In questo lungo e tragico anno, molti di noi si sono concentrati sulla conoscenza teorica partecipando a webinar, lezioni di gruppo on line o letture.
Oggi vogliamo condividere con voi il primo di una serie di tre documentari sul Giappone realizzati da nientemeno che Alessandro Barbero, noto storico che sta spopolando tra gli internauti grazie alle sue capacità divulgative e empatiche.
Il primo documentario tratta un tema a noi molto caro, i Samurai.
Alla 5° edizione dell’Hanami di Pedaso, mi rendo pienamente conto di quanto l’idea della “Contea dei Ciliegi“ di organizzare ed ospitare quest’evento sia stata una scelta veramente coraggiosa.
Il motivo, ahimè, e che non siamo all’altezza di evento simile.
Non siamo abituati ad osservare e ad apprezzare.
Non siamo in grado di cogliere quelle che l’ambasciatore giapponese, presente già dalla scorsa edizione, ha sottolineato essere le meravigliose caratteristiche di ogni stagione.
Per tanti un fiore è un fiore, cosa importa se quel fiore esiste solo per una settimana poi se ne riparla l’anno prossimo. Chi si interessa del ciliegio, della transitorietà? Dopo tutto oggigiorno “zen” è per lo più usato come suffisso per individuare un tipo di oggettistica.
Quindi, per farlo all’italiana è necessario che ci sia da mangiare, da bere, da compare, da fare, insomma tutto purché non si tratti di starsene lì, serenamente, sotto i ciliegi. E dire che “hanami” vuol dire “guardare i fiori”.
Senza biasimo alcuno, l’organizzazione dell’evento ha quindi dovuto far i conti con il suo pubblico ed adattare l’Hanami ad una festa di “cose giapponesi”. Siamo nelle Marche, lontani dalle città dove c’è tutto di tutto, e questa può essere considerata un’impresa titanica… ma ce l’hanno fatta!
Laboratori di furoshiki, taiko, karate, mostra di yukata, ninjutsu, conferenza sul wabi-sabi, koi koi, suminagashi, daito-ryu aikijujutsu, kendo (noi!) erano solo parte del galà di attori che cercavano di rubar la scena al ciliegio. (Ah, i cosplayer! Cosplayer ovunque!)
Se nel 2013 contammo a vista qualche centinaio di persone, oggi i giornali parlano di undicimila presenze per l’edizione del 2017. (Pedaso, il comune che ospita l’evento, non arriva a tremila abitanti).
Quindi, ammettendo ed accettando il compromesso, non si può che parlare di successo!
Affrontando un’affluenza di ospiti sempre maggiore, spunti e lacune sulle quali lavorare ce ne sono e ce ne saranno sempre, ma portare così tante persone all’aria aperta, in quella cornice meravigliosa che sono le colline che sovrastano Pedaso, non può che essere fonte di tanta soddisfazione.
Certo, il ciliegio sarà passato un po’ in sordina, ma mostrare ad una folla di queste dimensioni tutte quelle alternative alla quotidianità è assolutamente degno di nota!
Quest’anno con i ragazzi dell’Uminokenshi di Porto San Giorgio erano presenti Diego e Michela dell’ATM Hagakure di Chiaravalle ed Emanuela e Jacopo dello Shinkensuikan di Rimini (doverosi i ringraziamenti!). Insieme abbiamo goduto della giornata praticando liberamene qua e là nel parco (eh si, anche noi fermi sotto i ciliegi non abbiamo saputo starci!). Gli ospiti dell’hanami potevano scoprire in una radura tra i ciliegi i nostri amici di Rimini che studiavano i jodo no kata o esser disturbati ed incuriositi dai kiai delle singolar tenzoni che si accendevano ogni dieci minuti tra Diego e lo sfidante di turno. Ogni volta che si sfoderava un bokuto, un jo o uno shinai era subito bagno di folla e sempre bisognava ricordare che quella non era una dimostrazione, ci stavamo solo divertendo, la dimostrazione ci sarebbe stata, e ci fu, nel tardo pomeriggio.
