Come sicuramente molti di voi sapranno, visto che avete proprio con lei incrociate la shinai, Mimi ha visitato per oltre un mese una buona parte dei dojo di kendo italiani.
L’idea che intendiamo sviluppare con lei per questo progetto, consiste nel raccontare in una o più puntate il suo viaggio, tra kendo e amicizia.
Sarà sicuramente un bellissimo modo per vederci da fuori che darà a tutti noi degli spunti di riflessione, oltre che ovviamente rafforzare la collaborazione ed in taluni casi una sincera amicizia tra praticanti.
Mi sembra ieri, il primo “Trofeo Dell’ Adriatico” così come lo battezzò il nostro amico Salvatore Bellisai, eravamo una trentina di persone, ospiti Stefano Betti e Dorian Pungetti, uno stage tra amici con una piccola gara arbitrata da un singolo arbitro, chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati a una quinta edizione con oltre 100 e lo ripeto, CENTO presenze?
Non voglio tediarvi, con la logistica e i preparativi che hanno impegnato tutti i ragazzi dell’ Associazione Shingen da mesi a questa parte, il nostro grandioso week-end comincia Venerdi sera presso il nostro Dojo di Fano, coi Maestri Stefano Betti e Arialdo Bolognesi, quest’ ultimo per la prima volta nostro ospite, sarà una serata breve ma intensa, siamo in pochi e ci godiamo una breve ma intensa ora di jigeiko, ovviamente il tutto finisce a tavola come nella migliore tradizione di Kendo Nelle Marche, nel frattempo ci raggiungono Boscarol e la sua compagna, una cenetta leggera senza alzare troppo il gomito, ci aspetta una lunga giornata.
Il mattino successivo arrivo sul posto con un ora è mezzo di anticipo, per svolgere quel che mi competeva con tutta calma, incredibilmente il palazzetto è già gremito di kendoka, fortunatamente c’è già Alessio che ha messo in moto il coordinamento e Roberto operativo alla cassa, ci sono tante cose da fare, ma siamo ben organizzati e si arriva al mokuso senza nessun intoppo.
credits – Laura Mecozzi
credits – Laura Mecozzi
Al centro del kamiza Stefano Betti, che terrà lo stage coaudiuvato da ben 8 prestigiose presenze: Arialdo Bolognesi, Angela Papaccio, Fabio di Chio, Tomaso Boscarol, Bernardo Cipollaro, Leonardo Brivio, Dorian Pungetti, Enrico Monaco.
credits – Laura Mecozzi
Data la numerosa partecipazione, veniamo divisi per gradi, di modo che ognuno possa praticare coi giusti motodachi e attentamente seguito dai Maestri per una corretta pratica,
credits – Laura Mecozzi
credits – Laura Mecozzi
l’allenamento è dinamico e propedeutico allo shiai, in attesa del Trofeo del pomeriggio, dopo i canonici 5 minuti di pausa, Stefano con fischietto alla mano inizia farci scaldare sul serio con rapidi scambi di tecniche al suon del suo fischietto e alla fine quando tutti eravamo pronti per il canonico mawari geiko, arriva la sorpresa a mio avviso più divertente di questo stage mattutino, il “Sekigahara” oserei definirlo un jigeiko epico, dove tutti veniamo disposti in ordine sparso per la palestra, si parte contro il primo motodachi che abbiamo di fronte cercando l’ ippon e al fischio di Stefano, si cambia col prossimo avversario che ci si ritrova di fronte, spasso assicurato! Come tutte le cose belle, si ha la sensazione che duri solo pochi minuti ed è la fine di questa intensa mattinata.
credits – Laura Mecozzi
E quest’ anno per la pausa pranzo una novità, avremo anche un’ottima palestra con un parquet strepitoso, però da un punto di vista logistico pecca del fatto che non ci siano ristoranti a portata di mano, per sfamarsi e riprendere per tempo l’ allenamento, gli anni scorsi siamo sempre arrivati al secondo, così quest’anno abbiamo avuto la brillante idea di organizzare un buffet, rigorosamente compreso nel costo dello stage direttamente sul posto, ricco di prelibatezze e tradizione, per ovvi motivi mancava solo il sangiovese, con l’ aiuto di mogli, fidanzate e genitori abbiamo messo insieme un buffet per oltre 100 persone, purtroppo tutto ha un costo, questo vi spiega il perché quest’ anno non vi abbiamo regalato l’ esclusiva spilletta, vi promettiamo che nella sesta edizione avrete entrambe le cose!
credits – Davide Delise
La scelta si è rivelata vincente, abbiamo tutti pranzato in kendogi e soprattutto in relax, in gogliardia e ottima compagnia.
Nel frattempo la macchina organizzativa era già in moto con la preparazione degli shiai-jo e relativi tavoli della giuria, le squadre quest’ anno sono davvero tante, lo schieramento quasi riempie l’intera lunghezza della palestra.
credits – Laura Mecozzi
Ogni anno che passa il trofeo si fa sempre più emozionante, grazie a nuovi partecipanti e soprattuto alla formula ippon shobu, dove tutto diventa possibile, non è novità di vedere kyu superare incontri contro dan elevati, quindi i risultati non sono sempre prevedibilissimi.
