Kendo nelle Marche


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Scansano 2014 – Campo Estivo

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credits – Ittoryukaivaldelsa

Anche quest’anno l’Associazione Ittoryukai Valdelsa ha organizzato e gestito il Campo Estivo per bambini e ragazzi a Scansano, nella Maremma toscana.

All’interno dell’Azienda Agricola Podere Novo ci siamo trovati a passare una settimana, da domenica 29 Giugno a domenica 6 Luglio, con questi splendidi ragazzi:

Arturo da Milano, Julien da Voghera, Giulia da Genova, Jun, Emanuele, Enrico e Leon da Brescia, Emma e Dorotea da Verona, Alice da Pesaro, Davide ed Irene da Bologna, Matteo, Taro, Daigo e Jacopo da Siena.

Quest’anno sono stato accompagnato da due miei allievi adulti che si sono dimostrati preziosissimi, Mike e Stefania; hanno cucinato per tutti e svolto un sacco di attività interessanti negli orari dove non c’era allenamento. Sono stati molto apprezzati da tutti i ragazzi, oltre al fatto che Mike con il suo inglese ha dato un tocco di internazionalità e di “ humor britannico” al Campo.

Le attività sono state varie e divertenti; tiro con l’arco, le terme di Saturnia, piscina, smontaggio e manutenzione shinai, funambolismo, escursione al fiume, parlare inglese, giochi di tutti i tipi, pittura, gita al mare, origami. La corsa al mattino prima di colazione e i seguenti suburi all’aperto hanno provato i ragazzi e fatto apprezzare loro il contatto con la natura: abbiamo trovato una tartaruga nel bosco e tutti si sono fermati incantati ad osservarla…..anche nel fiume era un piacere vederli sguazzare a piedi nudi nell’acqua rinfrescante, scalzi nel fango!! Hanno avuto un contatto estremo con una natura ancora rude e priva di “cortesia”, vera e genuina; dalle piante agli animali hanno osservato e annotato tutto, pieni di meraviglia per ciò che il mondo circostante offriva loro (la maggior parte viene dalla città): mucche, piante di tutti i tipi, l`orto, le pecore, frutta sugli alberi, gechi, gatti e farfalle.

E veniamo al kendo…..in primis e` emerso subito che rispetto allo scorso anno il livello è decisamente cresciuto. Sono stati formati due gruppi sin dal lunedì; il primo gruppo “Base” con bambini più piccoli e con bagaglio tecnico minore, il secondo “avanzati” con ragazzi più grandi di età e/o di maggior esperienza.

Il primo gruppo ha lavorato bene e sono state consolidate le basi, fatte le nove forme dei “Bokuto ni yoru Kihon Keiko hou”, vasche di suriashi, fumikomiashi, kihon, esercizi a coppie, suburi, ed ovviamente tanto uchikomi e kirikaeshi. Il secondo, dopo un breve ripasso di base e delle nove forme, ha affrontato di petto la parte tecnica, con serie di colpi grandi e piccoli dalle varie distanze, tecniche di risposta in gruppi di 4, jigeiko ogni giorno, shiai, i primi 5 kendo no kata, kakarigeiko e kirikaeshi. I kata sono stati particolarmente sentiti e così lo shiai, dove si sono arbitrati da soli, entrando quindi anche nella difficoltà del giudizio e nella presa di responsabilità.

Entrambi i gruppi erano di prevalenza maschili, e quindi nota di merito va alle ragazze che hanno tenuto davvero duro e così è stato per i più piccoli, che non hanno fatto un suburi in meno degli altri. Davvero lodevole.

Il sabato e` stato dedicato al mare e allo svago…anche se in pineta abbiamo portato i bokuto e fatto Kihon, suburi, Kendo no kata e Kihon keiko hou.

credits – Ittoryukaivaldelsa

Alla sera poi tutti insieme ci siamo trovati attorno a un gran fuoco di bivacco, per cantare e danzare, alla fine di una dura settimana di pratica. L’ultimo giorno, domenica, si è tenuta una sintesi del lavoro svolto durante la settimana, con i due gruppi che hanno fatto vedere a genitori ed istruttori quello che avevano imparato.

Sono stato supportato nel ruolo di motodachi dal mio amico Tomaso venuto a trovarci per l’occasione; i ragazzi si sono impegnati al massimo a fare uchikomi su di noi e alla fine è venuta fuori una mattinata piacevolissima!! Se la disomogeneità è un fattore decisamente invalidante per un allenamento tecnico, devo dire che però è emerso sempre di più l’aspetto umano, l’amicizia fra i ragazzi, la disponibilità verso i più piccoli, l’ammirazione verso i più grandi, la solidarietà e l’affiatamento del gruppo.

