“Si fa di necessità, virtù”
San (tre), dojo (dojo), keiko (allenamento), è il ritrovo mensile delle società Sho Ryu Kan Piacenza, Cremona Kendo e Parma Kendo Kai.
In principio fu Bedollo 2012 dove con Elisabetta e Lorenzo ci conoscemmo meglio e parlammo dei nostri progetti per il kendo nelle rispettive città.
Parma e Piacenza erano appena nate con in dote già 6/7 principianti ciascuna, mentre Cremona aveva alle spalle anni di presenza sul territorio, ma in quel momento un numero esiguo di praticanti. Da noi tre responsabili, la necessità di dare ai nostri iscritti un momento di pratica comune, era vista come prioritaria, non era infatti possibile mettersi da subito a portare i propri ragazzi a stage ed eventi nazionali quando ancora non avevano messo il bogu e nemmeno programmare regolari visite ad altre palestre più lontane. Volevamo creare un’occasione di pratica regolare, una volta al mese, dove persone con le stesse esigenze potessero crescere insieme a poca distanza dalle proprie case (i collegamenti autostradali permettono spostamenti in 40 minuti da una città all’altra). Da qui l’idea del Sandojo.
Per il primo anno e mezzo la lezione veniva impostata a turno da uno dei tre insegnanti, quindi i metodi e la didattica erano quelli dei rispettivi allenamenti settimanali riproposti davanti ad una platea più ampia. Da ottobre 2014, invece, si è deciso di impostare la pratica con una divisione per gruppi:
- Principianti
- Sviluppo Tecnico
- Shiai
Dedicando la seconda parte dell’allenamento al jigeiko con motodachi e a quello fra motodachi.
A quasi tre anni dall’inizio di questo progetto il mio giudizio non può che essere positivo e speranzoso per i prossimi appuntamenti. Quello che mi dà più soddisfazione è anche come tutti i nuovi iscritti nelle varie società sentano come fondamentale la loro partecipazione a questi eventi.

“Sandojo” di Gennaio –
Questo mini articolo sul Sandojo mi permette di affrontare un tema che mi sta molto a cuore, ovvero quello del “kendo di prossimità”.
Viaggiare in questi anni su e giù per la penisola mi ha permesso di venire in contatto con un gran numero di praticanti e di affrontare con loro il tema della pratica dentro il dojo e quella presso eventi organizzati da federazioni o da singole società.
La cosa che mi facevano notare tutti era la mancanza di un elemento di raccordo fra queste due tipologie di organizzazione: un appuntamento di carattere regionale o addirittura provinciale che venisse fatto a cedenza regolare, in grado di aggregare tutte quelle persone che per motivi di tempo/lavoro/famiglia/soldi non erano in grado di muoversi per raggiungere quelle grandi concentrazioni di praticanti che sono i seminari federali, oppure stage privati di rilevanza nazionale. La cui caratteristica principale dovesse essere quella di prediligere la crescita tecnica dei partecipanti attraverso un allenamento con persone che vengono da realtà diverse, ma che si associano per un fine comune.
Inoltre, vorrei far notare come questi appuntamenti possano servire, non solo, ai praticanti appena iscritti per familiarizzare con propri parigrado e mettersi alla prova con loro, ma anche agli insegnanti che spesso non hanno persone con la loro stessa esperienza in palestra con cui confrontarsi per studiare in modo “avanzato” tecniche oppure preparare esami.
Tutto ciò però non dovrebbe essere posto dall’alto: non dovrebbe essere la C.I.K. ad organizzare questi eventi o a dire alle varie società “organizzatevi così”, deve essere frutto di una libera scelta dei responsabili dei dojo (e dei loro praticanti), è inutile infatti nascondere che in alcune aree della nostra penisola non corrono rapporti di buon vicinato e la cooperazione per essere efficacie deve essere spontanea e non indotta.
Perciò quello che mi sento è di suggerire a coloro che si allenano in aree lontane da quelle che sono le regioni dove si organizzano più eventi di guardarsi intorno e vedere se vicino a loro ci sono gruppi che hanno le stesse esigenze e voglia di collaborare. Ma anche a coloro che cercano semplicemente un’ulteriore occasione di pratica senza andare troppo lontano da casa propria.
Francesco Paterlini
Parma Kendo kai
9 aprile 2015 alle 3:56 PM
Parole sante! Ancora complimenti per la bellissima iniziativa!
Marco
Trieste