Complimenti agi amici di Verona che hanno fatto il pienone!! 😉
credits – Laura Mecozzi
La giornata si conclude col consueto Sayonara Party, quest’ anno siamo al ristorante la Gradarina, siamo tutti molto stanchi, più che la baldoria prevale la voglia di stare seduti e rilassati, facendo conversazione con la gradevole compagnia, personalmente romperò le righe prima del previsto, il mattino dopo bisogna alzarsi presto.
credits – Gianni Gaspa
Allo stage della domenica mattina sono tutti puntuali e più numerosi del previsto, la lezione è tenuta dal Maestro Bolognesi, dopo un buon riscaldamento a cura di Giacomo Pezzo del Cus Verona, veniamo divisi per pratica a coppie, per concludere con un energico jigeiko finale.
Dopo avervi presentato assieme alla collaborazione degli amici dell’A.R.K. il seminario del M° Chiba 8°dan Hanshi, siamo onorati di poter aver il prezioso contributo dell’attuale direttore tecnico della nostra federazione, Livio Lancini 7°dan Renshi per raccontare storia ed aneddoti riguardo questo seminario che per i trascorsi che leggerete, è un bellissimo spaccato della storia del Kendo in Italia degli ultimi 15 anni ed oltre…
KNM: Ciao Livio, nell’attesa di poterti riservare un’intervista personale, cogliamo l’occasione per presentare un seminario che ci ha colpito sotto molti aspetti. Svelaci intanto com’è nato, le sue origini e la sua storia.
L.L.:Ciao! innanzitutto desidero ringraziare voi della redazione di Kendo nelle Marche per lo splendido lavoro di ricerca ed informazione che state facendo e per la possibilità che mi date nel raccontare di questo, lasciatemelo dire, bellissimo evento.
In realtà ci sarebbe molto da dire, cercherò di essere conciso il più possibile:
Nell’estate del 1997 abbiamo il primo esperimento di stage estivo a Trieste, nato dall’esigenza di praticare anche durante l’estate e dal forte legame nato fra il gruppo di Brescia e quello di Trieste nella persona di Jerry Ferlan (che per anni sarà l’organizzatore referente di tutti gli stage successivi a Trieste).
All’inizio si mettono assieme una decina di kendoka (prevalentemente bresciani e triestini) per praticare durante una settimana di agosto e contemporaneamente vivere assieme esperienze di mare e discussioni sul kendo, il tutto sotto la mia direzione (all’epoca 5° Dan).
Già l’anno successivo altri kendoka si aggregano a questa nuova esperienza che viene diretta da Lorenzo Zago (all’epoca 6° Dan). Nell’agosto del 1999 il seminario estivo compie un salto di qualità. Lorenzo Zago riesce a portare una maestra giapponese, Miss Yuko Takahashi (6° Dan) dell’università di Aichi.
Miss Y.Takahashi – renshi 6° dan – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
L’estate successiva l’esperienza si ripete con Miss Takahashi (6° Dan), stavolta il seminario si allarga a diverse città italiane ed ad una delegazione di atleti tedeschi dell’università di Mainz sotto la guida di Frank Jaehne (3° Dan), dando al seminario un nuovo aspetto Internazionale.
Ad agosto 2001 ritorna, dopo 10 anni, Shigenori Mizuta Sensei kyoshi 8° Dan (che era stato ospite dell’AIK nel dicembre 1991) ed il gruppo dell’ Università di Mainz ritorna sempre più numeroso.
Ad agosto 2002 abbiamo con noi nuovamente Mizuta Sensei
Stage Agosto 2002 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
Nell’agosto del 2003, per impegni Mizuta non può intervenire allo stage estivo, e ci introduce un suo amico , Tatsumi Sensei kyoshi 7° Dan.
Jerry Ferlan e Tatsumi sensei – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
Nell’agosto del 2004 lo stage fa un notevole salto di qualità con Tani Katsuhiko sensei (all’epoca kyoshi 7° dan, maestro che era già stato in precedenza in Italia su invito dell’AIK – Associazione Italiana Kendo) che viene accompagnato da alcuni istruttori della prefettura di Gunma:
Manabu Obata Sensei Kyoshi 7° Dan
Nobuyoshi Negishi Sensei Renshi 6° Dan
Takeshi Ushioda Sensei Renshi 6° Dan
Quell’anno lo stage ha un notevole riscontro di presenze, quasi 100 iscritti, e lo stage si consolida definitivamente.
