Kendo nelle Marche


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#kendoislife – Maruyama Kouichi a Roma

Muruyama kendo roma 2

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“Kendo is life”, recita uno degli hashtag più gettonati dai kenshi di tutto il mondo, “il kendo è vita”.

Da Istanbul a Roma, da Parigi ad Atene, la Via della Spada vive nella fatica della pratica, nella gioia, nel sacrificio, nel sudore, nelle vesciche sotto i piedi, vive nella sensazione di non crescere mai e nella determinazione di andare avanti comunque, è nel ruvido peso del kendogi sulla pelle e nel liscio take di una shinai nuova, scelta per il suo splendido bilanciamento o più semplicemente perché hai rotto tutte quelle che avevi, vive nel rispetto quasi religioso dell’allievo verso il maestro e nello stringersi gli uni agli altri, stanchi ma sorridenti, per la foto di rito al termine di un evento.

Se il kendo è vita, allora si può dire che ieri a Roma si sia vissuta una bella pagina di kendo.

Maruyama Kouichi sensei, sesto dan di Kyoto e fondatore dell’importantissimo World Kendo Network (una rete virtuale che unisce oggi oltre undicimila iscritti da tutto il mondo e che, nelle intenzioni del Maestro Maruyama, punta a raggiungere il milione di aderenti nei prossimi dieci anni) ha infatti visitato la Città Eterna portando con sé quell’ideale di unione e di condivisione che lo sta spingendo a viaggiare per il mondo.

Quale migliore occasione per mettere in pratica la filosofia che ha dato alla luce il World Kendo Network?

Presto detto: i dojo della Capitale non si sono lasciati scappare l’occasione, e in serata si è svolto il primo allenamento congiunto tra l’Accademia Romana Kendo e l’Ōkami Kendo Roma.Muruyama kendo roma 1

La prima fase dell’allenamento – che ha riunito oltre trenta atleti di entrambe le società – si è focalizzata (secondo le indicazioni del Maestro Maruyama) sullo studio del kikentai e sul principio secondo cui a colpire non è la sola spada, ma è il corpo nella sua interezza. Di qui alcuni esercizi di men-uchi, kote-uchi, e hiki-waza.

L’attenzione si è quindi spostata sugli oji-waza, e in particolare su men-kaeshi-men, men-kaeshi-kote e infine men-kaeshi-do. Su quest’ultimo, in modo particolare, Maruyama sensei ha insistito evidenziando l’importanza del taglio laterale e la necessità di portare il colpo limitando il movimento delle braccia al minimo indispensabile, condizione imprescindibile per assicurare al do il timing corretto.

Al termine, mezz’ora di jigeiko in cui i gradi più elevati hanno funto da motodachi, quindi una breve sessione di mawarigeiko tra questi ultimi, particolarmente utile per chiunque abbia avuto modo di confrontarsi con Maruyama sensei e di ricevere, in un secondo momento, i suoi puntuali spunti e suggerimenti.

Maruyama Kouichi Roma kendo

Una bella serata di kendo, di cuore e di sudore. L’ennesima dimostrazione che chiunque tu sia e qualunque sia il tuo Dojo di appartenenza, #kendoislife.

Andrea Li Causi – Ōkami Kendo Roma

www.okamikendoroma.it


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Beatrice Palma per il “6° Trofeo dell’Adriatico”

Beatrice Palma è un’amica che abbiamo coinvolto nello staff per la 6° edizione del Trofeo in qualità di fotografa.

Come per noi il Kendo, Beatrice vive il suo “hobby” con passione e dedizione. Il sabato del Trofeo era influenzata, ma pur di mantenere l’impegno preso con noi, è rimasta fino a tardo pomeriggio per immortalare le premiazioni.

Credits – Beatrice Palma

credits – Beatrice Palma

credits – Beatrice Palma

credits – Beatrice Palma

credits – Beatrice Palma

Non le abbiamo detto molto sul Kendo, l’unica indicazione che le abbiamo fornito velocemente e senza troppi dettagli è stata di cogliere le espressioni delle persone presenti e cercare di catturare lo spirito durante la gara.

