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Già da un mese avevamo pianificato tutto, una settimana di ferie per trovare la giusta forma fisica e poi pronti a partire. Abbiamo deciso di affrontare il weekend non troppo di petto alzandoci a un orario decente, le 9 vanno più che bene, un oraio davvero inoltrato rispetto agli standard lavorativi. Partiamo alle 10, io e Gabriele da Cattolica e Marco e Massimo da Fano, la giornata non è delle migliori, pioggia a dirotto fino a Firenze, ma nonostante tutto il viaggio scorre fluidissimo, c’è un buono spirito e tanta vogli di confrontarsi col fatidico esame.

Arriviamo alle 13 in perfetta sincronia coi Fanesi come prestabilito in tabella di marcia, troviamo l’ albergo subito fuori dal Casello, l’ Hotel Eurostars Toscana un dignitoso 4 stelle, come piace a me, dev’ essere un piacere, non facciamoci mancare nulla! Il tempo di distendere un attimo le gambe e via che si parte verso la palestra di S. Concordio, incontriamo facce vecchie e nuove, pronto ad accoglierci il simpaticissimo Maurizio, responsabile del Dojo di Lucca, colui che poi si rivelerà il Virgilio del nostro weekend.
Ci cambiamo in tempo zero e tutti pronti per la pratica, ci vengono concessi 5 minuti di riscaldamento individuale, tare, do e si parte subito con l’ allenamento a cura Livio Lancini il quale non necessita presentazioni, assistito da Pier Bruschieri di Torino, una bella mezz’ora intensa di suburi individuale poi passiamo a coppie per un approfondito studio del kirikaeshi, ottimo per scremare gli ultimi dubbi pre-esame, poi si passa al Jigeiko coi IV dan e superiore, a nostra disposizione ci sono anche Bernardo Cipollaro di Firenze, Elio Caroppo di Torino, c’è anche uno Yondan giapponese di un dojo limitrofo a Lucca del quale non ricordo il nome, non fanno in tempo a schierarsi che già si formano le fittisime file di praticanti, personalmente sono riuscito a praticare in modo costruttivo con tutti a eccezione di Lancini, vedremo di recuperare il giorno successivo e per finire, come in ogni stage dello spensierato Jigeiko libero.

A spasso per le mura
Terminate le tre intense ore di pratica, il tempo di una doccia, che Maurizio aveva già organizzato la serata, stendiamo al meglio gi, hakama e bogu in albergo ci dirigiamo verso il centro della città travestiti da turisti, la mia prima volta a Lucca, come ogni citta toscana la storia e l’ arte regnano sovrane, un giro per le mura e ci dirigiamo verso il centro dove il resto dei kendoka ci attendono per un aperitivo nella suggestiva piazza dell’ Anfiteatro pervasa da una gradevole fragranza floreale dato che vi aveva luogo una mostra mercato di piante e fiori.

La suggestiva Piazza Dell’ Anfiteatro
E finalmente arriva il momento più atteso della giornata di sabato: “LA CENA!” credo che gli amici di Lucca non potevano scegliere meglio, siamo andati alla rinomata trattoria da “Giulio In Pelleria” che come ho avuto modo di constatare in seguito con la Guida Michelin, tra le mura non poteva che essere il top! Una cena squisita in ottima compagnia, accanto a noi i simpaticissimi ragazzi di Cagliari tra risate e innumerevoli bicchieri di vino rosso, abbiamo intrapreso un viaggio culinario senza precedenti assaporando le indicibili specialità culinarie di Lucca, su tutte la farinata, inotlre zuppa di verdure, di lenticchie, pollo al mattone, tartara di cavallo e i dolci non son stati da meno, se non era il buon senso per l’ esame il giorno dopo, mi sarei mangiato tranquillamente 4/5 piatti di farinata, peccato, sarà per la prossima volta, andiamo in hotel a riposare che ne abbiamo bisogno!