E’ stato illuminante vedere quanto il kendo sia solo un tramite che mettiamo a disposizione per allacciare rapporti, per cementare amicizie, per formare persone valide che portino nel mondo quello che imparano: non è il debana kote fine a se stesso che ci interessa, ma il fatto che questi ragazzi sudino e vivano insieme esperienze che vanno oltre l’aspetto tecnico.

Per questo reputo che sia fondamentale offrire loro qualcosa di più che un seminario e un letto e una cena, e quale migliore location se non la Natura stessa? Dobbiamo riscoprire la bellezza delle iniziative fatte per piacere, per il gusto stesso di farle; la voglia e il piacere di stare insieme, di con­dividere davvero qualcosa, una comune­unione senza secondi fini. La Natura aiuta molto in questo, i bambini non hanno bisogno di tante cose quando sono insieme al mare, o in un prato.

credits – Ittoryukaivaldelsa

Facciamoli giocare all`aperto!!!

Non nascondo che l`organizzazione e` la chiave della riuscita del progetto; gestire un simile evento nei minimi dettagli richiede mesi e mesi di lavoro, di ricerca, di pensieri e di indagini, ma la soddisfazione dei ragazzi e dei genitori a fine Campo ci sostiene e vi assicuro che ripaga abbondantemente.

Ringraziamo infinitamente i ragazzi per la loro partecipazione e impegno, e tutti i genitori e gli istruttori per la fiducia ed il supporto che ci hanno dato!

Che altro dire… grandi novità sono previste per il Campo Estivo 2015!

…quindi state in contatto!!!

Leonardo Brivio – Ittoryukaivaldelsa

ittoryukaivaldelsa.wordpress.com


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IL MIO I° DAN

Oggi pubblichiamo il diario di una giornata molto intensa. Anzi, oseremmo dire mesi…

Da queste parti consideriamo il raggiungimento di un risultato, sia esso un esame superato che una vittoria in un trofeo, come risultato di un gruppo, oltre ovviamente del singolo. Nel kendo si cresce assieme agli altri, mai da soli.

Ma concedeteci di dire che per Filippo, la parte individuale ha una componente particolarmente importante. Solo chi l’ha visto allenarsi negli ultimi mesi, sa quanta dedizione ha avuto alla preparazione di quest’esame.

E’ il primo esaminando da quando ci pratichiamo sotto l’insegna IKENDENSHIN e non possiamo che essere particolarmente felici.

*** *** ***

L’attimo in cui sono entrato in macchina, alle 04:00 di domenica mattina, ho pensato a quando cominciai a praticare Kendo tre anni fa: provai per caso, trascinato da un amico in comune con il mio sempai Alessio, e adesso mi trovavo ad andare a Roma per sostenere l’esame da primo dan. Questione di un attimo e svaniscono i ricordi, giro di chiave e si parte.

Il viaggio dura circa 4 ore e alle 08:10 sono posteggiato in una via del quartiere Trieste a Roma, a poca distanza dal dojo dell’ARK (Accademia Romana Kendo) che ospita la sessione di esami. Considerato l’ampio anticipo (l’inzio delle operazioni di registrazione sarebbe cominciata alla 10:30) mi concedo una colazione in un bar, godendomi lo spettacolo di un mausoleo romano del II sec.d.C. che si ergeva solenne e solitario tra una selva di palazzoni moderni: Roma, come al solito, non ha mancato di stupirmi!

Mi avvio quindi verso il dojo e alle 09:10 entro, rassegnato ad attendere un ora in perfetta solitudine, quando invece alle 09:20 vedo spuntare i visi familiari di Raffaele Venturini e Massimo Cicchetti, amici del dojo di Rimini, che mi comunicano un fuori programma deciso la sera precedente: dalle 09:30 alle 10:30 ci sarebbe stata un’ora di allenamento focalizzata sui kata. L’anticipo che pareva destinato ad un lungo tempo morto si era trasformato in una inaspettata occasione!