Tutto e niente per una persona che non conosce il Kendo.

A nostro modo di vedere, Beatrice si è spinta oltre, e siccome merita davvero attenzione per il lavoro svolto, invitiamo tutti i curiosi di visitare la sua pagina Facebook e di scoprire che non è brava solo ad immortalare il Kendo…

Converrete con noi che è riuscita a cogliere dettagli del Kendo decisamente interessanti; se avete apprezzato il suo lavoro lasciatele un commento.

A suo modo è una kendoka anche lei 😉

Grazie mille Bea!

Le foto ufficiali sono disponibili al seguente link.

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.481393138632559.1073741831.481363665302173&type=1

*** *** ***

Chi si è perso il racconto del 6° Trofeo dell’Adriatico “visto da dentro” lo ritrova al seguente link

http://ikendenshin.wordpress.com/2014/02/21/il-6-trofeo-delladriatico/


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Trofeo dell’Adriatico 2013 – Flashback by A.R.K.

Gli amici dell’Accademia Romana Kendo hanno realizzato un bellissimo video dell’edizione 2013 del Trofeo dell’Adriatico oltre al Trofeo CIK 2013.

Noi stiamo già lavorando all’edizione n°6 che si terrà il 15 e 16 Febbraio 2014.

Stay tuned 😉

http://ikendenshin.wordpress.com/il-trofeo-delladriatico/


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Edizione n°5 del Trofeo

Mi sembra ieri, il primo “Trofeo Dell’ Adriatico” così come lo battezzò il nostro amico Salvatore Bellisai, eravamo una trentina di persone, ospiti Stefano Betti e Dorian Pungetti, uno stage tra amici con una piccola gara arbitrata da un singolo arbitro, chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati a una quinta edizione con oltre 100 e lo ripeto, CENTO presenze?

Non voglio tediarvi, con la logistica e i preparativi che hanno impegnato tutti i ragazzi dell’ Associazione Shingen da mesi a questa parte, il nostro grandioso week-end comincia Venerdi sera presso il nostro Dojo di Fano, coi Maestri Stefano Betti e Arialdo Bolognesi, quest’ ultimo per la prima volta nostro ospite, sarà una serata breve ma intensa, siamo in pochi e ci godiamo una breve ma intensa ora di jigeiko, ovviamente il tutto finisce a tavola come nella migliore tradizione di Kendo Nelle Marche, nel frattempo ci raggiungono Boscarol e la sua compagna, una cenetta leggera senza alzare troppo il gomito, ci aspetta una lunga giornata.

Il mattino successivo arrivo sul posto con un ora è mezzo di anticipo, per svolgere quel che mi competeva con tutta calma, incredibilmente il palazzetto è già gremito di kendoka, fortunatamente c’è già Alessio che ha messo in moto il coordinamento e Roberto operativo alla cassa, ci sono tante cose da fare, ma siamo ben organizzati e si arriva al mokuso senza nessun intoppo.

credits – Laura Mecozzi

credits – Laura Mecozzi

Al centro del kamiza Stefano Betti, che terrà lo stage coaudiuvato da ben 8 prestigiose presenze: Arialdo Bolognesi, Angela Papaccio, Fabio di Chio, Tomaso Boscarol, Bernardo Cipollaro,  Leonardo Brivio, Dorian Pungetti,  Enrico Monaco.

credits – Laura Mecozzi

Data la numerosa partecipazione, veniamo divisi per gradi, di modo che ognuno possa praticare coi giusti motodachi e attentamente seguito dai Maestri per una corretta pratica,

credits – Laura Mecozzi

credits – Laura Mecozzi

l’allenamento è dinamico e propedeutico allo shiai, in attesa del Trofeo del pomeriggio, dopo i canonici 5 minuti di pausa,  Stefano con fischietto alla mano inizia farci scaldare sul serio con rapidi scambi di tecniche al suon del suo fischietto e alla fine quando tutti eravamo pronti per il canonico mawari geiko, arriva la sorpresa a mio avviso più divertente di questo stage mattutino, il “Sekigahara” oserei definirlo un jigeiko epico, dove tutti veniamo disposti in ordine sparso per la palestra, si parte contro il primo motodachi che abbiamo di fronte cercando l’ ippon e al fischio di Stefano, si cambia col prossimo avversario che ci si ritrova di fronte, spasso assicurato! Come tutte le cose belle, si ha la sensazione che duri solo pochi minuti ed è la fine di questa intensa mattinata.

