Driiiin, Driiiin, Driiiin, Driiiin.
E’ ora! Sveglia alle 4, Giulio e Marco sono a Fano già svegli e pronti per essere “raccolti” all’ormai famoso casello di Cattolica (eh si, perché quasi tutti gli stage sono al Nord :-()
Como è molto a Nord, ma il viaggio scorre abbastanza bene. La stanchezza è vigliacca ed a metà viaggio cedo la guida all’Avvocato Marco San :-).
Arriviamo a San Fermo della Battaglia, ma Giulio si ricorda che la giornata di sabato non è lì, ma bensì a Senna Comasco!! Dietrofront e raggiungiamo appena in tempo il palazzetto. Non siamo gl’ultimi, questo ci conforta un pochino. Ci cambiamo, facciamo l’iscrizione ed entriamo nel luogo di pratica. Notiamo con piacere che ci sono kendoka che non conosciamo tra cui il mitico gruppo di Salonicco (si, avete letto bene, sono greci) del Ronin Kendo Club!!
Sono fantastici!! 🙂
Prima d’ora non avevamo ancora avuto l’onore di vedere il M° Yanai 7° dan Kyoshi, ma scopriamo che non è la prima volta che viene in Italia, ma’ la quarta! Yanai,è stato istruttore del dojo London Club oltre ad essere l’allenatore della nazionale irladnese.
L’allenamento si sviluppa con rigoroso ordine. Ashisabaki, kamae, tecniche base, tecniche con piccoli e rapidi movimenti fino ad arrivare a tecniche avanzate, anche quelle contro guardie jodan :-). Mentre tutti i partecipanti sono in attesa del pranzo ordinato in mattinata, noi 3 attingiamo dal pranzo al sacco preparato con cura da Marco, un cestino simile a quello che si usava all’elementari con tante delizie, prima su tutte barre di cioccalata di tutti i tipi :-).
A caffè terminato si riprendono in mano le shinai per la parte pomeridiana dello stage. Il M* Yanai decide d’istruirci sullo shiai, prendendo come arbitri tutti i kendoka dal 2° dan in su, mentre gli shodan e i kyusha si confronterrano nello shiai-jo.
Con l’ausilio dei Maestri presenti allo stage come il nostro D.T. Salvatore Bellisai o Stefano Betti ed altri dei dojo limitrofi, gli arbitri neofiti sono messi a dura prova tant’è che a fine gare ci confesseranno che è molto molto difficile (più di gareggiare?!) :-). Il M¡Yanai durante gl’incontri interviene sugli arbitri, sia per correggere eventuali errori di forma (il dito posizionato correttamente sulla bandierina ne è solo l’esempio), che per confrontarsi sulle valutazioni degli ippon concessi o meno. Trascorriamo così circa un’ora e mezza prima di cimentarci in un jigeiko con tutti i Maestri, Yanai Norimutsu in primis. La voglia di fare è tantissima e cerco le file più corte per non rimanere troppo in attesa.
Un po’ demoralizzato per come il mio ippon men uchi non riesca a progredire, mi metto in fila per incrociare le shinai con il M° Yanai. Mi sprona a lavorare sul men, mi dice di farlo grande e veloce. Vuoi vedere che è proprio quella la strada da percorrere per non commettere più certi errori?! 🙂 Vedremo…
Prima di andare negli spogliatoi mi mangio le mani osservando un bellissimo Jigeiko tra Aggugini e Boscarol e non aver praticato con nessuno dei 2 :-(.
A proposito, abbiamo strappato la promessa per un intervista con Tomaso, sempre simpatico e disponibile.
Prima di tornare a casa facciamo contento Marco che voleva gettare uno sguardo, anche se velocissimo, al lago di Como. Il caro Giovanni Gaspa ci guida verso il centro e riusciamo così a fermarci 5 minuti per godere dello splendido panorama. Grazie Marco, fosse stato per me sarei andato dritto dritto a casa… Il lago di Como, ma anche il centro storico, sono ulteriori motivi per tornare a trovare gli amici del Kendo Como!
Il viaggio di ritorno è duro come immaginavamo, Giulio si finge stanco 🙂 e si stende nei sedili posteriori per non dormire ma io e Marco lo stuzzichiamo in interessanti discussioni e lo teniamo sveglio 🙂
Pausa caffè, incontriamo Red Ronnie in autogrill e ripartiamo con l’obiettivo di finire l’interminabile giornata con una pizza.
Mamma mia sono 20 ore che giriamo!! Andiamo a nanna, da domani si riprende a coltivare il kendo in casa.
30 marzo 2010 alle 3:37 PM
Questo viaggio, oltre al seminario tecnico e gli amici, verrà ricordato per le paperelle del Lago di Como 🙂
30 marzo 2010 alle 4:38 PM
Alessio dato che il viaggio è stato lungo, Giulio poteva dormire un po’ durante la trasferta, no?
30 marzo 2010 alle 4:47 PM
“oh ragazzi, mi si chiudono gli occhi!”
Che roba, che robaaa!!! 🙂
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