Kendo nelle Marche


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Esami Sportilia 2009

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Per continuare il discorso sugli esami di Sportilia 2009 aperto con l’articolo di Paolo Grosso (https://kendonellemarche.wordpress.com/2009/08/11/riflessioni-sugli-esami-di-sportilia-2009-di-p-grosso/) posto i video e il commento dell’esame di terzo dan di Marco Ghidoni cui siamo legati da amicizia e riconoscenza profonda per tutto ciò che fa ogni volta che abbiamo occasione di incontrarci.

Credo sia molto utile alla discussione poter condividere un’esperienza diretta di quei giorni soprattutto alla luce dell’esito positivo del suo esame.

Posto integralmente i commenti e le notazioni che Marco mi ha inviato assieme ai video.

“ecco qua i due video dei due gigeiko fatti a sportilia.

Nel primo (sono quello di spalle) parto con men e nel tornare riesco in un Kote-Men. Gli altri colpi sono sostanzialmente nulli.

Da notare che Takashi vedendo il filmato già al primo men ha detto “qua eri già passato” perchè il primo colpo che si porta è importantissimo e se questo primo colpo è un men che va a segno sei praticamente a posto. Poi il kote-men ha completato l’opera.

Da notare che fino a quando non ho visto sui tabelloni il mio numero con scritto sopra “passati” temevo di essere stato bocciato perchè proprio non avevo coscenza di ciò che avevo fatto. Questo è stato anche un bene, perchè ho agito senza pensare, lasciando fluire quel che il corpo e la mente già sapevano fare senza ingarbugliarmi in tecniche o pensieri che rallentano l’agire.

Ps: quello che ha combattuto con me non è passato.

Nel secondo Gigeiko son sempre quello di spalle e tranne forse per un colpo nel finale ha sempre avuto l’iniziativa il compagno di esame.

Passati entrambi.

Comunque lo stage è stato davvero utile anche perchè oltre all’allenamento, nella simulazione degli esami  hanno spiegato quello che si aspettavano da ogni grado.

Un errore generico per tutti, dicevano, era il fatto che quando partiamo per attaccare non lo facciamo perchè abbiamo colto una debolezza nell’avversario, ma perchè abbiamo semplicemente deciso di partire con un determinato colpo senza cogliere una vera opportunità.

Al terzo dan chiedevano colpi singoli o al limite tecniche doppie, ma sempre pulite, kyai forte, vincere il centro e attaccare.

Sto sicuramente dimenticando qualcosa ma la vecchiaia colpisce anche me 😛 (anche i men in testa, ma quella è un’altra storia).

Commissione Sportilia 2009

Vi metto anche una foto della famosa commissione guidata da Asano Sensei, capace di citare una donna (in un ambiente popolato da uomini e un po maschilista) giapponese (Mizuki Noguchi, medaglia d’oro nella maratona di atene) come esempio di attitudine all’allenamento. Mizuki intervistata sui metodi di allenamento rispose che lei praticava in ogni momento, trasformando i gesti quotidiani in un allenamento continuo.

Pare sia proprio questo a fare la differenza, fare sempre kendo, anche quando non lo si pratica”.