credits – Laura Mecozzi

E quest’ anno per la pausa pranzo una novità, avremo anche un’ottima palestra con un parquet strepitoso, però da un punto di vista logistico pecca del fatto che non ci siano ristoranti a portata di mano, per sfamarsi e riprendere per tempo l’ allenamento, gli anni scorsi siamo sempre arrivati al secondo, così quest’anno abbiamo avuto la brillante idea di organizzare un buffet, rigorosamente compreso nel costo dello stage direttamente sul posto, ricco di prelibatezze e tradizione, per ovvi motivi mancava solo il sangiovese, con l’ aiuto di mogli, fidanzate e genitori abbiamo messo insieme un buffet per oltre 100 persone, purtroppo tutto ha un costo, questo vi spiega il perché quest’ anno non vi abbiamo regalato l’ esclusiva spilletta, vi promettiamo che nella sesta edizione avrete entrambe le cose!

credits – Davide Delise

La scelta si è rivelata vincente, abbiamo tutti pranzato in kendogi e soprattutto in relax, in gogliardia e ottima compagnia.
Nel frattempo la macchina organizzativa era già in moto con la preparazione degli shiai-jo e relativi tavoli della giuria, le squadre quest’ anno sono davvero tante, lo schieramento quasi riempie l’intera lunghezza della palestra.

credits – Laura Mecozzi

Ogni anno che passa il trofeo si fa sempre più emozionante, grazie a nuovi partecipanti e soprattuto alla formula ippon shobu, dove tutto diventa possibile, non è novità di vedere kyu superare incontri contro dan elevati, quindi i risultati non sono sempre prevedibilissimi.

I risultati li trovate a questo link

http://trofeodelladriatico.wordpress.com/2013/02/18/risultati/

Complimenti agi amici di Verona che hanno fatto il pienone!! 😉

credits – Laura Mecozzi

La giornata si conclude col consueto Sayonara Party, quest’ anno siamo al ristorante la Gradarina, siamo tutti molto stanchi, più che la baldoria prevale la voglia di stare seduti e rilassati, facendo conversazione con la gradevole compagnia, personalmente romperò le righe prima del previsto, il mattino dopo bisogna alzarsi presto.

credits – Gianni Gaspa

Allo stage della domenica mattina sono tutti puntuali e più numerosi del previsto, la lezione è tenuta dal Maestro Bolognesi, dopo un buon riscaldamento a cura di Giacomo Pezzo del Cus Verona, veniamo divisi per pratica a coppie, per concludere con un energico jigeiko finale.

credits – Gianni Gaspa

Non che gli altri anni ci sia stato da lamentarsi, ma quest’ anno lo stage è riuscito veramente bene, merito di diversi fattori, in primis dell’ esperienza accumulata in questi 5 anni, all’ ispirazione fornitaci da altri prestigiosi eventi, ma soprattutto grazie a un sinergico impegno da parte della nostra Associazione e dei suoi praticanti.
Concludiamo con un augurio e un saluto al nostro amico Salvatore Bellisai, il quale avrebbe dovuto tenere lo stage di quest’anno, e purtroppo per colpa di qualche acciacco non ha potuto presenziare.

Per il prossimo anno vi garantiamo al momento solo una cosa: sarà meglio del precedente.

Le foto che abbiamo selezionato per voi sono al seguente link

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10151413743688847.506212.351507113846&type=1&l=1a7b3558ce


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Chiba Sensei back to Italy – Intervista con Accademia Romana Kendo

In una situazione difficile come quella giapponese non si poteva dare per scontata la presenza del M° Chiba Masashi al Seminario di metà giugno a Roma.