Stage Agosto 2004 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
Successivamente gli inviti al Maestro Tani vengo ripetuti, e lui prende a cuore quest’evento tornando ogni estate accompagnato da altri maestri di sua conoscenza
Stage Agosto 2005 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
Nel 2006 il Maestro Tani passa l’esame di 8° dan e torna a Trieste nella sua nuova veste di ottavo dan con la seguente delegazione:
Katsuhiko Tani Sensei Kyoshi 8° Dan, Yoshio Kobayashi Sensei 7° Dan e Yohichi Kasahara Sensei 7° Dan
Stage Agosto 2007 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
nell’Agosto 2008 :
Katsuhiko Tani Sensei Kyoshi 8° Dan
Yoshio Kobayashi Sensei Kyoshi 7° Dan
Masaki Negjhishi Sensei Kyoshi 7° Dan
Stage Agosto 2008 – credits: Nami Kendo Dojo Trieste
Nell’agosto del 2009 abbiamo il grande cambiamento. La Società Ginnastica Triestina (che fino ad allora ospitava l’evento) deve compiere alcune ristrutturazioni, e Jerry Ferlan, con suo grande rammarico, non può più dare la disponibilità ad organizzare questo bellissimo evento.
Di conseguenza siamo costretti ad annullare lo stage che era comunque stato programmato. Il M° Tani c’informa che per lui non è un problema e si rende disponibile a tornare l’anno successivo nel caso ci si riesca ad organizzare nuovamente.
Devo ammettere che personalmente pensavo questa fosse la fine naturale di un evento che si era ormai ripetuto per più di 12 anni.
Se non che’, la richiesta assillante e l’entusiasmo da parte di alcuni affezionati di organizzare nuovamente questo evento, in primis Bernardo Cipollaro dell’Ittoryu Kai di Firenze, mi spronano a ripetere l’esperimento.
Bernardo Cipollaro trova subito una nuova location montana per questo seminario nell’incantevole paese di Bedollo (TN).
Il notevole riscontro di partecipanti (più di 80 persone nel corso dei 5 giorni, anche provenienti da Germania, Olanda, Inghilterra), ci ha incoraggiato a ripetere questo evento nella stessa location anche per l’estate 2011.
KNM: Non c’è che dire, una storia davvero emozionante!!! Da quel che sappiamo, questo seminario ha visto una sempre crescente collaborazione tra dojo. Vogliamo citarli?
KNM: Veniamo ora al nome del seminario. Chi ha scelto il nome e cosa significa esattamente?
L.L.: Come dicevamo nel 2010 Il maestro Tani torna in Italia questa volta accompagnato dal M° Kasahara per dirigere il rinato stage estivo, per la prima volta a Bedollo (TN). Su nostra richiesta decidiamo di dare un nome a questo seminario, ed il maestro Tani lo battezza:
武徳無境 BU TOKU MU KYO
(BUDO E CULTURA SENZA CONFINI)
Il senso preciso che il M° Tani vuole rimarcare è che nel corso degli anni questo seminario ha visto persone di diverse nazionalità, estrazione sociale ed età, riunirsi in 5 giorni a praticare e studiare Kendô tutti assieme.
credits: L.Lancini
KNM: Chi accompagnerà quest’anno il M°Tani?
L.L.:Quest’anno il M°Tani tornerà accompagnato da due giovani 7° Dan: Negishi e Ushioda. Già venuti nel 2004 e 2005 e che molti kendoka italiani saranno felicissimi di rincontrare.
KNM: Prima di salutarci, hai qualche aneddoto da raccontarci riguardo il M°Tani?
L.L.: Certamente. Se non erro, la prima volta che conobbi il M° Tani fu nel Novembre del 1995. Al tempo lui era un giovane 7° dan, invitato per lo stage invernale a Manerbio (BS) dell’allora Associazione Italiana Kendo.
Subito fui impressionato dalla qualità del suo keiko, uno stile di kendo potente, dinamico e senza sbavature.
Solo qualche anno dopo seppi dal M° Jikihara (suo compagno d’università presso la Tokyo Dai-gakku, oggi Tsukuba) che il soprannome affibbiatogli al tempo dell’università era giustappunto:
“Robocop Tani”.
Lo conosco ormai da molti anni, la sua naturale simpatia, semplicità e disponibilità, ne fanno un maestro adatto al Kendô italiano.
Mi pregio della sua amicizia e ormai lo considero un fratello maggiore nel Kendo, che di anno in anno mi consiglia, mi corregge ed indirizza nella mia ricerca del Kendô.
Ritengo che per i kenshi italiani sia una grande opportunità e privilegio poter accedere all’insegnamento diretto di un maestro che è attualmente considerato uno dei migliori esempi fra i giovani 8° dan giapponesi.
credits: L.Lancini
KNM: Bene, crediamo che ci siano tutti gli elementi per un ottimo seminario all’insegna della pratica, l’amicizia e la serenità. Proviamo a fare un ultimissimo appello agli indecisi 😀
Quali sono secondo te i principali punti di forza di questo stage?
L.L.: Per chi non avesse avuto l’opportunità di assistere al bel risultato della scorsa edizione, posso affermare che i punti di forza di questo stage siano:
Palestra con fondo adatto al kendo
Possibilità di pernottare gratuitamente con sacco a pelo
Clima fresco adatto ad un seminario estivo
Location adatta anche per vacanze con la famiglia
Di conseguenza la possibilità di pratica Kendo per 5 giorni con Maestri di alto livello a costi contenuti, e per chi ne ha voglia, coniugare kendo e vacanza con la famiglia, il tutto condito da un’atmosfera di amicizia e naturale empatia che si crea fra i praticanti, a mio avviso rendono questo stage unico in Italia.