Con enorme ritardo siamo riusciti a preparare artigianalmente sia i video delle performance di apertura e chiusura della dimostrazione a cura di Mugen Yahiro, che una raccolta di highlights dei 5 incontri sfruttando il materiale video che avevamo.
L’idea di ritagliare uno spazio dimostrativo l’abbiamo introdotta qui, ed il risultato è andato oltre le nostre più rosee aspettative.
Desideriamo quindi ringraziare nuovamente tutti i partecipanti per la disponibilità dimostrata nell’accettare l’invito a quest’esperimento che era alla sua prima edizione!
Grazie a Franco Sarra, Dorian Pungetti, Andrea Li Causi, Bernardo Cipollaro, Christian Filippi, Enrico Monaco, Tomaso Boscarol, Leonardo Brivio, Mirial Livolsi, Angela Papaccio e Stefano Betti.
Grazie soprattutto per aver offerto un bellissimo esempio di kendo.
Quante cose che girano per la testa dopo un weekend come quello appena passato!
Si passa dalle emozioni fresche a quelle più datate in modo rapidissimo.
Occorre fare un po’ d’ordine.
Partiamo da quelle più lontane… Eravamo con Salvatore Bellisai e Stefano Betti quando 3 anni fa quasi per scherzo si disse: “Perchè non organizziamo una gara tra amici?”.
Tanti men sono passati…ed eccoci qua, a commentare un evento che dopo 3 edizioni ha ospitato amici, arbitri e praticanti dai seguenti dojo:
Il lavoro dietro ad un evento del genere è stato minuzioso ed abbiamo cercato di fare gruppo coinvolgendo il più possibile tutti i kendoka del nostro dojo, anche gli ultimi arrivati perchè i punti da seguire erano tanti e sarebbe stato bello poter condividerne i risultati. Questa è forse la cosa che ci ha dato più soddifazione.
A seguire, abbiamo poi avuto un ottimo supporto nel divulgare questa iniziativa da parte del Comune di Gradara grazie al prezioso lavoro del nostro Roberto Agostini assieme a Filippo Gasperi dell’Ufficio di Segreteria del Comune. Ecco perchè tra gli spalti c’era gente incuriosita ed estranea al Kendo. I doverosi ringraziamenti riguardo questo aspetto organizzativo meritano un articolo a sè 😉
Permetteteci di portare alla luce un ulteriore orgoglio… il mitico trofeo, presentato solo quest’anno proprio in occasione delle premiazioni.
Secondo voi, potevamo non sfruttare le capacità di artigiano di bottega del nostro Giulio Gabbianelli dopo aver visto e ricevuto da lui il mitico Tsuki trainin pad??
Assolutamente no! Ed allora la creatività dell’artista è stata liberata ed è nato il vero Trofeo dell’Adriatico che, per posizione geografica e contesto “kendoistico” non poteva non essere che un remo. Si, c’è chi lo vede come il “bastone” che Miyamoto Musashi usò nel mitico combattimento in spiaggia o chi come suburito (Dado lo ha subito testato 🙂 ).
Resta il fatto che questo bellissimo remo realizzato in casa da Giulio sarà il trofeo dove inseriremo i vincitori di ogni edizione, rendendolo quindi a tutti gli effetti un vero e proprio albo d’oro da esporre ad ogni Trofeo dell’Adriatico del futuro.
Credits - Marco Ghidoni
Ma veniamo al diario…
Io e Davide arriviamo presto e sistemiamo subito il banchetto delle iscrizioni dove Davide consegnerà assieme al programma la spilletta realizzata per l’occasione.
designed by Giulio Gabbianelli
La palestra si affolla sempre di più, la distesa di bogu inizia a infittirsi.
Credits - Andrea Santinelli
Conosciamo nuovi amici e cerchiamo di farli sentire subito a casa. Siamo ai confini della Romagna e l’ospitalità è una delle caratteristiche a cui teniamo maggiormente.
Tra questi anche alcuni dei ragazzi dello Shudokan di Roma che fermati da un guasto all’auto hanno comunque raggiunto il palazzetto per assistere e supportare i compagni; un grazie particolare a loro ;-).
Stefano Betti, che ha curato lo stage mattutino, non ci ha fatto risparmiare sudore…ed è stato bellissimo!
Credits - Andrea Santinelli
Tra gli ospiti abbiamo avuto anche i simpaticissimi bimbi di Leonardo “Dado ” Brivio che hanno dato un tocco speciale alla pratica.