La prima notizia è quindi che nonostante le difficoltà, Chiba Sensei tornerà comunque in Italia!

Credits - A.R.K.

Il rapporto che ci lega ai ragazzi dell’A.R.K.  di Roma (che ci hanno fatto visita anche nell’ultima edizione del Trofeo dell’Adriatico) assieme alla voglia di far trovare a Chiba Sensei quanti più partecipanti possibili, ci ha spinto a realizzare un’intervista con Maurizio Ricci, che assieme agli altri  istruttori Enrico Banchetti, Carlo Baldassarri e Mauro Battaglioni, curano la pratica e lo sviluppo del kendo nel loro Dojo.

Il Maestro Chiba Masashi può vantare un curriculum impressionante la cui storia è ben raccontata già nella pagina del sito dell’Accademia Romana Kendo.

Pensate ad esempio che avrete l’occasione di vedere uno dei componenti della squadra giapponese ai primi mondiali del 1970!!

Veniamo alle domande…

KNM: Come avete conosciuto il M°Chiba, raccontateci la storia del vostro incontro.

ARK: Tutto inizia cinque anni fa, avevo da poco ricominciato a fare kendo e mi ero messo in testa di studiare la guardia jōdan. Purtroppo ho una spalla sinistra operata a seguito di una “slap lesion” causata da precedente attività sportiva, e ritenevo lo studio di questo particolare kamae non solamente utile per il progresso del mio kendō, quanto piuttosto una sfida contro la malasorte, per dimostrare a me stesso che ero più forte degli infortuni che mi avevano funestato recentemente. Così, grazie alla cortesia e ai buoni servigi di una mia amica giapponese addentro alle istituzioni locali, sono entrato in contatto con il M° Chiba che mi invitò ad andarmi ad allenare presso di lui e a insegnarmi i rudimenti del jōdan no kamae. Era il settembre 2007. Feci al volo il biglietto per il primo aereo disponibile e mi catapultai a Tōkyō, esattamente all’Università di Hitotsubashi, dove il M° Chiba insegna attualmente. Inutile dire che da subito il M° Chiba, se pure da un lato prodigo di spiegazioni e di consigli, non ha mai smesso di scoraggiare il mio entusiasmo per il jōdan no kamae, esortandomi piuttosto a continuare nel chūdan no kamae – e realizzando l’estrema bruttezza del mio jōdan, non mi sento di dargli torto…, ma è anche vero che questo è l’atteggiamento che ci si aspetta da un Maestro del genere; e che sarebbe onestamente troppo pretendere che l’autorità massima riconosciuta in questo particolare kamae non abbia di meglio da fare che aspettare l’ultimo disperato gaijin per insegnargli con dovizia di particolari e incoraggiamento qualcosa che lui ha imparato a padroneggiare in oltre cinquanta anni di pratica. Qualcosa che può invece essere concesso a piccole preziose stille, da cogliere con attenzione, solamente a quanti realmente meritevoli. Da qui nasce l’amicizia col Maestro, amicizia che si consolida a seguito di altri miei viaggi in terra nipponica e che sfocia poi nell’idea di invitarlo in Italia a tenere un seminario.

KNM: Possiamo ormai considerare il seminario di metà Giugno come un appuntamento da non perdere costruito a piccoli passi. Giusto?

ARK: Il M° Chiba non è un gran giramondo, non sono molti infatti i seminari all’estero a cui ha partecipato, ci riteniamo quindi fortunati di poterlo avere con regolarità in Italia ogni anno. Cosa di cui gli siamo grati. La prima edizione del seminario ha avuto luogo a Petritoli (Ascoli Piceno) nel febbraio 2009 – e fu una prova generale dai cui errori organizzativi molto si è imparato – alla fine del quale abbiamo convinto il Maestro ad aiutarci a migliorare il nostro disastroso kendō. Questi si è infatti gentilmente offerto di fare da Shihan per la nostra Accademia, che proprio in quei giorni stava nascendo, nonché di rinnovare con cadenza annuale la sua presenza in Italia per aiutare la crescita del kendō italiano. La seconda edizione del seminario ha avuto luogo a Roma nel giugno 2010, e ha visto una buona partecipazione da praticanti di tutta Italia e una logistica finalmente adeguata all’importanza dell’evento. La terza edizione del seminario, questa all’oggetto, avrà luogo sempre a Roma l’11 e 12 giugno prossimi.