La farinata, il piatto forte!
THE DAY AFTER
Non so se è la pancia piena o la tensione, ma alle 7 siamo già svegli, si comincia a zombificare per la camera d’ albergo, sono le 8 e decidiamo di agire, Gabriele nonostante la mangiata della sera precedente sente l’ impellente necessità di fare colazione, io approfitto per preparare le borse con calma, abuso anche della mia solitudine (fare kendo in mutande non è mai un gran spettacolo) e dell’ ottimo parquet dell’ albergo per mettere in pratica qualche consiglio sul jigeiko appreso il giorno prima, poi si va a fare colazione, così lascio la camera e il pavimento libero al mio coinquilino per preparare gi e hakama.
E siamo di nuovo al Palazzetto di S. Concordio, scorgiamo tra le facce alcuni volti noti tra cui Enrico Banchetti coi ragazzi dell’ ARK e i nostri cugini stretti dal dojo di Rimini dell’ Hekisuikan: Paolo e Massimo, scorgo tra la folla un altro volto noto, il Maestro Basile! Chiunque si sia interessato un minimo di arti marziali sa sicuramente di chi sto parlando, di corsa agli spogliatoi il clima di allegria e di amicizia che si era creato il giorno prima è un po’ smorzato dalla tensione pre-esame, tanti sorrisi d’ intesa ma poca voglia di distrarsi, ci schieriamo nel dojo di fronte alla commissione completata dei due elementi mancanti, Piero Pizzamiglio da Genova Kendo e Fabio Di Chio dal Shudokan di Roma. Mokusoooooooo!!!!!
Per la mattinata di domenica Livio ci ha proposto un allenamento breve ma intenso, a mio avviso assolutamente propedeutico per l’ imminente esame, in primis una suddivisione per gruppi in base al grado di appartenenza per un approfondito studio dei kata, kirikaeshi e ovviamente jigeiko, sono le 12:30, trenta minuti all’ ora X, mentre noi tutti si cerca di rilassarci, i Dan della commissione approfittano per “divertirsi” un po’ fra di loro con del sano jigeiko, è ora, nel frattampo prende forma il tavolone verde della commissione d’ esame, sul quale spiccano a caratteri cubitali i nomi dei cinque. L’ atmosfera dell’ attesa era oserei dire metafisica, con la tensione che c’era ci si poteva tranquillamente fare tameshigiri, i 32 esaminandi vagavano per la palestra in un silenzio surreale, chi cercava di chiarire gli ultimi dubbi, chi aggiustava l’ attrezzatura, chi si limitava a stare fermo fissando nel vuoto ascoltando i terrificanti kiai che riecheggiavano nella palestra alternati da sinistri boati sul parquet di potentissimi piedi destri.

Foto di gruppo
Finalmente ci siamo, Elio e Maurizio ci schierano in ordine di grado, pronti entrare nello shiai jo e dare il meglio di noi stessi per ottenre quello che ci spetta di diritto, queste le parole di Livio che mi hanno particolarmente colpito. Siamo tutti in Seiza, Maurizio da Virgilio diventa Caronte, è il nostro traghettatore verso la commissione, Caronte ovviamente in senso amichevole, ha controllato ogni kendoka con perizia certosina assicurandosi che tutti fossero al meglio con abbigliamento e attrezzatura, eravamo tutti pronti, fortunatamente per lui c’è stato poco lavoro, e via che si parte, a Enrico Banchetti il compito di coordinare l’ esame, la mia pull è la seconda ero con un due volti amici e la cosa mi ha dato non poca sicurezza, come ogni cosa che si attende con ansia, passa tutto in attimo, finiti i jigeiko vengono chiamati i numeri che eseguiranno i kata, io e i miei compagni di dojo ci siamo! Che sollievo, primo giro di boa, eseguiamo, ippon-me, nihon-me e sanbon-me… è fatta? Non lo so, ho realizzato la cosa solo dopo aver preso il diploma in mano, non sono uno che da le cose per scontato. E’ sempre un peccato vedere qualcuno, specialmente se si sa che ci ha messo dell’ impegno non riuscire a superare l’ esame, ma non vorrei aggiungere altro alle parole di Livio a fine esame, chi era presente sa a cosa mi riferisco.
Saluti, convenevoli, ringraziamenti e soprattutto tanti arrivederci alle splendide persone che abbiamo avuto modo di conoscere in questa grandiosa esperienza.
Davide D.
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