La partecipazione ad eventi spesso non dà risultati immediati ma certamente è utile per affondare le radici nel territorio e ci costringe ad attività come: organizzare, trasportare, montare, smontare, pulire, relazionarsi con esterni, etc. Insomma, molto di quanto non è sperimentabile all’interno delle quattro mura del dojo ma che comunque è importante per la nostra formazione e ci insegna a lavorare tra compagni di pratica.
Ringraziando ancora Diego, Michela, Emanuela e Jacopo (condannati ormai ad essere protagonisti futuri dell’evento) e la Contea dei Ciliegi per l’opportunità concessaci, torniamo alla pratica quotidiana con qualcosa in più!
Speriamo che, continuando a praticare e rispettando la visione “Semplice, quindi bello!”, impareremo ad osservare ed ascoltare i Ciliegi.
Hanno avuto tanto da insegnare e, di primavera in primavera, indolenti malgrado la qualità degli astanti, tanto vogliono ancora da dirci.
“Sotto gli alberi di ciliegio / non vi sono / stranieri.” (Issa)
Il sole non ha brillato in cielo, ma brillavano i sorrisi dei bambini che, stupiti, buttavano un occhio nella cultura giapponese forse per la prima volta grazie a questa fantastica manifestazione. L’hanami alla Contea dei Ciliegi è stato un giorno memorabile, che ha contato il numero record di 5000 presenze. Curiosi ed appassionati di cultura nipponica, del buon cibo e della buona compagnia sono arrivati da ogni dove e, insieme a loro, c’eravamo anche noi dell’Umi no Kenshi di Porto San Giorgio. La nostra associazione è presente all’evento dalla primissima edizione, quando ancora nel parco era impossibile incrociare un diplomatico Giapponese, e anche quest’anno siamo stati invitati dagli organizzatori a dare una dimostrazione di Kendo nel pomeriggio. La giornata è iniziata con il saluto del Ministro Hiroshi Yamauchi dell’Ambasciata del Giappone in Italia che ha poi presenziato a tutte le dimostrazioni: il karate, i tamburi taiko suonati con potenza da un membro del gruppo Munedaiko, anche i nostri kendoka sono passati sotto l’occhio vigile dell’ambasciatore, la cui presenza ci ricordava anche che si compiono quest’anno 150 anni di scambi culturali ed economici tra italiani e giapponesi. Come spiegare ai tanti curiosi chi fossero quei loschi tipi vestiti di blu che si aggiravano sotto i ciliegi? Per prima cosa abbiamo deciso di allestire un piccolo stand con la nostra attrezzatura, libri e video sull’argomento Kendo; poi abbiamo dato il via alle danze! La nostra esibizione era prevista per le 17:00 ma, mentre il pubblico continuava ad aumentare, i più irrequieti tra i nostri hanno montato un tatami di fortuna ed iniziato piccole sessioni di jigeiko e kata già dalla mattina, calamitando su di loro l’attenzione di moltissimi. Tra i “moltissimi” si moltiplicavano i bambini e ci siamo divertiti di cuore ad addestrarli ai primi suburi, con shinai più grandi di loro che maneggiavano con l’entusiasmo delle piccole scoperte.