Credits - British Kendo Association

KNM: Ci potete dare qualche piccola anticipazione su cosa ci riserverà questa 3° edizione del seminario?

ARK: L’evento si dipanerà sulle giornate di sabato 11 e domenica 12 giugno, consterà di otto ore giornaliere così ripartite: 09:00-09:30 iscrizione; 9:30-13:30 prima parte del seminario; 13:30-14:30 pausa pranzo; 14:30-18:30 seconda parte del seminario. Così entrambi i giorni. Riguardo più specificatamente i contenuti del seminario, si partirà da uno studio dei fondamentali per poi passare ai waza e allo studio dello shiai. D’altronde il M° Chiba è stato un grande agonista e, fatta salva la giusta attenzione per la pulizia e la forma, non mancherà di certo di infondere queste sue conoscenze ed esperienza nell’insegnamento dei due giorni. Si era anche pensato di dedicare una giornata esclusivamente allo studio del jōdan no kamae, ma si è poi ritenuto meglio sopprassedere sulla cosa almeno per quest’anno. L’anno prossimo vedremo.

KNM: Quale struttura avete scelto come location dell’evento?

ARK: Trattasi del “Salaria Sport Village” (www.salariasportvillage.it), un enorme centro sportivo che si estende su una superficie di 75.000 mq lungo la via Salaria, a qualche minuto dal centro di Roma. Un vero e proprio villaggio dello sport completo di tutto, anche di bar e ristorante, dove avranno luogo le cene conviviali per quanti vorranno partecipare.

KNM: “voci di corridoio”  dicono già che l’affluenza sarà notevole e quindi sarà anche occasione per conoscere nuovi praticanti co i quali confrontarsi. Questo significa che saranno necessari degli assistenti/traduttori. Avete pensato anche a questo?

ARK: Il seminario è diretto dal M° Chiba con l’assistenza logistica dell’Accademia Romana Kendō. A ciò dobbiamo aggiungere la presenza del prezioso M° Leonardo Brivio, in veste di traduttore, nonché della partecipazione di diversi altri nomi noti del kendō italiano come il M° Livio Lancini da Brescia, il M° Stefano Betti da Bologna, il M° Christian Filippi da Verona e altri.

KNM: Spesso ci domandiamo come Maestri siano al di fuori del dojo. In che modo il Kendo viene portato nei rapporti umani extra dojo da Chiba Masashi?

ARK: Il M° Chiba, a dispetto del ruolo di comando che ha avuto negli anni all’interno del Keishichō di Tōkyō e che ancora ha oggigiorno all’interno del Zen Nippon Kendō Renmei, è una persona di estrema affabilità e gentilezza, nonché capace di grande allegria. E questo secondo me è un grande insegnamento che ci viene da una persona che ha dedicato tutta la propria esistenza allo studio del kendō e che ci fa capire ancora una volta di più quanto, non di rado nella disciplina del kendō che come tale va ben oltre l’aspetto meramente agonistico dello sport e ben oltre la fossilizzazione museale di alcune arti marziali tradizionali, la grandezza agonistica e umana vadano sovente di pari passo.

Questo è quanto, grazie agli amici di Kendo nelle Marche per la bella idea di questa intervista e un saluto a tutti i praticanti che leggeranno questo scritto.

Credits - A.R.K.

Speriamo d’aver stimolato la curiosità di coloro che erano ancora indecisi nel partecipare a questo bellissimo evento.

Qui trovate tutti i dettagli relativi al seminario.

Buona pratica e grazie all’A.R.K. per averci concesso quest’intervista!