Kendo nelle Marche


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I maestri Kanzaki Hiroshi e Satoko a Calcinato

Calcinato 2015

Kanzaki Hiroshi Sensei, Kanzaki Satoko Sensei, coadiuvati da Lorenzo Zago Sensei, Livio Lancini Sensei e Donatella Castelli Sensei.

Questo dovrebbe bastare a giustificare qualsiasi distanza coperta per raggiungere l’evento e non cito, per il timore di dimenticar qualcuno, la quantità di kodansha accorsa al seminario “Seme e suki” che ha reso i due giorni di pratica ancora più intensi!

Tutto è iniziato con una parte teorica incentrata sul tema che quest’anno il Maestro ha voluto proporci, mentre il resto dell’allenamento è consistito in un’alternanza di spiegazioni ed applicazioni.

Difficile ovviamente raccontare quanto appreso, ma tra le parole ed i concetti da studiare comparivano: seme e suki (opportunità), kan (percezione), sasoi (invito), kentai (disponibilità a mutuare tra shikake waza e oji waza), la relazione tra omote e ura, tra parte alta e parte bassa del corpo durante un seme.

Per applicare i concetti spiegati il Maestro ha utilizzato i Bokuto ni yoru Kendo Kihon Waza Keiko Ho (opportunamente da lui modificati per introdurre il seme), i Nihon Kendo no Kata (con particolare attenzione al seme e al sasoi “invisibile” di shitachi) e degli studi di shikake e oji waza sempre focalizzati sull’opportunità e sull’invito.

Gli approfondimenti teorici sono stati molto ricchi, tanto da arrivare al senso dei detti: “Non colpire per vincere ma vinci per colpire” (in merito al lavoro che precede il colpo) o ancora: “Non puoi pescare il pesce che vedi” (in merito alla percezione del suki).

Ma, parafrasando le parole de Maestro, comprendere questi concetti non è poi così difficile, metterli in pratica invece è tutta un’altra cosa. Come si fa? Con tanto tanto keiko!

Quindi, da bravi allievi, abbiamo fatto del nostro meglio, approfittando dei quattro jigeiko che hanno concluso ogni sessione di allenamento per mettere in pratica il più possibile quanto appreso.

Terminiamo ricevendo dei complimenti: il Maestro ha notato un miglioramento dall’ultima volta che ha visitato l’Italia e si è meravigliato dell’affluenza al seminario e della nostra perseveranza malgrado il caldo fosse veramente proibitivo (fidatevi, lo era!).

Ripartiamo con un bagaglio veramente colmo, forse più di quanto potremmo comprendere, e veramente soddisfatti per l’esperienza!

Rubando le parole del maestro Lorenzo Zago “ringraziamo per questo dono, perché di dono si tratta”, i Maestri Kanzaki Hiroshi e Sakoto, l’Hekisuikan e lo Shumpukan per aver reso possibile la cosa, tutti i Maestri presenti, Leonardo Brivio per il preziosissimo ruolo d’interprete e quanti hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro esperienza prestandosi come motodachi nei numerosi confronti che abbiamo avuto la possibilità di vivere.

Per Porto San Giorgio erano presenti Marco Papetti e Paolo Verolini. A presto!

Nota a margine: com’è ormai una consuetudine, ci è stato detto che in Italia conosciamo i Kendo no Kata meglio che in Giappone.

Inizio a crederci. Ma non sarà ora che qualcuno vada nella terra del Sol Levante ad insegnarglieli questi Kata?!