo, la spada giapponese. Evoluzione rituale e artistica dell’arte della spada samurai, la katana, il kendo è un’arte marziale che ha quasi 900 anni, un connubio tra corpo e mente che ha affascinato Raffaella, ormai arrivata al grado di Primo Kyu (paragonabile a una cintura marrone nel karate). “Nel Kendo – spiega Raffaella – sia nell’armatura che nei colpi c’è uno spirito, è uno spirito di determinazione, di forza: attraverso gli urli che facciamo mentre portiamo i colpi facciamo capire agli altri e a noi stessi la nostra determinazione nel colpire il corpo dell’avversario”.

Il Kendo, il “cammino della spada”, è stato introdotto in giappone nel periodo del regno Kamakura, cioè alla fine del dodicesimo secolo. I suoi discepoli sono chiamati kendoka e, almeno durante la pratica, seguono principi vicini al buddismo zen, come quello della cosiddetta “mente vuota” (Mushin) o della “mente impassibile” (Fudoshin), le antiche pratiche psicologiche che consentivano ai Samurai del medioevo nipponico di recarsi in battaglia senza temere la morte, considerata, come la vita, una realtà puramente illusoria.

Il Kendo si pratica indossando un’armatura e impugnando una spada fatta di bambù o di legno massiccio. L’avversario può essere colpito con la lama o la punta della spada e, nelle competizioni, vince chi porta all’avversario due colpi puliti nei punti prestabiliti. Anche se esiste una federazione italiana e delle competizioni, Raffaella non crede nel gareggiare, vive il Kendo come una pratica meditativa che sportiva: “Anche se è un’arte la cui pratica è sempre stata prevalentemente maschile – spiega Raffaella – non c’è nessun motivo per cui una donna non debba praticarlo: è praticamente impossibile farsi male e insegna molte cose sulla vita.

Quando abbiamo portato il Kendo nelle scuole moltissime ragazzine se ne sono interessate (ndr il link del progetto qui) .

Ai genitori direi di non farsi convincere dagli stereotipi che vedono le arti marziali come sport violenti e inadatti alle donne, sono arti che rafforzano lo spirito e formano il carattere.

Il Kendo è una ricerca per trovare sè stessi”.

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Aggiornamento 6° Trofeo dell’Adriatico:

è in programma per il prossimo 12 Febbraio 2014 nella Sala Provinciale “Angelini” in via Gramsci, 4 di Pesaro, la conferenza stampa per l’inaugurazione del dojo ed il 6° Trofeo dell’Adriatico.

Info al seguente link:

http://ikendenshin.wordpress.com/2014/02/03/6-trofeo-delladriatico-conferenza-stampa/


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Best of Kendo 2013

Una  raccolta d’ippon davvero entusiasmante per caricarvi a dovere in vista del 6° Trofeo dell’Adriatico

Per maggiori informazioni consultare il programma al seguente link.

http://trofeodelladriatico.wordpress.com/programma/


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Esame 8°dan in Nito

Dopo le anticipazioni relative al 6° Trofeo dell’Adriatico, torniamo a parlare del Kendo al di fuori della nostra regione.

Andiamo in Giappone, facendo un salto indietro a Novembre 2013.

Nella sessione d’esame che ha visto Eiga Naoki diventare hachidan (clicca qui), c’è anche chi ha sostenuto l’esame in Nito.

Dalle informazioni che abbiamo il kenshi in questione non ha superato l’esame.

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Aggiornamenti per il 6° Trofeo dell’Adriatico al seguente link

http://trofeodelladriatico.wordpress.com


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Taiko al 6° Trofeo dell’Adriatico

Il Taiko, in forme assai diverse, è molto presente nel mondo del Kendo, sia in allenamento che in cerimonie di primissimo piano.

Quando abbiamo introdotto l’Enbu Taikai qui, avevamo sottolineato la nostra volontà di mantenere una certa forma prima, durante e dopo la dimostrazione.

Per tale motivo abbiamo chiesto il prezioso contributo di Mugen Yahiro.

Mugen è un giovane artista specializzato nelle percussioni tradizionali giapponesi (Taiko).
Ha studiato l’arte in vari ambiti, cercando di creare un metodo di allenamento personale, che possa portare a sviluppare non solo mente e fisico, ma anche cuore e spirito.
Dal 2010 ad ora viene invitato in diverse zone d’Italia, per dimostrazioni e lezioni pratiche che introducono le basi per apprendere questo strumento.
Ha suonato in numerosi concerti a livello internazionale, e dal 2012 è membro del famigerato gruppo giapponese ”Ondekoza”.

www.ondekoza.com

Vive e suona in Giappone allenandosi tutti i giorni e facendo tournée con il suo gruppo.

Attualmente si trova in Italia per un breve periodo.

Per coloro che non conoscono l’arte del Taiko, abbiamo chiesto a Mugen di farci una breve introduzione da pubblicare qui sul blog di Kendo nelle Marche.