Cominciamo quindi l’allenamento sui kata guidati dal M°Rigolio il quale, complice il numero ridotto di praticanti, ha la possibilità di seguire abbastanza agevolmente le varie coppie uchitachi/shitachi; al sottoscritto, non saprei se per simpatia o per disperazione, dedica qualche attenzione in più, correggendomi spesso e insistendo sulla corretta sequenza piedi/braccia nell’esecuzione del terzo kata. L’ora passa veloce ed è già tempo di procedere alla registrazione all’esame e alla consegna dei compiti scritti per poi subito cominciare le due ore di allenamento pre-esame. L’allenamento, sempre condotto dal M°Rigolio è tecnico, ripassa i fondamentali, mostra cose nuove e corregge gesti che parevano ormai acquisiti e consolidati, a perfetta dimostrazione di quanto nel Kendo si possa e si debba costantemente migliorare ogni più piccolo gesto. Ho Apprezzato il modo di condurre del M°Rigolio, sempre calmo, chiaro e comprensibile.

L’allenamento procede e dopo un giro finale di ji-geiko con i vari maestri presenti facciamo una pausa per poi entrare direttamente nel clima pre-esame.

Sono una persona emotiva e  pensavo che avrei temuto il  momento, ma, forse complice la stanchezza della levataccia mattutina, mi sento stranamente calmo e rilassato , faccio battute con i compagni di pratica e ho modo di salutare a nome di tutto il dojo Ikendenshin l’amico Dado Brivio, che mi tranquillizza ulteriormente dandomi alcuni consigli.

Ok, mi hanno dato il numero, numero 110, sono nella penultima pull, si comincia. Guardo scorrere le numerose sessioni di esame per il I kyu e quando l’ultima ha ancora luogo, noi esaminandi per il I dan riceviamo l’ordine di indossare il men. Vedo attraverso il men gane gli esami dei miei compagni ed all’interno del men mi sento completamente solo, percepisco forte il sibilo del mio respiro mentre i kiai che si susseguono mi giungono come suoni ovattati; il men è un ambiente intimo, una stanza dove raccogliere i pensieri, una finestra da dove poi guardare solo avanti; da qui, rilassato, assisto e attendo. “110 preparati!”  Ok, si va.

Saluto, sonkyo e si parte con kirikaeshi con me come motodachi. Dopo i primi 4 yoko-men il mio primo compagno si fa sopraffare dall’emozione e si blocca; rimaniamo così immobili per un tempo che sembra infinito, poi cerco di spezzare la situazione dicendogli attraverso il men: “cinque indietro” e riesco nell’intento facendogli completare l’esercizio. Dopo ji-geiko cambio di compagno e ora è il mio turno. Valutare la propria prestazione è sempre difficile, ma posso dire che non mi sentivo completamente soddisfatto, tanto che al momento dell’esposizione dei candidati promossi ho esitato alcuni minuti prima di risolvermi ad andare a vedere. Questo è stato il momento più duro: tra me e un foglio appeso alla parete c’erano le ore di allenamento, le parole, i consigli e le facce di chi mi ha sostenuto; c’erano le ore tolte alla famiglia, c’erano tutti i sacrifici e le ore di viaggio. Era tutto lì, ma mi decido e scorro i numeri: 110, 110, 110…c’è! Nessuna emozione, primo pensiero i kata, tanto che non riesco a godermi appieno gli esami per II dan che stanno avendo luogo in quegli istanti.

A differenza degli esami con armatura i kata sono rapidissimi e in rapida sequenza li eseguiamo e li eseguiamo tutti bene visto che alla fine risulteremo tutti promossi!

Non appena terminati gli esami ci comunicano che la palestra deve essere liberata entro un’ora, i tempi quindi si accelerano, le persone corrono qua e là, molti vanno subito a fare la doccia. Io rimango alcuni istanti seduto con il bokken fra le mani e non riesco bene a realizzare che da oggi sono I dan di Kendo: cerco di ricordare quando ho cominciato, perché l’ho fatto, cerco di rammentare tutte le sere passate al dojo e tutte le persone che hanno praticato con me, gli esami kyu, cerco di mettere insieme tre anni di pratica per poter comprendere cosa sono da oggi, ma riesco solo a sorridere, di quei sorrisi stanchi che si fanno dopo un lavoro venuto bene. Shinai a posto, bokken a posto, armatura a posto: domani si ricomincia.

Filippo Tonelli

…ed allora abbiamo festeggiato a dovere! 😉

http://ikendenshin.wordpress.com/2013/10/28/filippo-promosso/

PS:  a distanza di tempo è bello rileggere anche queste due riflessioni scritte anni fa da Alessio e Giulio

https://kendonellemarche.wordpress.com/2009/11/03/lessenza-del-1%C2%B0-dan-di-kendo/

https://kendonellemarche.wordpress.com/2009/11/03/lessenza-del-1%C2%B0-dan-di-kendo-2/