A questo punto non possiamo non ringraziare Diego Breccia dell’ATM Hagakure di Chiaravalle che ha preso le redini della scolaresca e, stregando i piccoli neo-kendoka, ha dimostrato agli astanti quanto il kendo possa essere fruibile da bambine e bambini. Il proposito era quello di incuriosire e spiegare, e ce l’abbiamo fatta: il pubblico conquistato durante la giornata non è mancato alle 17:00 intorno al tatami allestito per la dimostrazione vera e propria, era enorme e noi eravamo eccitatissimi. La dimostrazione consisteva in kata, jigeiko e shiai, reso molto più interessante dal Nito Ryu di Diego. Oltre a lui era presente anche Michela, altra kenshi del dojo ATM Hagakure, che ci ha fatto una graditissima sorpresa, che abbiamo ricambiato buttandola subito nella mischia e coinvolgendola nella dimostrazione! Tra il pubblico, abbiamo identificato altri kendoka marchigiani “in borghese” ai quali abbiamo perdonato la mancanza di bogu e shinai grazie ad una gradevolissima bevuta di sake! La nostra dimostrazione ha chiuso l’hanami e, per noi, una giornata dedicata al kendo molto bella ed inusuale. Sono sicura che tutti, spettatori e addetti ai lavori, siano tornati a casa con qualcosa in più, e con la soddisfazione di essere stati parte integrante di un sistema di scambio interculturale, educativo e divertente.
Sotto i fiori di ciliegio quel giorno davvero non v’erano stranieri, solo tanti amici.
Cadono i fiori di ciliegio sugli specchi d’acqua della risaia: stelle, al chiarore di una notte senza luna.
Yosa Buson (1716 – 25 dicembre 1784), poeta e pittore giapponese
Hanami (花見 lett. “ammirare i fiori”) è la tradizionale festività tanto cara al Sol Levante da far muovere fiumi di persone nei parchi pubblici giapponesi per festeggiare l’inizio della primavera scandito dallo sbocciare dei fiori di ciliegio. In Giappone infatti, il fiore di ciliegio (sakura) è il fiore nazionale non ufficiale.
A partire dal periodo Heian (794-1185), ogni anno in primavera, in tale ricorrenza i giapponesi festeggiano la bellezza effimera del sakura, uno dei simboli del Giappone, così fortemente presente nella cultura del Paese del Sol Levante.
Il richiamo del fiore di ciliegio non si limita alla sua manifesta bellezza: a colpire è la sua caducità, il suo essere in piena fioritura solo per pochi giorni. Non a caso Hanami si festeggia in aprile e la primavera simboleggia anche un momento di rinascita e di forza generatrice. La fioritura dei ciliegi è da sempre vista come segno premonitore della ricchezza della raccolta del riso, come auspicio di prosperità. Gli studenti, che in aprile iniziano un nuovo anno scolastico, e i neo diplomati o laureati che ogni anno, nello stesso mese, si affacciano sul mondo del lavoro vedono nella fioritura dei ciliegi un segno di buon auspicio per il loro futuro.
Ma il fiore di ciliegio è anche strettamente legato al Bushidō, l’ideale cavalleresco del guerriero (Bushi) giapponese. Il sakura incarna e simboleggia le qualità del samurai: la purezza, la lealtà, l’onestà, il coraggio. Come il fiore di ciliegio, effimero e fragile, nel pieno del suo splendore muore lasciando il ramo, così il samurai, nel nome dei principi in cui crede, è pronto a lasciare la propria vita in battaglia, consapevole dell’impermanenza dell’esistenza. Tuttavia anche in questo caso ciò non significa rassegnarsi a percepire la vita con pessimismo: al contrario, vuol dire cogliere la gioia e la bellezza racchiuse in ogni singolo istante e vivere il momento presente non in senso superficialmente edonista ma in modo cosciente e consapevole, nella sua unicità.
L’idea di Pedaso Hanami, ispirata a tale celebrazione della fioritura dei ciliegi in Giappone, è nata nel 2013 dalla presenza a Pedaso della “Contea dei Ciliegi”, un residence che sorge sulla collina e che vede al suo interno un parco naturale, con una significativa presenza di alberi di ciliegio.
La collaborazione tra il Comune di Pedaso, la “Contea dei Ciliegi” e l’Associazione “Fortezza delle Scienze” ha reso possibile questa originale e rara manifestazione all’interno del nostro territorio.