Credits - Andrea Santinelli
Se torna tra qualche anno Taro ci fa neri!! 🙂
Credits - Andrea Santinelli
Guardandomi attorno, avevo quasi la sensazione che si stesse creando con il passare dei minuti quello che poi è effettivamente emerso nel pomeriggio.
Uno spirito combattivo ma profondamente leale tra i praticanti in vista della gara. Decisamente intenso….
Eccoci qua tutti pronti per la foto di rito prima del meritato pranzo…
Credits - Andrea Santinelli
Già il pranzo… Chi conosce Davide Delise sa che eravamo costretti ad assegnargli l’organizzazione del pranzo. E’ un cultore del cibo e non ha deluso le aspettative. Primo in bianco al ragù di pesce sotto il Castello di Gradara.
Credits - Marco Ghidoni
Peccato che Stefano Betti e Marco D’Agnolo (infortunato ma iper presente 😉 ) si siano sacrificati per preparare tabelloni, shiai-jo e tutto il necessario per la gara.
La gara prevedeva una prima fase per gli individuali fino alle seminfinali escluse, per poi passare alla parte riservata alle squadre (le foto delle squadre le trovate qui, peccato che qualcuno ha fatto il timido 🙂 ).
Giunti alle semifinali, si riprendevano gli individuali e poi la grande chiusura di nuovo con le squadre.
Vi posso garantire che la tensione presente dentro lo shiai-jo scatenata dall’ippon-shobu è pazzesca. Un minuscolo calo di tensione e si è eliminati. Sigh! Penso sia un ottimo modo per studiare il tame. Non c’è infatti un incontro che non catturi l’attenzione…anche perché un incontro potrebbe durare veramente pochissimo, come in effetti è accaduto in alcuni casi.
Oltre ai premi curati da noi organizzatori, il Comune di Gradara rappresentato dal Vice sindaco Dott.Caroli e da Filippo Gasperi dell’Ufficio di Segreteria del Comune hanno donato a tutti i premiati una bellissima realizzazione artigianale dell’artista locale Ilario Giardini de “La Bottega dell’artigiano” (info Tel.0541.969620)…
…ed infine un attestato di ringraziamento per ogni arbitro firmato da tutti i partecipanti alll’evento.
Qui sotto trovate un esempio ancora immaccolato 😉
designed by Giulio Gabbianelli
Nel saluto finale del Dott.Caroli e di Stefano Betti è stato poi ricordato il momento tremendamente difficile che il Giappone sta affrontando a causa del fortissimo maremoto dell’11 Marzo scorso. La profonda emozione di quegli attimi finali del Trofeo hanno reso perfettamente lo spirito che ha mosso il comitato “Un aiuto per i nostri fratelli Giapponesi”…
Terminate le premiazioni ci siamo ritagliati una mezz’oretta di jigeiko con gli arbitri e gli ultimi temerari della giornata. Yeah!!! 🙂
Salutiamo tutti. Siamo alla fine, anzi no!
La fame e la sete ci assalgono e per istinto di sopravvivenza ci dirigiamo verso Fano dove ci attende la cena. Non troverete foto del sayonara party in quanto il tempo trascorso al ristorante è stato speso ad infamare allevatori di carpe, cultori di sushi (con nastro isolante) e latin lover amanti di bastoncini di merluzzo surgelati… No comment…please! 😀 Fortunatamente l’attenzione è stata poi catturata da un uomo/piranha, il caro Francesco che con il suo ipermetabolismo ha imbarazzato anche il Delise più agguerrito! 🙂
Ci accorgiamo dei primi segni di cedimento dopo che il ristorante è praticamente vuoto e qualche testa crolla sul tavolo dalla stanchezza. E’ ora di tornare a casa perchè domani c’è lo stage mattutino. Salutiamo quindi Dorian e Tomaso per la preziosa presenza sperando di poterli rivedere presto.
Domenica mattina la stanchezza si fa sentire e Stefano ci grazia. Studio dei kata e tecnica con shinai per poi concludere con un jigeiko finale!!! 🙂
La passeggiata con “morsodipiadinaalvolo” programmato per visitare il centro storico di Fano, si è trasformata nell’ennesima strafogata di cibo tradizionale in una rosticceria di pesce veramente cool. Coda di rospo, baccalà, brodetto, sarde, pesce spada, spiedini, porchetta di tonno con patate e la mitica moretta con relativa leggenda raccontata da pescatore locale. Cosa chiedere di più al Kendo?