Il Taiko è un tamburo tradizionale giapponese che come molti strumenti a percussione ha origini molto antiche.  

Il suo suono e la sua vibrazione sono in grado di scuotere le fondamenta del cuore umano a tal punto che veniva spesso usato in battaglia per infondere coraggio e forza alle truppe alleate o per incutere incertezza e terrore a quelle nemiche.

Molti monaci lo utilizzavano in occasione di cerimonie spirituali, essendo considerato uno strumento sacro in grado di comunicare con la parte divina.

Alcuni credono che rappresenti il dio del tuono, portatore di pioggia e tempeste.

Altri credono che con la sua vibrazione sia in grado di purificare l’ambiente in cui viene suonato scacciandone i demoni che lo abitano.

Tuttavia originariamente la gente popolare lo suonava durante feste e celebrazioni per rallegrare ed elevare lo spirito.

Il taiko è capace di stimolare la nostra forza vitale, ed è in grado di metterci in una condizione che esprima al meglio le nostre energie ed emozioni.

La sua vibrazione è capace di creare una risonanza con il cuore, toccando a primo impatto la sfera emotiva delle persone.

E’ facile trovare così un respiro comune e aumentare il pensiero positivo.

Questo tamburo richiede una notevole quantità di energia per essere suonato al meglio, è quindi necessario apprendere le basi del corretto movimento

del corpo per evitare di rovinarlo e raggiungere uno stato dove la mente si liberi dall’influenza della società.

La nostra condizione, sia mentale che fisica, viene identificata subito tramite la pratica di questo strumento, capace di far risvegliare, sviluppare e

manifestare una grande forza interiore.

La postura, il movimento e la concentrazione sono fondamentali, se non si sanno applicare queste basi si svilupperà solo un’abilità tecnica quasi inutile.

Dal momento che l’obiettivo della pratica dovrebbe mirare a raggiungere un benessere sia fisico che mentale, bisogna concentrarsi su come si muove il corpo per arrivare a colpire il tamburo, liberare la mente per riuscire a sentire il suono, risuonare con la vibrazione per entrare nel ritmo.

Mugen Yahiro

Siamo certi che Mugen Yahiro apporterà un valore aggiunto importante all’Enbu Taikai, e suggeriamo quindi a tutti coloro che parteciperanno  allo Stage ed al Trofeo, sia da spettatori che da kenshi, di prendere nota della sua esibizione che avrà luogo subito dopo la fine dello stage mattutino e prima dell’Enbu Taikai!

Per maggiori informazioni consultare il programma al seguente link.

http://trofeodelladriatico.wordpress.com/programma/


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Enbu Taikai al 6° Trofeo dell’Adriatico

credits – andhong09

Quest’anno il Trofeo, oltre allo Stage tenuto dal M°Bellisai ed ospitare l’inaugurazione ufficiale del nostro dojo, avrà un nuovo appuntamento al quale teniamo particolarmente.

L’Enbu Taikai, una piccola novità che speriamo possa acquisire negli anni sempre più importanza.

L’ Enbu (esibizione) consisterà in shiai dimostrativi tra kenshi 5° o 6° dan con l’intento di divulgare una concezione “evoluta” di shiai in cui le differenze tra kendo “da gara” e “da esame” (perdonateci la semplificazione) si assottigliano fino a scomparire.

In cosa consiste?

Gli incontri si svolgeranno al termine dello stage mattutino del sabato e saranno senza limite d’ippon.

Sarà presente un unico arbitro che segnalerà soltanto gli ippon “eccezionali”.

Considerando la valenza dimostrativa dell’evento, i partecipanti che abbiamo contattato, se vogliono potranno anche scegliere con chi combattere.

Ogni coppia sosterrà un solo incontro.

Anche dal punto di vista formale cercheremo di osservare alla lettera il protocollo e la solennità necessaria.

Lo scopo

In Italia non vi sono molte occasioni in cui neofiti possono assistere a shiai tra kenshi di un certo livello. Soprattutto con questo tipo di approccio.

Vorremmo dare a questi kendoka, l’opportunità di vedere, e ricercare, un punto di riferimento a cui tendere. Un “modo” di fare kendo e shiai.

Vorremmo riservare uno spazio (seppur piccolo) a coloro che ci aiutano ogni anno nello svolgimento del Trofeo dell’Adriatico.

Considerando che il Trofeo quest’anno coincide anche con l‘inaugurazione ufficiale del nostro nuovo dojo, questo progetto assume per noi anche un valore più profondo, poiché lo consideriamo come una sorta di “manifesto programmatico” del dojo.

Speriamo che tutto ciò sia ben apprezzato dai partecipanti al nostro evento.

Grazie nuovamente di cuore a tutti coloro che hanno accettato il nostro invito.

Ci vediamo il 15 e 16 Febbraio 2014 a Gradara 😉

Ikendenshin

www.kendopesaro.it