I Ciliegi sono presenti in più di 2500 unità nel “resort” situato all’interno di un bellissimo ed esteso parco naturale sulla collina denominata “Monte Serrone” di Pedaso, e fanno da magnifica cornice all’evento tutto dedicato alla natura.
Sin dalla sua prima edizione la manifestazione ha riscosso un successo inaspettato e crescente. Oltre alla suggestiva cornice data dalla location, a rendere l’evento ricco di interesse sono state indubbiamente le numerose attività organizzate, tutte a tema con la natura e la cultura tradizionale giapponese. In questi anni i visitatori hanno potuto assistere a dimostrazioni di arti marziali quali il Kendo (la scherma tradizionale giapponese, erede “spirituale” delle tecniche di combattimento con la spada degli antichi samurai) e il Karate. Sin dall’inizio si è registrato un grande coinvolgimento dei bambini i quali sono potuti divertire con corsi di origami e di pittura tradizionale giapponese.
Partecipazioni ulteriori si sono aggiunte nel corso delle edizioni: la grazia di rari bonsai giapponesi, dimostrazioni di massaggio tradizionale giapponese, degustazioni di gastronomia tipica e l’emozionante energia del Taiko, il grande tamburo tradizionale giapponese, studiato come una vera e propria disciplina “marziale” per la crescita e l’equilibrio interiore. L’elemento di grande peculiarità è sicuramente determinato dal fatto che tutte queste realtà si trovavano già presenti nel territorio della regione Marche ed hanno trovato un efficace “palcoscenico” in Pedaso Hanami!
Proprio queste fortunate coincidenze hanno infatti sollecitato l’attenzione degli stessi giapponesi residenti nelle Marche: con grande sorpresa e soddisfazione degli organizzatori si è potuto godere della partecipazione di molte signore giapponesi presentatesi con kimono o yukata, i tradizionali abiti orientali. Quale migliore occasione per indossarli?
Grazie a questi indubbi punti di forza la manifestazione, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pedaso, dalla Pro-Loco e dalla “Contea dei Ciliegi” in collaborazione con varie e preziose associazioni locali, ha inoltre ricevuto il patrocinio della Regione Marche e soprattutto dell’Ambasciata del Giappone in Italia. Proprio la rappresentanza diplomatica nipponica in Italia ha mostrato un interesse crescente per questo evento, apprezzando e confermando la sua unicità a livello nazionale. Per questo motivo l’edizione del 2015 è stata onorata dalla presenza del Consigliere dell’Ambasciata Toshiaki Kobayashi, che ha aperto ufficialmente l’evento. Era destino che questo rapporto di stima e amicizia si intensificasse: in data 27 gennaio 2015, il Vicesindaco di Pedaso Paolo Concetti e Carlo Maria Bruti (in rappresentanza della “Contea dei Ciliegi”) sono stati accolti presso la sede dell’Ambasciata di Roma dove hanno avuto modo di essere introdotti al Primo Ministro Hiroshi Yamauchi, il quale ha confermato il grande apprezzamento per l’evento assicurando un maggiore e più concreto supporto istituzionale tendente crescere nel tempo.
Durante la cordiale e prolungata conversazione non è passata in secondo piano un’importante ricorrenza: nel 2016 ricorre il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e il Giappone. “Saremmo felici di includere la festa Pedaso HANAMI 2016 nelle celebrazioni ufficiali dei festeggiamenti per il 150° anniversario della apertura della sede dell’Ambasciata Giapponese a Roma “questa la dichiarazione del Ministro Yamauchi. Fra i diversi eventi celebrativi che si terranno in tutta la nostra nazione, Pedaso Hanami avrà dunque il grande onore di essere inserito nel Calendario Ufficiale redatto dall’Ambasciata.
Un motivo in più per scoprire ed essere ancora più orgogliosi di questa inimitabile iniziativa nella