Kendo nelle Marche

Costruire uno spirito forte – tame

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tame kendo

Dopo le parole di Furukawa Sensei sentite al Kangeiko mi sono chiesto cosa significasse avere uno spirito forte e come questo potesse essere acquisito. So perfettamente che, nella complessità dei concetti relativi al kendo, nulla può essere preso singolarmente, ma credo che il concetto di tame possa venirci in aiuto lungo la strada della comprensione.

Tame è uno stato che si crea prima di attaccare e che permea, legandole insieme, le varie fasi dell’attacco.Tame è il legame tra  Seme e l’esecuzione finale dell’attacco, è un momento di attesa attiva, di osservazione e di valutazione per poter scatenare l’attacco idoneo con Sutemi

Letteralmente tame è “la condizione di mantenere l’equilibrio sia mentale che fisico, tenendo uno stato spiritualmente pieno durante  la creazione di un waza”.

Tameru significa “costruire” o “accumulare”. Questo termine non è menzionato nel kendo con la stessa frequenza del termine zanshin che, come sapete, si riferisce allo stato mentale di attenzione dopo aver portato il colpo e all’azione del passare attraverso l’avversario (metaforicamente) dopo aver eseguito il colpo. Nonostante ciò questi due concetti sono strettamente connessi. Non è possibile, infatti, passare attraverso il nostro avversario senza qualcosa che prima ci attivi.

La migliore descrizione di tame può essere ricavata immaginando  un arco. Il nostro attacco è la freccia e il nostro tame è la corda dell’arco. Se il nostro tame è debole è un po’ come se la corda dell’arco non fosse tesa completamente. Di conseguenza la freccia non potrà essere scagliata lontano con forza, fallendo, con ogni probabilità, il bersaglio. Il nostro tame, la nostra costruzione dello spirito, dovrebbe avvenire, invece, come se tirassimo la corda dell’arco fino a che questa può tendersi, fino al limite. Una situazione in cui la forza è quasi troppo intensa per tenere fermo l’arco che vibra per la tensione. La freccia è pronta per essere scoccata e la corda tesa all’estremo. In questo modo, quando, intravista un’apertura, il nostro attacco parte, non c’è modo di fermarlo. Vedendo le cose in quest’ottica zanshin è la conseguenza naturale di tame (come dovrebbe essere). Zanshin non dovrebbe essere una cosa artificiale, costringendo sé stessi a compiere ulteriori passi dopo l’attacco per passare l’avversario, ma dovrebbe essere una parte naturale dell’attacco stesso.

Come sviluppare tame?

Esistono due modi per sviluppare un forte tame. Il primo modo è attraverso il kiai. Nel momento in cui facciamo kiai verso il nostro avversario, anche prima di avere una qualsiasi idea sul nostro attacco, lo scopo è di costruire uno spirito forte, tameru. Bisogna fare sempre un kiai forte ed osservare quale effetto ha sul nostro avversario: risponde con un altro kiai? Si tira indietro? Cambia il suo kiai?

Il secondo modo è attraverso l’utilizzo di pratiche come uchikomigeiko e kakarigeiko. Coloro che si allenano regolarmente e duramente su questi esercizi hanno una maggiore facilità nel costruire un forte tame. E’ come se col tempo, tali esercizi riescano a sbloccare il meccanismo attraverso cui accumulare velocemente questa energia.

Fonti:

http://www.kendo-cik.it/

http://shugo-nanseikan.blogspot.com/

 

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